Nell’Anno della Fede, I cristiani “possano approfondire la conoscenza del mistero di Cristo e testimoniare con gioia il dono della fede in Lui”. È l’auspicio che Benedetto XVI affida alla preghiera della Chiesa nella sua intenzione generale per il mese di gennaio. In questi ultimi mesi, soprattutto nelle udienze generali, il Papa sta sviluppando una riflessione specifica sull’Anno della Fede e sulle responsabilità che esso comporta per i cristiani.
«Il 4 novembre 1990 la straordinaria e coraggiosa messa celebrata nel cimitero di Scutari da Don Simon Juban ci ha aperto le porte della libertà». Monsignor Angelo Massafra, arcivescovo di Scutari-Pult, racconta ad Aiuto alla Chiesa che Soffre la rinascita della Chiesa cattolica albanese, «dopo quasi 50 anni di persecuzione violenta e spietata».
Con il crollo del regime comunista di Enver Hoxha e l’abolizione della legge che dal 1967 vietava l’esercizio di qualsiasi pratica religiosa, la Chiesa cattolica - «sofferente, lacerata e decimata» - riemerge dai lunghi anni di silenzio grazie alla fede «custodita gelosamente nel tempo dalle famiglie albanesi». Nell’area centro-settentrionale a maggioranza cattolica sono presenti oggi cinque diocesi, a cui si aggiunge l’amministrazione apostolica dell’Albania meridionale.
Fortunatamente abbiamo evitato, almeno per il momento - con buona pace degli incolpevoli Maya, ma soprattutto dei soliti catastrofisti nostrani - la immane sciagura, annunziata per il 21 dicembre scorso. Si riprende così la vita, la solita vitaccia, come si suole familiarmente dire, con i suoi ritmi, i suoi impegni, la sua fatica quotidiana, ma anche le sue gioie, piccole o grandi che siano.
Cresce il numero di cattolici nel mondo, soprattutto in Asia e Africa. Impressionanti i numeri in campo educativo e sociale. Sono più di 61 milioni gli studenti formati nelle scuole cattoliche
Drammatica intervista a radio Vaticana del patriarca latino di Gerusalemme Fouad Twal, che ha descritto le difficili situazioni in cui vivono i cristiani, in particolare quelli siriani
Fa il giro del mondo l’immagine di una neonata che dall’utero materno stringe il dito del medico. Una foto analoga a quella scattata dieci anni fa a un feto di sole 21 settimane, e che fece riflettere sull’aborto
«In Inghilterra la religione nazionale è la scienza, gli scienziati sono i nostri nuovi dei. Se si uccidono gli animali, tutti inorridiscono, se distruggono gli embrioni nessuno protesta, se si cambia geneticamente il cibo, la gente è spaventata, se si cambiano geneticamente gli embrioni umani, a nessuno importa. In 20 anni dicono che abbiamo distrutto 2 milioni di embrioni, cioè 2 milioni di persone, ma i numeri sono molto più alti». Parla così a tempi.it Josephine Quintavalle (nella foto), la più nota esponente laica del movimento pro life britannico, fondatrice e direttrice del Comment on Reproductive Ethics, l’osservatorio sulle tecniche riproduttive umane. Pochi giorni fa, il Ministero della Salute inglese ha confermato i dati della fecondazione assistita in Inghilterra, ecco i numeri: 3 milioni e 600 mila embrioni creati, di cui un milione e 700 mila subito distrutti, 850 mila congelati, 6 mila destinati alla ricerca scientifica. E soprattutto: le gravidanze non sono state più di 230 mila, i bambini nati inferiori ai 200 mila.
Dal vangelo secondo Giovanni (Gv 1, 35-42 )
In quel tempo, Giovanni [Battista] stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l’agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì – che, tradotto, significa ‘maestro’ –, dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui: erano circa le quattro del pomeriggio. Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» – che si traduce Cristo – e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa» – che significa Pietro.