«Sono in carcere da 36 mesi. Devo dirti che ogni giorno ne è valsa la pena se questo periodo mi ha permesso di incontrare una persona come te». Questo è quello che un detenuto ha detto a suor Helen Prejean, protagonista di diversi appuntamenti al Festival Biblico, durante l’incontro di ieri pomeriggio con una quarantina di detenuti nella casa circondariale di Vicenza.
Oggi Benedetto XVI celebra il 35.mo anniversario della sua ordinazione episcopale, avvenuta nella cattedrale di Monaco il 28 maggio 1977. Joseph Ratzinger veniva chiamato da Paolo VI a diventare arcivescovo di Monaco e Frisinga. Una ricorrenza che segue di poco il settimo anniversario dell’inizio del Pontificato e il suo 85° compleanno: eventi che gli hanno fatto sentire la vicinanza di tante persone.
Il Papa ha ricevuto, stamani, in visita ad Limina un gruppo di vescovi di Malta, Paese che il Pontefice ha visitato nel 2010, a conclusione dell'Anno Paolino. Sulle attuali sfide della Chiesa maltese e sulle speranze riposte in questa visita, Isabella Piro ha intervistato mons. Paul Cremona, arcivescovo di Malta.
Una intera famiglia cristiana è stata barbaramente uccisa in Punjab. Quattro persone sono state sgozzate nella colonia cristiana di Muhala Ahmad, nella città di Okara, a Sud di Lahore, capitale del Punjab. Le vittime sono Shugufta Baber, cattolica, docente nella “Convent High School”, scuola cattolica di Okara; i suoi due figli, Zanib di 12 anni e Zarish di 15 anni; sua sorella Samina Bibi, infermiera. La strage è avvenuta la sera fra il 22 e il 23 maggio, ma solo ora la notizia è stata diffusa.
Nel bel mezzo di massacri, violenze, spari, rapimenti, vendette, una piccola fiammella di fede e di amore si è accesa nella città di Qusayr (nei pressi di Homs), uno dei luoghi dove la guerra infuria più violentemente: come l’agenzia Fides apprende da fonti locali, un prete cattolico, che preferisce conservare l’anonimato, si è coraggiosamente stabilito in città, in una casa parrocchiale, con il solo scopo di fare un’esperienza di continua preghiera e digiuno, per implorare da Dio la pace e la riconciliazione. Proprio laddove “si sta scatenando l’inferno”, la sua presenza, spiega il sacerdote, vuole essere un “segno forte di non violenza, una testimonianza di fede e di amore per il popolo siriano”. Il suo essere “segno di contraddizione”, sarà un’esperienza che i fedeli di tutte le religioni potranno comprendere, in quanto “le armi della preghiera e del digiuno sono importanti nel cristianesimo e nell’islam”.
Carissimo Scalfari,
prima di scrivere l'editoriale con cui oggi si aprono le pagine di Repubblica avrebbe dovuto ascoltare quanto ha detto ieri il Papa, avrebbe dovuto piegarsi al suo dolore e sentire la forza della sua certezza. L'analisi che ci propone oggi degli ultimi pontificati da Pio XII a Benedetto XVI è un tentativo di interpretare la vita della Chiesa con logiche di potere puramente politico, come se la questione seria della Chiesa fosse di sopravvivere al mondo e non di portare dentro la storia ciò per cui Gesù l'ha posta e la sostiene, la proposta ad ogni uomo della via per trovare se stesso.
“La famiglia nasce da un dato naturale, e non possiamo reinventarla a nostro piacimento”. Lo dice Massimo Introvigne, sociologo e opinionista, alla vigilia del VII incontro mondiale delle famiglie, che comincerà mercoledì prossimo a Milano per concludersi con la messa che Benedetto XVI celebrerà domenica 3 giugno all’aeroporto di Bresso. “La famiglia fondata sul matrimonio fedele tra un uomo ed una donna ed aperta alla vita, al di là di tutte le evoluzioni culturali che la caratterizzano, continua ad imporsi come la via maestra per la generazione e la crescita della persona” aveva detto il cardinale Angelo Scola nella conferenza stampa di presentazione dell’evento. È di quelle “evoluzioni culturali” che IlSussidiario.net ha parlato con lo studioso torinese.
Aveva iniziato il suo pontificato con un appello insolito e drammatico. Ricordo bene quella sua messa di insediamento, il 24 aprile 2005: ero lì, in piazza San Pietro, quando pronunciò, con la sua voce timida, queste terribili parole: “Pregate perché io non fugga, per paura, davanti ai lupi. Preghiamo gli uni per gli altri, perché il Signore ci porti e noi impariamo a portarci gli uni gli altri