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Messaggio del 2 gennaio 2013:Cari figli, con molto amore e pazienza, cerco di rendere i vostri cuori simili al mio Cuore. Cerco di insegnarvi, col mio esempio, l'umiltà, la sapienza e l'amore, perché ho bisogno di voi, non posso senza di voi, figli miei. Secondo la volontà di Dio vi scelgo, secondo la sua forza vi rinvigorisco. Perciò, figli miei, non abbiate paura di aprirmi i vostri cuori. Io li darò a mio Figlio ed Egli, in cambio, vi donerà la pace divina. Voi lo porterete a tutti coloro che incontrate, testimonierete l'amore di Dio con la vita e, tramite voi stessi, donerete mio Figlio. Attraverso la riconciliazione, il digiuno e la preghiera, io vi guiderò. Immenso è il mio amore. Non abbiate paura! Figli miei, pregate per i pastori. Che le vostre labbra siano chiuse ad ogni condanna, perché non dimenticate: mio Figlio li ha scelti, e solo Lui ha il diritto di giudicare. Vi ringrazio.

Notizie dai giornali cattolici



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La Madonna apparendo a Fatima il 13 giugno 1917, tra l’altro, disse a Lucia: “Gesù vuole servirsi di te per farmi conoscere e amare. Egli vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato”. Poi, in quella apparizione, fece vedere ai tre veggenti il suo Cuore coronato di spine: il Cuore Immacolato della Mamma amareggiato per i peccati dei figli e per la loro dannazione eterna! Lucia racconta: “Il 10 dicembre 1925 mi apparve in camera la Vergine Santissima e al suo fianco un Bambino, come sospeso su una nube. La Madonna gli teneva la mano sulle spalle e, contemporaneamente, nell’altra mano reggeva un Cuore circondato di spine. In quel momento il Bambino disse: “Abbi compassione del Cuore della Tua Madre Santissima avvolto nelle spine che gli uomini ingrati gli configgono continuamente, mentre non v’è chi faccia atti di riparazione per strapparglieLe”. E subito la Vergine Santissima aggiunse: “Guarda, figlia mia, il mio Cuore circondato di spine che gli uomini ingrati infliggono continuamente con bestemmie e ingratitudini. Consolami almeno tu e fa sapere questo: A tutti coloro che per cinque mesi, al primo sabato, si confesseranno, riceveranno la santa Comunione, reciteranno il Rosario e mi faranno compagnia per quindici minuti meditando i Misteri, con l’intenzione di offrirmi riparazioni, prometto di assisterli nell’ora della morte con tutte le grazie necessarie alla salvezza”.
Urgente ma non troppo: potrebbe riassumersi così l’andamento dei lavori del Senato sulla legge cosiddetta anti-omofobia. Intendiamoci, in Commissione Giustizia, davanti alla quale il provvedimento è pendente, la discussione generale si è esaurita in un paio di sedute, fra ottobre e inizio dicembre, ma il termine per gli emendamenti è stato fissato con relativa calma al 20 dicembre: il che vuol dire giungere al voto in Commissione a metà gennaio. Poi si andrà in Aula.
La vita di Lorenzo Costantini è durata appena cinque anni, segnati sin dall’inizio dalla diagnosi di una malattia rara, la Sma di tipo 1, che gli permetteva a malapena di muovere la testa e gli occhi. La sua è una di quelle storie che fa sorgere nel cuore tante domande, ma basta parlare con i suoi genitori perché tutte lascino il campo a una sola grande certezza: la sua voglia di vivere non gli ha impedito di cambiare per sempre la vita di chi gli ha voluto bene. «Il senso della vita per me è guardare con gli occhi di Lorenzo: la sua eredità è stata quella di cambiare per sempre il mio modo di vedere le cose». Sono le parole del padre, Gabriele, un uomo che in cinque anni si è accorto di essersi a poco a poco trasformato da padre a erede del suo stesso figlio.
L'annuncio del Vangelo, infatti, "richiede relazioni umane autentiche e dirette per sfociare in un incontro personale con il Signore". Ma bisogna "essere presenti, sempre con stile evangelico, in quello che per tanti, specie giovani, è diventato una sorta di ambiente di vita, per risvegliare le domande insopprimibili del cuore sul senso dell'esistenza".
Dietro una società dell'efficienza a tutti i costi c'è un ateismo pratico. Vittime di tale cultura sono proprio gli esseri umani più deboli e fragili. Nella dottrina sociale "c'è la difesa della libertà religiosa, della vita in tutte le sue fasi, del diritto al lavoro e al lavoro decente, della famiglia, dell'educazione...".
La prova della fede autentica è il dono di sé "specialmente per chi non lo merita, per chi soffre, per chi è emarginato". Gesù non ha tolto dall'esperienza umana la malattia e la sofferenza, ma le ha trasformate e ridimensionate. Ridimensionate, perché non hanno più l'ultima parola, che invece è la vita nuova in pienezza; trasformate, perché in unione a Cristo da negative possono diventare positive.
Al Jazeera diffonde il video in cui le suore affermano di essere "custodite" per la "loro sicurezza". Poco prima, le brigate Ahrar al-Qalamoun, dell'opposizione, hanno rivendicato il rapimento e domandato la liberazione di mille donne siriane rinchiuse nelle prigioni di Assad. Guarda il video.