Sarà sepolto in Brasile, secondo il suo desiderio, don Luigi Plebani, il missionario Fidei Donum italiano trovato morto domenica scorsa. Secondo quanto riferisce l'agenzia Fides, il corpo del religioso sarà tumulato a Palmares, comune dello stato di Pernambuco, che fu la sua prima destinazione missionaria in Brasile, trenta anni fa, quando arrivò nella parrocchia di Lagoa dois Gatos. Intanto, ancora non risulta esserci un rapporto ufficiale dalla polizia locale e le notizie sono sempre frammentarie.
L’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma si prepara ad accogliere questa mattina il Papa, in visita all’Ateneo in occasione del 50° anniversario della nascita della Facoltà di Medicina e Chirurgia intitolata al suo fondatore “Agostino Gemelli”. Per la quinta volta Benedetto XVI ritorna ad incontrare la comunità della Cattolica, in concomitanza con la Giornata per la Ricerca, promossa dalla Facoltà di Medicina e Chirurgia sul tema “Una vita per la ricerca, la Ricerca per la vita”. L’arrivo del Santo Padre è previsto alle 10.45 all’eliporto del Policlinico “A. Gemelli”, dove sarà accolto dal cardinale vicario Agostino Vallini, dal ministro per i Beni e le Attività Culturali Lorenzo Ornaghi insieme ad autorità ecclesiali ed accademiche. Poi alle 11.05 l’incontro, nel piazzale antistante l’Auditorium del Policlinico, con la comunità dell’Università, cui rivolgerà il suo discorso dopo i saluti del cardinale Angelo Scola, presidente dell’Istituto Toniolo e del prof Franco Anelli, pro-rettore dell’Università. Quindi alle 12 la partenza per il rientro in Vaticano alle 12.20.
«Quanto è accaduto va contro ogni logica. Quei ragazzi erano il nostro futuro, la nostra speranza. Cercavano di costruire un Paese migliore e sono stati uccisi». E’ lo sfogo di monsignor Ignatius Kaigama, arcivescovo di Jos e presidente della conferenza episcopale nigeriana, raccolto da Aiuto alla Chiesa che Soffre dopo gli ultimi attentati anticristiani in Nigeria.
Domenica scorsa a Kano, in un teatro del campus dell’Università Bayero, alcuni studenti assistevano alla messa quando un commando armato ha prima lanciato delle bombe artigianali e poi ha aperto il fuoco. Hanno perso la vita in sedici e più di venti persone sono rimaste ferite.
Più il tempo passa, ancor più si scopre la grande ricchezza lasciata dal Beato Giovanni Paolo II alla Chiesa e al mondo intero.
Grandi messaggi o interventi a favore dei popoli, così come le intermediazioni riservate, dimostrano la grandezza del cuore di un papa che ha pensato e pregato per tutti.
Un cuore che era stato forgiato in giovane età sull’imitazione di Gesù Misericordioso - una delle grandi devozioni nella sua nativa Cracovia - e che ha rappresentato l’impulso guida di tutto il suo pontificato, che ha lasciato un tesoro della fede in questi tempi difficili.
A un anno dalla beatificazione del papa polacco, ZENIT ha visitato la chiesa del Santo Spirito in Sassia, che molti oggi riconoscono come il 'Santuario della Divina Misericordia' - o anche di Giovanni Paolo II – visitato ogni giorno da un grande numero di pellegrini.
Nella Chiesa, si conserva una reliquia contenente il sangue e l'olio del Beato in un grande formato, benedetta anni fa dal suo ex segretario e oggi arcivescovo di Cracovia, il cardinale Stanislaw Dziwisz.
Alcuni fedeli visitano la Chiesa anche per vedere la sedia che utilizzò il beato nella sua visita, che è la stessa su cui si poggia ogni giorno il rettore della chiesa, monsignor Josef Bart, che intervistato da ZENIT, ha raccontato come la sua missione, di rettore del Santuario e di polacco, è di far conoscere il dono della Divina Misericordia e dei suoi due più simbolici apostoli: San Faustina Kowalska e Giovanni Paolo II.
Nei suoi 61 anni di vita, Caritas Internationalis è sempre stata uno strumento privilegiato della carità della Chiesa. La Santa Sede, raccogliendo la lunga esperienza di questa benemerita istituzione, e in modo speciale gli sviluppi degli ultimi anni, ha voluto aggiornare lo status giuridico di Caritas Internationalis per sostenerne meglio l’attività nel contesto odierno.