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Messaggio del 2 marzo 2008:“Cari figli, vi prego specialmente in questo tempo di quaresima di rispondere alla bontà di Dio, perché Lui vi ha scelti e mi ha mandato in mezzo a voi. Purificatevi dai peccati e in Gesù, mio Figlio, riconoscete la vittima di espiazione per i peccati di tutto il mondo. Che Lui sia il senso della vostra vita e che la vostra vita sia un servizio all’amore divino di mio Figlio. Grazie figli miei”. La Madonna ha benedetto tutti i presenti e gli oggetti sacri.Di nuovo ci ha invitato a pregare per i nostri pastori.

Notizie dai giornali cattolici



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Dal 5 marzo gocce d’acqua sgorgano dai piedi del crocifisso, vicino a Nostra Signora di Velankanni (Mumbai). Una donna indù ha scoperto il presunto miracolo. Presidente dell’Indian Rationalist Association accusa la Chiesa di sfruttare le immagini sacre e il papa di essere contro la scienza. Vescovo ausiliare di Mumbai: “Dichiarazioni frutto della sua stessa ignoranza. Chieda scusa”.
Suryakant Nayak, anglicano, tornava da alcune commissioni. La polizia ha trovato il corpo in fondo a un pozzo, con evidenti segni di colluttazione. Agli inizi di marzo, 15 indù hanno tagliato la gola e bruciato Goresa Mallick, cattolico, per “stregoneria”. Global Council of Indian Christians: “Le tante assoluzioni dopo i pogrom del 2008, incoraggiano i nazionalisti indù a vessare la comunità cristiana”.
Nuovo appuntamento con "Viaggio a", il programma condotto da Paolo Brosio che racconta storie di persone che hanno vissuto esperienze straordinarie, miracoli e misteri inspiegabili, in onda mercoledì 14 marzo 2012 su Retequattro in prima serata. Le telecamere del programma raccontano il mistero che avvolge l'apparizione della Madonna avvenuta a Ghiaie di Bonate. Si tratta della storia di Adelaide Roncalli, una bambina di 7 anni che, nel 1944, affermò di vedere la Sacra Famiglia e di parlare con la Madonna.
Salvatore Cernuzio per Zenit intervista un giovane sacerdote formato nel Seminario Redemptoris Mater di Beirut, Libano. Da Salerno alla diocesi del Cairo-Alessandria. Sembra la trama di un libro di avventura; invece è la storia di don Orazio Patrone, 33 anni, da tre presbitero per la chiesa copto cattolica in Egitto che in questa intervista racconta a ZENIT la sua esperienza e la realtà che i cristiani vivono in quei paesi.
È da ieri che i giornali danno spazio all’ultima trovata di alcuni consulenti Onu dell’associazione «Gherush92»: La divina commedia è intrisa di «razzismo», «presenta contenuti offensivi e discriminatori» nei confronti di ebrei, islamici, omosessuali.
Stasera, 13 marzo, dalle ore 21, nel Duomo di Milano, avrà luogo il terzo appuntamento con la Via Crucis, presieduta dall’Arcivescovo cardinale Angelo Scola sul tema Per le sue piaghe noi siamo stati guariti (Is 53,5). L’invito a partecipare alle celebrazioni nella Cattedrale è aperto a tutti: ai fedeli della Diocesi e a chiunque sia disposto a mettersi in ascolto e a vivere dei momenti di silenzio.
La vocazione di San Giuseppe fu del tutto singolare e la sua vicenda terrena richiede forse qualche riflessione in più. Se ci atteniamo ai soli dati evangelici, se proviamo a rileggere le scarne notizie su di lui, trasmesseci dal Nuovo Testamento, ci accorgiamo, con vivo stupore, che stiamo inoltrandoci in un terreno aspro, ma fecondo e beato, dove amore, sofferenza, prove e illimitata fiducia in Dio si mescolano insieme e ci restituiscono una figura straordinaria, che ben merita la particolare considerazione tributatagli dai fedeli, fin dalle origini.
Ancora clima di violenza in Nigeria dopo gli attacchi di domenica scorsa contro due chiese a Jos, nel nord del Paese, che hanno provocato oltre 20 vittime e ai quali è seguita la rappresaglia delle comunità colpite. Intanto nel Paese continuano le scorribande armate dalla setta islamica Boko Haram.
“Violente calamità naturali, con gravi danni alle persone, alle strutture e alle coltivazioni”. Ne ha parlato il Papa, ieri all’Angelus, riferendosi alle “care popolazioni del Madagascar”, recentemente colpite dalla tempesta tropicale Irina, che nelle ultime settimane ha provocato oltre 100 morti e 78mila sinistrati, e dalla tempesta Giovanna, che a metà febbraio aveva causato 35 morti, colpendo 250mila persone. Benedetto XVI ha pregato per le vittime e per le famiglie maggiormente provate, auspicando e incoraggiando “il generoso soccorso della comunità internazionale”. Ma qual è la situazione sul terreno, in Madagascar? Giada Aquilino lo ha chiesto a don Luca Treglia, direttore di Radio Don Bosco ad Antananarivo.
