“Dipingere è una preghiera silenziosa”. Così Francesco Guadagnuolo pittore, scultore incisore di fama mondiale che ha concesso in mostra alcune opere presso la parrocchia di Santa Maria delle Grazie alle Fornaci a Roma, in occasione della presenza dell’immagine della Madonna pellegrina di Fatima e delle reliquie dei Beati Francesco e Giacinta. L’esposizione, curata dall'Associazione ALMA Lauretana, è dedicata al Beato Giovanni Paolo II e traccia sinteticamente la vita del Papa che andò a Fatima per ringraziare la Vergine di avergli salvato la vita, un anno dopo l’attentato del 13 maggio 1981. Guadagnuolo ha interpretato la vita dei Papi: Giovanni Paolo II, Paolo VI e Benedetto XVI, una delle opere più note - Il debito estero, verso una nuova solidarietà – è permanentemente esposta all'Onu di New York. La mostra sarà visitabile fino a oggi, quando anche la Madonna Pellegrina di Fatima lascerà la parrocchia più vicina a San Pietro.
In Italia, ogni 100 mila bambini che nascono, muoiono, per cause diverse, 12 mamme. In Sud Sudan ne muoiono 2.054, ossia 170 volte in più. In occasione della Giornata Mondiale per l’Africa, istituita in ricordo della fondazione dell'Unione Africana il 25 maggio 1963, dal 21 al 27 maggio l’organizzazione Medici con l’Africa Cuamm scende nelle piazze d’Italia per promuovere il diritto delle mamme africane a un parto gratuito e sicuro oltre che il diritto alla salute delle popolazioni africane.
Il dolore per il “vile attentato” di ieri alla scuola di Brindisi e la preghiera per le “care” popolazioni dell’Emilia Romagna colpite stanotte dal terremoto. Il pensiero del Papa al Regina Caeli è andato agli ultimi tragici fatti in Italia. Benedetto XVI ha anche riflettuto sul significato dell’Ascensione del Signore, che in molti Paesi viene celebrata oggi. Quindi il Pontefice ha menzionato l’odierna Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, salutando inoltre i cattolici in Cina in vista - giovedì - della memoria liturgica della Beata Vergine Maria, particolarmente venerata a Shanghai. Infine un saluto al Movimento per la Vita italiano, riunito in Aula Paolo VI, per continuare a sostenere la “cultura della vita”, e ai pellegrini presenti in Piazza San Pietro.
Di fronte ad un popolo per la vita il festa, il Pontefice Benedetto XVI, domenica 20 maggio, dopo la recita dell’Angelus ha rivolto un caloroso saluto “alle migliaia di aderenti al Movimento per la Vita italiano, riuniti in Aula Paolo VI”
“Cari amici, - ha affermato il Papa - il vostro Movimento si è sempre impegnato a difendere la vita umana, secondo gli insegnamenti della Chiesa. In questa linea avete annunciato una nuova iniziativa chiamata ‘Uno di noi’, per sostenere la dignità e diritti di ogni essere umano fin dal concepimento”.
Dedichiamo uno "Speciale" al Life Day, che apriamo con l'intervento di padre Alfonso M. Bruno F.I., il cui istituto religioso – i francescani dell’Immacolata – sostiene l'iniziativa. Il fondatore della giovane congregazione, padre Stefano Maria Manelli, era parte di una famiglia con 21 figli.
Le staminali cordonali appaiono al centro della ricerca medica e scientifica anche per quanto riguarda il trattamento dell'anemia aplastica. Recentemente sono iniziati ben tre trial clinici per la terapia di questa pericolosa malattia, grazie al trapianto delle staminali del cordone ombelicale, due negli Stati Uniti ed uno in Cina, mentre ha dato buon esito una sperimentazione, effettuata da scienziati giapponesi, sempre sull'uomo. I risultati promettenti di quest'ultima vengono pubblicati il 13 Marzo 2O11 dal Blood Journal of American Society of Hematology. Lo studio è merito del team del Dottor Hisashi Yamamoto,1 che lavora al Department of Hematology, presso il Toranomon Hospital, a Tokyo (Giappone), e ha ricevuto la collaborazione dei colleghi dei Departments of Infectious Diseases e Transfusion Medicine dello stesso policlinico, oltre che del Okinaka Memorial Institute for Medical Research, sempre nella capitale del Sol Levante.
In corrispondenza con le manifestazioni anti-Putin, continuano le iniziative di piazza della comunità ortodossa. Circa 300 auto hanno sfilato per il centro della capitale chiedendo una “Russia senza aborti”.
Un prete infedele che trafuga documenti esplosivi dal Vaticano per consegnarli ad estranei, oltre le mura leonine. Essendo questo l’incipit del mio romanzo “I giorni della tempesta” mi sono sentito chiedere in questi giorni se ho preso spunto dalla cronaca. In realtà ho scritto la storia l’estate scorsa, quindi ben prima che – in autunno – iniziasse la valanga dei cosiddetti Vatileaks.
Non sono un indovino. L’idea mi era venuta semplicemente percependo certi scricchiolii nei sacri palazzi e un grave sfilacciamento generale della macchina di governo vaticana che faceva presagire esplosioni di guerre intestine.