MaM
Messaggio del 2 febbraio 2017:Cari figli, voi che cercate di presentare a mio Figlio ogni giorno della vostra vita, voi che provate a vivere con lui, voi che pregate e vi sacrificate, voi siete la speranza in questo mondo inquieto. Voi siete i raggi della luce di mio Figlio, un vangelo vivente, e siete i miei cari apostoli dell’amore. Mio Figlio è con voi. Egli è con coloro che pensano a lui, che pregano. Allo stesso modo, però, egli aspetta pazientemente quelli che non lo conoscono. Perciò voi, apostoli del mio amore, pregate col cuore e mostrate con le opere l’amore di mio Figlio. Questa è l’unica speranza per voi, ed anche la sola via verso la vita eterna. Io, come Madre, io sono qui con voi. Le vostre preghiere rivolte a me sono per me le più belle rose d’amore. Non posso non essere là dove sento profumo di rose. C’è speranza! Vi ringrazio.

Notizie dai giornali cattolici



GennaioFebbraioMarzoAprileMaggioGiugnoLuglioAgostoSettembreOttobreNovembreDicembre



Mt 2, 13-15. 19-23: Prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto.
I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo». Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Dall’Egitto ho chiamato mio figlio». Morto Erode, ecco, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre e va’ nella terra d’Israele; sono morti infatti quelli che cercavano di uccidere il bambino». Egli si alzò, prese il bambino e sua madre ed entrò nella terra d’Israele. Ma, quando venne a sapere che nella Giudea regnava Archelao al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nella regione della Galilea e andò ad abitare in una città chiamata Nàzaret, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo dei profeti: «Sarà chiamato Nazareno».
Il Natale non è solo gioia e speranza. In molti paesi Natale significa barricate, guardie di sicurezza e paura. Perché nei paesi dove i cristiani sono perseguitati, soprattutto in Africa e Medio Oriente, il 25 dicembre è un giorno pericoloso e ogni chiesa e celebrazione eucaristica un obiettivo per bande di terroristi islamici che hanno come scopo quello di seminare il panico tra i cristiani e, attraverso di loro, colpire l’Occidente.
«È stato, è e sarà per sempre il punto in cui Dio ha deciso d’incarnarsi, d’assumere per amore di noi, sue creature, la nostra stessa carne, le nostre stesse ossa»
«Vogliono abortire Gesù dal Natale». L’immagine usata da Sarah Palin è forte ma appropriata per descrivere la “Guerra sul Natale” che sta attraversando gli Stati Uniti. Come riporta un articolo di Repubblica, una delle maggiori associazioni di atei, guidata da David Silverman, ha pagato per far apparire questa pubblicità in Times Square a New York: «Chi ha bisogno di Gesù a Natale? Nessuno».
In molte parti del mondo la persecuzione contro i cristiani si è fatta negli ultimi tempi più aspra. In paesi come la Siria, l’Egitto, il Pakistan, l’India, la Nigeria - e molti altri ancora - i cristiani sono continuo bersaglio di minacce e violenze terribili. Data la loro esigua presenza, lo scopo cui mira questo accanimento è uno solo: ottenere la definitiva sparizione da quei luoghi. Anche nel secolo scorso la Chiesa ha sofferto molto, sia sotto il comunismo che sotto il nazismo. Ho già avuto modo di accennare alle tribolazioni subite dai cristiani in Messico. La Chiesa ha già dichiarato beati o santi molti di questi testimoni del Vangelo. In questo Anno della Fede vorrei ricordare la storia di uno di questi martiri, che hanno dato la loro vita per Cristo.