Al Te Deum di ringraziamento la riflessione di papa Francesco sul trascorrere del tempo nella visione cristiana. "Domandiamoci: come abbiamo vissuto il tempo che Lui ci ha donato? Lo abbiamo usato soprattutto per noi stessi, per i nostri interessi, o abbiamo saputo spenderlo anche per gli altri? E Dio?". I "contrasti" che esistono nella città di Roma.
Di Maria di Nazareth si parla poco nei Vangeli, eppure la bibliografia che la riguarda è ampia, mentre profonda è la devozione con cui il popolo di Dio la prega, vi si affida. Il nome Maria proviene da Miryam, il quale, derivando dalla radice egiziana Mryt + Yah(wé), in ebraico vuol dire “Amata da Dio”. Basta scorrere le varie litanie per avere una minima idea dei titoli con cui viene insignita. Sono molti, alcuni anche poetici. Ormai da diverso tempo il primo giorno dell’anno è dedicato alla sua maternità divina. Nell’ottava di Natale la Chiesa celebra, infatti, la festa di Maria Santissima Madre di Dio, solennità strettamente legata al mistero della nascita di Gesù. Il primo gennaio venne chiamato in octava Domini in ricordo della circoncisione di Gesù, rito che, in obbedienza alla Legge mosaica, avveniva otto giorni dopo la nascita. Come si legge nel Vangelo di Luca (2, 21): “Quando furono passati gli otto giorni per circonciderlo, gli fu dato il nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima di essere concepito in grembo”.
Uomini armati lo avevano rapito il 14 novembre scorso nella sua parrocchia nell’estremo nord del Camerun, vicino al confine con la Nigeria. Adesso il sacerdote francese Georges Vandenbeusch, 42 anni, è tornato in libertà e le sue condizioni sono “buone”. A dare la notizia sono stati il presidente francese François Hollande e il ministero degli Esteri di Parigi, il cui titolare, Laurent Fabius, arriverà in giornata nella capitale del Camerun, Yaoundé, per riportare padre Vandenbeusch “quanto prima” in patria.
Carissimi, ecco ciò che Krizan ci ha comunicato circa l’apparizione avuta da Ivan stasera, Lunedì 30 dicembre 2013, sul Podbrdo, alle ore 22:00. Ecco le parole di Ivan:
«Vorrei avvicinare e descrivere anche a voi ciò che è più importante dell’incontro di stasera. Anche stasera la Madonna è venuta a noi molto gioiosa e felice. Ci ha salutato tutti col suo materno saluto: “Sia lodato Gesù, cari figli miei!”. Poi la Madonna ha pregato per un tempo prolungato qui su tutti noi con le mani distese e dopo ha detto:
“Cari figli, anche oggi in modo particolare desidero invitarvi: siate miei portatori di pace in questo mondo inquieto. Pregate per la pace. Vi invito, cari figli, a perseverare nella preghiera. Sappiate che io prego insieme con voi e che intercedo per tutti voi presso mio Figlio. Grazie, cari figli, anche oggi per aver risposto alla mia chiamata”.
Poi la Madonna ha benedetto tutti noi con la sua benedizione materna e ha benedetto tutto quello che voi avete portato perché fosse benedetto.
Ho raccomandato tutti voi, tutti i vostri bisogni, le vostre intenzioni, le vostre famiglie e in modo particolare gli ammalati. Poi è seguita una conversazione mia con la Madonna e della Madonna con me, che rimane solo tra di noi. Dopo questa conversazione, la Madonna se n’è andata in preghiera, nel segno della luce e della croce, col saluto: “Andate in pace, cari figli miei”.
Questo è ciò che è più importante dell’incontro di stasera».
Ad un anno dalla morte, avvenuta il 13 giugno 2012, è uscita la prima storia di Chiara Corbella Petrillo, edita da Porziuncola. A scriverla sono due cari amici di Chiara e del marito Enrico, Simone e Cristiana, loro compagni nel cammino religioso nella salute prima e nella malattia poi. Enrico ha voluto che fossero loro a scrivere il libro, perché i più indicati: entrambi carissimi amici, Simone esperto in editoria, Cristiana confidente segreta del cuore di Chiara.
Un gruppo di estremisti ha impedito ai cristiani di Tarshoub di accogliere il nuovo sacerdote del villaggio, che è stato bloccato fuori città
La madre pakistana di fede cattolica ingiustamente condannata a morte in Pakistan per blasfemia e in prigione da quattro anni scrive una lettera al Papa: «Non so quanto potrò andare avanti».
È successo in Spagna, nella parrocchia di San Félix a Sabadell, vicino a Barcellona, dove un gruppo di estremisti favorevoli all’aborto ha interrotto la funzione di mezzanotte.
L'attacco è avvenuto nel distretto di Dhading, a pochi chilometri da Kathmandu, lo scorso 23 dicembre. Distrutte anche le abitazioni di quattro convertiti al cristianesimo. I sospetti ricadono su gruppi radicali indù, il governo minimizza l'accaduto.
Nonostante i grandi proclami di Pechino, continuano gli abusi perpetrati dalle autorità in nome della pianificazione familiare. Una donna è riuscita a fuggire, mentre le altre hanno subito il trattamento. Il racconto di un padre: "Mio figlio è nato e piangeva. È morto un'ora dopo il parto per il veleno che gli hanno iniettato". Il governo locale conferma tutto.
In due settimane i bombardamenti di regime e ribelli hanno ucciso quasi 500 persone. A Natale 12 bombe sono cadute sui quartieri cristiani della città. Mons. Antoine Audo, arcivescovo caldeo di Aleppo: "La popolazione è stremata da guerra, freddo e fame. La solidarietà fra musulmani e cristiani segno di speranza per il futuro".