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Messaggio del venerdì santo 5 aprile 1985:Messaggio è dato tramite Ivanka: "Voi parrocchiani avete una croce grande e pesante, ma non abbiate paura di portarla. E' con voi il mio Figlio, che vi aiuterà."

Notizie dai giornali cattolici



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“Sappiamo che Dio ama i suoi figli. Quindi non dobbiamo aver paura, né preoccupazione ma credere in Lui”, afferma Veronica Williams, che ha spiegato a Zenit come Mothers Prayers ha iniziato la sua attività e come questo apostolato si è diffuso in tutto il mondo.
È notizia di oggi che il Pontefice Benedetto XVI ha confermato alla presidenza della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), l’arcivescovo di Genova, il cardinale Angelo Bagnasco. La CEI è l’unica conferenza episcopale nel mondo in cui presidente è di nomina papale. Il mandato prevede cinque anni di Presidenza. Immediati i ringraziamenti dell’Arcivescovo di Genova, il quale ha confessato gratitudine ed emozione. “La decisione di Benedetto XVI di confermarmi nel servizio di Presidente della Conferenza Episcopale Italiana – ha dichiarato - rinnova in me una profonda emozione”.
Per riportare su un piano di verità, giustizia e bellezza la dimensione femminile. Per uscire dalla retorica ipocrita e ideologica relativa alla festa della donna, ZENIT vorrebbe favorire la discussione sul tanto bene che è nel progetto di Dio quando ha creato la donna. A fronte di notizie tremende e drammatiche in cui la donna è vittima di violenze e soprusi, c’è un mondo enorme di bene in cui le donne sono protagoniste. A questo proposito ZENIT ha intervistato suor Maria Caterina Gatti dell’Istituto Servi del Cuore Immacolato di Maria (Icms).
Da Salerno alla diocesi del Cairo-Alessandria. Sembra la trama di un libro di avventura; invece è la storia di don Orazio Patrone, 33 anni, da tre presbitero per la chiesa copto cattolica in Egitto che in questa intervista racconta a ZENIT la sua esperienza e la realtà che i cristiani vivono in quei paesi.
Sono numerose le aspettative del popolo cubano per la prossima visita di Benedetto XVI, che si terrà dal prossimo 26 fino al 28 di marzo. Monsignor Jose Felix Perez Riera, segretario della Conferenza dei vescovi cubani, in un'intervista concessa alla Fondazione “Aiuto alla Chiesa che Soffre”, ha spiegato qual è l’attuale situazione dell'isola.
Dopo Giovanni Paolo II, anche il cardinale Stefan Wyszynski, che fu primate della chiesa polacca nel periodo del regime comunista, cioè dal 1948 al 1981, sarà elevato alla gloria degli altari. La sua causa di beatificazione, iniziata da Papa Wojtyla nel maggio del 1989, ha già superato la fase diocesana ed è in corso quella definitiva presso la Congregazione dei Santi a Roma.
Al ministro francese degli esteri, che si è vantato per l'impegno del suo Paese a favore dei cristiani d'oriente, p. Rif'at Bader ribatte che la fuga dei cristiani dall'Iraq sta a testimoniare il contrario. La follia di esportare la democrazia con le armi anche in Siria. Se l'occidente vuole fare davvero qualcosa per il Medio oriente (non solo per i cristiani) occorre potenziare l'educazione, i media, la sanità, ma soprattutto collaborare a risolvere il problema israelo-palestinese.
Leader religiosi cristiani, sciiti e sunniti si sono incontrati a Ginevra, durante la 19ma sessione del Consiglio per i diritti umani. I partecipanti hanno rilanciato il ruolo dell’universo rosa e la famiglia quali elementi di educazione primaria. Un documento in cinque punti per mettere fine alle violenze interconfessionali.
Incontri, convegni, marce di protesta ricordano il lavoro del ministro cattolici assassinato dagli estremisti. Leader politico musulmano contro gli “abusi” alla legge nera e apre ai cristiani ai massimi vertici dello Stato. Attivisti per i diritti umani: governo reticente nell’individuare i colpevoli.
A volte basta qualche gesto di coraggio e un po’ di buona volontà. Basta osare un po’, mettendoci fiducia e impegno. E progetti che sembravano irrealizzabili, prendono piano piano corpo, sino a stupire gli stessi organizzatori. Sto riferendomi alla II Marcia nazionale per la vita, che si svolgerà a Roma il 13 maggio, preceduta da un grande convegno, il giorno precedente, cui parteciperanno personalità come Carlo Bellieni, collaboratore dell’Osservatore Romano, membro della Pontificia Accademia per la vita e medico di fama internazionale, Ettore Gotti Tedeschi, presidente dello Ior e prestigioso collaboratore di svariati quotidiani e riviste, la scrittrice Costanza Miriano, rivelazione editoriale dell’anno, il dottor Pino Noia, cofondatore della “Quercia millenaria” e uomo simbolo del mondo pro life italiano, Padre Gonzalo Miranda, pioniere nel campo della biotica cattolica, Renzo Puccetti, voce di radio Maria, Olimpia Tarzia, presidente di WWALF, e tanti altri…
I metodi per raggiungere lo scopo possono essere vari. Nella gola della neonata, si può inserire del tabacco o dei grani di riso o degli impasti ottenuti mescolando insieme acqua e cereali o un panno bagnato o un cuscino. Poi, si annega la neonata in un secchio d'acqua o la si seppellisce in un vaso di terracotta, successivamente sigillato, dove può resistere fino a due ore prima di soffocare. A volte vengono anche impiegati veleni e pesticidi che provocano il decesso attraverso convulsioni ed emorragie. E’ l’infanticidio femminile, praticato da secoli ed ancora oggi diffuso, anche se sostituito, in molti Paesi del mondo, grazie alla moderna tecnologia, con la pratica dell’aborto selettivo. “una tecnologia di tipo reazionario”, scrisse il Premio Nobel Amartya Sen vent’anni fa.
Quando ero adolescente e poi giovane, simpatizzavo fortemente con l’estrema sinistra e con l’indissociabile corollario femminista. Ho respirato un femminismo che a me, adolescente di provincia, insegnava l’antagonismo con il mondo maschile e mi intossicava di idee del tipo: il maschio è sempre aggressione, la donna è oppressa e deve scuotere il giogo della tirannìa di un maschilismo che nell’istituto della famiglia trova il suo massimo potere e giustificazione. Inutile negarlo: avevamo di mira la famiglia, convinte che fosse un territorio di lotta nel quale, evidentemente, noi donne avremmo dovuto sostituire, con la nostra, la supremazia del maschio. L’idea di un mondo “al maschile” e uno “al femminile” si coniugava con l’idea che vi fossero i cattivi e le buone così come per il fatto di essere donne, dovevamo “per forza” essere solidali tra noi perché, ne ammiccavamo, eravamo superiori agli uomini piuttosto primitivi. Bisognava essere uguali, il che significava “poter fare tutto quello che può fare un uomo” compreso avvitare bulloni e guidare un bisonte della strada. Compreso assumerne i vizi peggiori: la bestemmia, l’alcool, il fumo, vissute come vere e proprie scelte eversive di libertà. Il corpo seppure rivendicato come “proprio”, in realtà diventava la chiave di accesso al mondo maschile, merce di scambio nel mercato delle relazioni, una promiscuità alla quale si dava il nome di libertà.