Oltre un miliardo di persone nel mondo non ha accesso all’acqua potabile. E, secondo l'Ocse, la domanda mondiale di acqua aumenterà del 55% da qui al 2050. Della prima risorsa vitale per l’uomo si parla, da oggi, alla sesta edizione del Forum mondiale dell'acqua, che per una settimana riunisce a Marsiglia, in Francia, rappresentanti politici, enti locali, aziende, organizzazioni ambientaliste e di cooperazione. Per la Santa Sede partecipa la delegazione del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace.
Tra venerdì 9 e sabato 10 marzo 2012 Benedetto XVI è reiteratamente intervenuto sul tema, che gli è caro, del relativismo, cioè dell’idea secondo cui non esiste una verità oggettiva, in nessun campo, così che – particolarmente quanto ai problemi morali – è impossibile avere una nozione certa di quello che è bene e di quello che è male. Contro il relativismo il Papa ha proposto due rimedi su cui insiste sempre più spesso: una catechesi convincente e chiara, che si avvalga sistematicamente del «Catechismo della Chiesa Cattolica» e un ritorno al sacramento della confessione.
Sul settimanale «D» di «Repubblica» (25 febbraio 2012) il filosofo Umberto Galimberti [nella foto] ha risposto a una lettera che, dal tono, pare essere quella di un padre disperato perché separato, il quale conclude che, quando hai voluto e fatto un figlio insieme a un’altra persona, «non puoi più ritenere la tua libertà al di sopra di tutto». Sante parole che il filosofo conferma e sottoscrive: «”Responsabilità” significa “rispondere” degli effetti delle nostre azioni». Ben detto. Peccato che le pezze d’appoggio per tale conclusione siano un tantino discutibili. Il filosofo esordisce con questa affermazione: «La nozione di “vita privata” nasce come conseguenza del primato dell’individuo nei confronti della società. Un primato fondato e diffuso in occidente dal cristianesimo». A dire la verità, il cristianesimo introduce il concetto di «persona», valido per tutti gli esseri umani. L’individualismo, come tutti gli –ismi, è un’eresia laica moderna, che il cristianesimo stesso stigmatizza esaltando al contempo il concetto di «solidarietà». L’individualismo non nasce dal cristianesimo ma, come diceva Chesterton, è una della tante «idee cristiane impazzite» che hanno funestato la storia.
In Pakistan i cristiani sono una microminoranza. Ma il primo anniversario della morte di Shahbaz Bhatti (1968-2011), il ministro federale per le Minoranze religiose, cattolico, che venne assassinato per essersi opposto alla draconiana legge sulla blasfemia che vige in quella regione dell’Asia, ha suscitato un interesse senza precedenti persino nella maggioranza musulmana del Paese. Anche il governo d’Islamabad si è infatti trasformato in un ammiratore di Bhatti, caduto in una imboscata e crivellato di proiettili nell’abitacolo della sua automobile il 2 marzo dell’anno scorso.
I produttori che stanno realizzando il film tratto dal suo primo libro, “Bianca come il latte, rossa come il sangue”, di lui dicono che è trasgressivo. «E’ perché ho fatto un libro su un professore che ama il suo lavoro, che parla di dolore e di Dio». Alessandro D’Avenia scava nel significato etimologico delle parole per restituircene la freschezza originaria. Le presentazioni dei suoi libri poi, l'ultimo è “Cose che nessuno sa”, vengono accolte con ovazioni da star, ma il prof-scrittore fa di tutto, e la sfida è titanica, per mantenersi normale: sa infatti che il primo obiettivo è difendere dall'esterno la materia prima dei suoi libri, che sono poi quegli adolescenti invischiati, troppo invischiati con la modernità 2.0, che lo hanno eletto a loro punto di riferimento. A loro parla di padri e talenti, di dimensione verticale da ricercare e della funzione terapeutica di Dostoevsky, di dolori da superare e di abbandoni da colmare. Decisamente trasgressivo.
Sul sito del mensile missionario gesuita Popoli, che peraltro pubblica spesso notizie e testi di grande interesse, è apparso un articolo a firma di Michele Ambrosini dal titolo «Quando la cristianofobia fa comodo» che, se da una parte riconosce la persecuzione e discriminazione dei cristiani come «problema noto e gravissimo», dall’altra denuncia le «vere e proprie truffe» da parte di chi manipolerebbe le cifre per raccogliere offerte o per ragioni politiche.