n quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».
Libertà religiosa come madre di tutte le libertà. Come chiave di volta della politica. Non un ricciolo delicato e in fondo per amatori di rarità, ma centro della vita dei popoli e delle persone. E’ un po’ questo il tema più interessante del lavoro parlamentare di un gruppetto di deputati, tra cui sono felice di esserci. L’idea filosofica la sbrigo in un istante. La libertà religiosa è il diritto di ciascun uomo, famiglia, popolo, nazione di interrogare e lasciarsi interrogare dal Mistero sul significato del nostro esistere. E’ l’essenza dell’essere uomini, la relazione con il Totalmente Altro, anche quando fosse per negarlo. Nessuno può impedire, deviare, con la violenza o con l’inganno questo diritto senza cui la vita sarebbe schiavitù sotto il potere dominante.
“Perché siano promosse nella società iniziative che difendano e rafforzino il ruolo della famiglia”: è l’intenzione generale di preghiera di Benedetto XVI per il mese di maggio, che sarà contraddistinto proprio dal Congresso mondiale delle famiglie e Milano.
Un frase piena di umanità, quasi una confidenza, ha caratterizzato la catechesi di papa Benedetto XVI durante l’Udienza Generale di questa mattina, rivolta ai gruppi di pellegrini e fedeli giunti da ogni parte del mondo in Piazza San Pietro.
“Fin dal primo momento della mia elezione a Successore di san Pietro, mi sono sempre sentito sorretto dalla preghiera di voi, dalla preghiera della Chiesa, soprattutto nei momenti più difficili” ha detto, infatti, il Papa, riferendosi probabilmente alle critiche e agli attacchi spesso subiti.
Riprendiamo il testo dell'omelia tenuta dal cardinale Péter Erd?, arcivescovo di Esztergom-Budapest (Ungheria) e presidente del CCEE (Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa), nella Messa per l’Europa, celebrata questa sera nella basilica romana di Santa Maria Maggiore.
Giovedì 10 maggio alle ore 21.00 nel Duomo di Milano, l’Arcivescovo cardinale Angelo Scola presiederà la recita del Rosario in preparazione al VII Incontro Mondiale delle Famiglie, meditando i “Misteri della Luce” guidati dal tema “Erano perseveranti nella preghiera insieme con Maria, la Madre di Gesù” (At 1,14), con testi tratti dalle omelie di Benedetto XVI dedicate al ruolo della Vergine Maria nella storia della salvezza.
Se si parla di Sindone non si può non coinvolgere la Prof.ssa Emanuela Marinelli, studiosa autorevole e appassionata che si dedica da 35 anni a diffondere gli studi sindonici.
Laureata in Scienze naturali e geologiche, ha insegnato Iconografia e Simbologia Cristiana alla Lumsa, pubblicato 15 libri, la maggior parte dei quali tradotti in varie lingue, tenuto una media di 100 conferenze l’anno in 20 paesi del mondo, ed il suo sito internet Collegamento Pro Sindone conta, dal 1997 ad oggi, 168.889 utenti.
Le nostre madri passano, muoiono. Maria Madre delle madri nostre è la grande Madre che non muore. Sono passati più di venti secoli ed è più viva oggi di quando cantò il Magnificat e profetizzò che tutte le generazioni l’avrebbero chiamata beata.
La Chiesa locale e missionaria è in prima linea anche nella cura, nell’assistenza e nella promozione sociale ed economica delle persone non vedenti ed ipovedenti. È quanto emerso nel corso della seconda e ultima giornata del Convegno Internazionale di Studio dedicato a “La persona non vedente: ‘Rabbunì, che io riabbia la vista” (Mc 10,15), tenuto venerdì e sabato scorsi presso la Sala S.Pio X di via della Conciliazione (Roma). Due giorni di approfondimento pastorale e scientifico organizzati dal Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari e dalla Fondazione Il Buon Samaritano, che fa capo allo stesso Dicastero, in collaborazione con la CBM Italia Onlus.