Trentasette anni, padre di sette figli, marito esemplare, cattolico fervente, direttore diocesano dell’Azione Cattolica, amministratore de l’Avvenire d’Italia, salvò 105 ebrei dalla deportazione nazista. Fu preso mentre assisteva un ebreo malato. Internato nel lager di Hersbruck, morì il 27 dicembre del 1944. Il suo esempio di martire eroico ha stupito tutti quelli che hanno conosciuto la sua storia.
Domenica 13 maggio si festeggia in Italia la festa della mamma.
Misterioso il disegno divino che dà alla donna la prerogativa di trasmettere la vita. Una prerogativa che insieme alla grande capacità di amare e di perdonare avvicina in maniera particolare le madri a Dio.
Diceva il filosofo greco Sofocle che è “La madre ha inventato l’amore sulla terra” e “per la madre i figli sono àncore della vita”.
“Giorgio Boatti, giornalista e scrittore, è autore di libri e inchieste sulla storia recente del nostro paese.” Così nell'incipit della terza di copertina dell'edizione Laterza. I suoi libri hanno titolazioni corpose, come anche questo “Sulle strade del silenzio” dal sottotitolo “Viaggio per monasteri d'Italia e spaesati d'intorni”, e incrociano spesso luoghi e percorsi simbolici della nostra penisola (in passato, la Strage di Piazza Fontana del 1969 o il Terremoto di Messina del 1908).
A distanza di cento anni (il primo Padre Brown fu scritto dallo scrittore britannico Gilbert Keith Chesterton nel 1911) ritorna con urgente attualità il delicato e centrale rapporto tra fede e ragione, richiamato con chiarezza ed autorità nella lectio magistralis di Ratisbona nel settembre 2006 da Benedetto XVI e ripreso l'anno scorso dallo stesso Papa, nella sua terra natale, a Berlino, davanti ai rappresentanti delle istituzioni politiche tedesche.