C’è l’invidia e la superbia, tanto presenti e così insistenti nei giorni del gracchiare dei “corvi” e dello scavare delle “talpe” all’interno delle mura vaticane. Ma ci sono anche la gola e la lussuria, l’accidia e l’ira, per concludere con l’avarizia. I sette vizi capitali, una delle domande più ricorrenti per i ragazzi che si formavano sul catechismo di san Pio X, saranno di scena sulla platea del prossimo Festival internazionale dei Due Mondi, in programma a Spoleto a partire dal 29 giugno prossimo, sotto forma di predicazione pubblica ad opera di sette ecclesiastici italiani. Un’iniziativa nata in collaborazione con il Pontificio Consiglio della Nuova Evangelizzazione per riportare alla ribalta un genere di comunicazione religiosa ancora molto vivo nella memoria e nell’esperienza spirituale di molti.
Il 27 maggio l'arcivescovo di Rio de Janero Monsignor Tempesta ha nominato Giovanni Paolo II e Chiara Badano intercessori delle giovani generazioni.
Che fegato, Roberto Dal Bosco. Gettarsi anima e corpo contro il religioso più amato del mondo, ovviamente il Dalai Lama. E contro la religione più ammirata, ovviamente il buddismo. Ma come gli è venuto in mente di scrivere un libro intitolato “Contro il buddismo”? Ho fra le mani il primo libro italiano che osi una critica sistematica al mondo dei monaci arancioni.
Il primo libro italiano e il secondo al mondo: l’altro è tedesco, “Der Schatten des Dalai Lama”, mai tradotto in Italia, disponibile in inglese però solo su internet e comunque circoscritto al lamaismo tibetano.
Commento di padre Livio e Marija al messaggio del 25 maggio 2012.
“La recente strage di Hula, con la morte di un centinaio di persone tra cui numerosi bambini, addolora e preoccupa profondamente il Santo Padre e l’intera comunità cattolica, nonché la comunità internazionale, che ha condannato unanimemente l’accaduto”. Così si legge nel comunicato della Sala stampa vaticana, con cui “la Santa Sede esorta le parti interessate e tutta la comunità internazionale a non risparmiare alcuno sforzo per risolvere la crisi attraverso il dialogo e la riconciliazione”. Appello alla cessazione di ogni forma di violenza e appello ai leader e credenti di diverse religioni perché si promuova la pace, per “il bene di tutta la popolazione”.
Una notizia-bufala apparsa da mesi sul web parla di un attacco di estremisti buddisti a 20 chiese cattoliche e minacce di morte a missionari. P. Babu Jose Pamplany, della Provincia francescana di San Tommaso Apostolo (Andhra Pradesh, Tamil Nadu, Karnataka e Kerala), smentisce in modo categorico: “È tutto falso. E con i buddisti abbiamo da sempre ottimi rapporti”.
Ieri 43 ragazze sono state portate in ospedale; quattro giorni prima, altre 120 e le loro insegnanti si son sentite male per avvelenamento. I Talebani negano di essere gli autori. Secondo esperti potrebbe essere "isteria di massa", dovuta alla paura.
Il ministro srilankese per l’Industria e il commercio Rishard Bathiudeen (musulmano) ha denunciato mons. Rayappu Joseph di fomentare la comunità tamil della zona contro quella islamica. Persone da tutto il Paese si sono radunate per chiedere le scuse ufficiali. Musulmani e indù: “Nessuno come il vescovo difende i nostri diritti ”.
Le famiglie aprono le porte di casa e le parrocchie sistemano gli spazi in cui far festa con le famiglie che arriveranno da tutto il mondo: Milano è pronta a ospitare il VII Incontro mondiale delle famiglie. La città si è rimboccata le maniche, i posti letto messi a disposizione fra famiglie e parrocchie sono 47mila e a pochi giorni dall’arrivo di Benedetto XVI nelle parrocchie si lavora a pieno ritmo per dare il benvenuto ai pellegrini.
Soddisfatte anche le istituzioni, dal sindaco di Milano Giuliano Pisapia «la famiglia è il primo mattone della società, siamo curiosi di conoscere chi ospiteremo» a Guido Podestà, presidente della Provincia di Milano, che nell’evento vede «un’occasione per riflettere sulla famiglia, insostituibile pilastro capace di introdurre i più giovani alla vita e ai suoi valori». Anche Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia, saluta «con immensa gratitudine e commozione» l’arrivo del Santo Padre.
Da che mondo è mondo, al di là di tanti proclami ideali o di tante buone intenzioni, la legge che guida le nostre scelte e che domina i rapporti sociali è, generalmente, quella del proprio tornaconto, della propria utilità e del proprio interesse.
Appellandoci al cosiddetto buonsenso, è abbastanza naturale ricercare il proprio vantaggio, nelle alterne vicende quotidiane; tanto più che, purtroppo, aprendo gli occhi sulla realtà, ci accorgiamo che ogni uomo tendenzialmente è portato a diventare un sospettoso antagonista –se non addirittura un implacabile avversario- dei suoi simili.
In quel tempo, mentre Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: “Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre”». Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni. Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio».
Circa 2 mila abitanti di Czestochowa hanno partecipato alla Marcia per la vita e la famiglia che si e’ svolta ieri, domenica 27 maggio, nel centro della città.
Gli organizzatori della marcia sono stati l’Ufficio Pastorale per le Famiglie dell'Arcidiocesi di Czestochowa; il Consiglio dei movimenti e associazioni cattoliche dell'Arcidiocesi di Czestochowa e la Fondazione per la Vita e la Famiglia Giovanni Paolo II. Patrono dell'evento: l'Arcivescovo Wac?aw Depo, Metropolita di Czestochowa.
Il sette giugno prossimo monsignor Domenico Sigalini vescovo della diocesi Suburbicaria di Palestrina, compirà settanta anni.
Autore di diverse pubblicazioni, insegnante amatissimo, già responsabile del Servizio Nazionale per la pastorale giovanile della Conferenza Episcopale italiana, attuale Assistente Ecclesiastico Generale dell'Azione Cattolica Italiana, monsignor Sigalini, il 6 settembre 2011, di ritorno dal Santuario della Santissima Trinità di Vallepietra, presso cui si era recato in pellegrinaggio, è scivolato ed è precipitato in un dirupo.
Ricoverato al Policlinico Agostino Gemelli di Roma è stato dimesso il 28 ottobre 2011, ed ora sembra più dinamico di prima.
Alessandro Ghirelli, con tutta la sua famiglia, moglie e sette figli, è il fondatore di una azienda che serve Maria da 25 anni.
La Ghirelli è una fabbrica di rosari che cerca prima di tutto la qualità, e non per questo lasciano da parte anche il bisogno di quantità che hanno i grandi santuari mariani del mondo.
Da tempo la Ghirelli è presente in diversi santuari del mondo: Notre Dame di Parigi in Francia, Fatima in Portogallo, Knock in Irlanda ed altri. E’ al servizio della Santa Sede per la creazione e produzione di Rosari esclusivi da oltre vent’anni.
Per conoscere ragioni e finalità di una fabbrica di rosari, ZENIT ha intervistato Alessandro Ghirelli.
Chi lo conosce personalmente sa di non trovarsi davanti ad un uomo di affari, ma ad un uomo principalmente di fede e che fa del suo lavoro un modo per amare Dio.
Nella famiglia Ghirelli si vedono frutti di Dio: i suoi sette figli; la vita eucaristica, nel ricevere ogni giorno l’eucaristia; il far funzionare l’azienda non solo nel realizzare il profitto, ma nella preghiera e nel servizio e nella fiducia a Maria.