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Messaggio del 25 dicembre 2019:Cari figli, oggi in questo giorno di grazia in modo particolare vi invito ad aprire i vostri cuori e pregare Gesù di fortificare la vostra fede. Figli, attraverso la preghiera con il cuore, fede e azioni capirete cosa vuol dire vivere una vera vita cristiana. Spesso cari figli la vostra vita e i vostri cuori vengono sopraffatti dall'oscurita, dal dolore e dalle croci. Non esitate nella fede a chiedervi perché, perché pensate di essere soli e abbandonati, ma aprite i vostri cuori, pregate e credete fermamente, così che il vostro cuore sentirà la vicinanza di Dio e che Dio non vi abbandona mai e che è sempre accanto a voi. Attraverso la preghiera e la fede, Dio risponderà ad ogni vostro perché, ad ogni vostro dolore, buio e Croce e trasformerà tutto in Luce. Grazie perché avete risposto alla mia chiamata.

Notizie dai giornali cattolici



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Non scoraggiarsi mai di fronte alle prove, ma continuare a fare il bene anche se questo non appare e il male fa più rumore: queste le riflessioni di Benedetto XVI su Santa Monica, di cui la Chiesa oggi celebra la memoria. Il Papa ha dedicato alcune catechesi alla madre di Sant’Agostino, considerata modello e patrona delle madri cristiane.
La falsità è il marchio del diavolo e bisogna prima credere per conoscere: lo ha sottolineato Benedetto XVI all’Angelus, recitato dal Palazzo apostolico di Castel Gandolfo, dove prosegue il suo periodo feriale.
Il 26 agosto del 1978, 34 anni fa, saliva al soglio pontificio l’allora Patriarca di Venezia, cardinale Albino Luciani, che assunse il nome di Giovanni Paolo I in omaggio ai suoi due illustri predecessori: Giovanni XXIII e Paolo VI, venuto a mancare appena 20 giorni prima. Il “Papa del sorriso” fu trovato esanime nel suo letto la mattina del 28 settembre, appena 33 giorni dopo, ma la brevità del suo Pontificato non ne offusca la grandezza.
Una adolescente cristiana, Muqadas Kainat, è stata violentata da cinque uomini e barbaramente uccisa nei pressi della cittadina di Sahiwal, in Punjab. Si tratta dell’ennesimo episodio di violenza, che riporta l’attenzione sulla lunga scia di abusi subìti da bambini e ragazzi cristiani in Pakistan. L’episodio è avvenuto il 14 agosto scorso, ma è stato segnalato all’agenzia Fides da fonti locali solo oggi, alla vigilia dell’udienza in Tribunale per un altro caso, quello di Rimsha Masih, 11enne cristiana arrestata per blasfemia.
Almeno 10mila persone ancora senza casa; famiglie costrette a vivere in ghetti; boicottaggio sociale, economico e politico per chi rifiuta di convertirsi all'induismo; risarcimenti parziali o del tutto assenti per case e chiese distrutte. È questa la condizione in cui vivono i cristiani del Kandhamal, in Orissa, a quattro anni dai pogrom perpetrati da ultranazionalisti indù.
I cattolici dei Paesi africani dove è più forte la minaccia dell’integralismo islamico vivono con apprensione questo fenomeno ma non intendono arrendersi alla violenza. È quanto emerge da un colloquio con due rappresentanti africani al Forum Internazionale di Azione Cattolica (Fiac) che si è concluso a Ia?i (Romania) dopo cinque giorni di lavori. Lo riferisce l'agenzia Fides. “I cattolici in Nigeria non sono intimiditi dagli attacchi avvenuti in alcune chiese - racconta don Patrick Alumuku, responsabile della comunicazione della diocesi di Abuja -. Gruppi di fedeli, insieme alla polizia, hanno organizzato un cordone di sicurezza intorno agli edifici di culto in occasione delle celebrazioni”.
La Chiesa ortodossa chiede che siano trovati i responsabili degli attacchi. Anche il marito di una delle Pussy Riot condanna gli attacchi, mentre le Femen dall’Ucraina invitano a continuare.