Premio europeo per la vita “Madre Teresa di Calcutta” alle madri d’Europa. (Fonte: www.mpv.org)
Il premio verrà consegnato il 10 Dicembre 2012, ore 10 Roma, Campidoglio, Sala della Protomoteca alla Quercia Millenaria, a Chiara Corbella e a Mamma Irene perchè testimoniano e hanno testimoniato in modo eroico il coraggio materno.
Già in molti hanno su scritto su Medjugorje, negli ormai oltre trent’anni da che sono incominciate le apparizioni, dall’autorevolissimo padre Laurentin a padre Livio di Radio Maria ad Antonio Socci, per non citarne che alcuni; ma quest’ultima fatica di Rino Cammilleri (Medjugorje. Il cammino del cuore, Mondadori, pp. 248) è tutt’altro che un doppione inutile. Soprattutto per il fatto che è il resoconto di uno scettico. Uno scettico cattolico, s’intende, sempre pronto perciò a piegare il proprio pregiudizio davanti all’evidenza dei fatti; ma tutt’altro che incline a facili entusiasmi “religiosi”: “essendo stata, la mia, una conversione «di testa» più che «di cuore» (o di pancia)”, dice di sé, “ero (e sono rimasto) refrattario a tutto quel che sfugge al gelido raziocinio e sa di sentimentalismo. Si badi: non nego che la via che la Provvidenza sceglie per entrare nel cuore di alcuni possa passare per l’emozione e il sentimento. In fondo, siamo fatti anche di sensazioni e non poche conversioni celebri sono partire da un caldo sciogliersi in lacrime. Dico solo che con me non funzionava”.
Incontro inedito e festoso, stamani in Aula Paolo VI. Benedetto XVI ha ricevuto in udienza la gente dello spettacolo viaggiante, oltre settemila persone provenienti da tutto il mondo. Un evento, promosso dal dicastero per i Migranti e gli Itineranti, che ha dato la possibilità al Papa di rinnovare la sua vicinanza ai circensi. La Chiesa, ha detto il Papa, è pellegrina come voi e vi invita a collaborare nell’impegno della nuova evangelizzazione. Il discorso del Pontefice è stato preceduto dall’indirizzo d’omaggio del cardinale Antonio Maria Vegliò, da alcune testimonianze e da uno spettacolo di alcuni artisti presenti all’udienza.
Per la Chiesa indiana domani è un grande giorno: il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, proclama Beato Devasahayam (Lazzaro) Pillai, ucciso nel 1752 per essersi convertito dall’induismo al cattolicesimo. Il porporato presiede il rito di Beatificazione a Kottar, nello Stato indiano del Tamil Nadu, in rappresentanza del Santo Padre. Quella del nuovo Beato è stata una vita breve ma intensa: Devasahayam nasce nel 1712 nel Tamil Nadu, nell'India meridionale, suo padre era un bramino, la madre era di una casta guerriera. Laico, padre di famiglia e ufficiale al palazzo reale, conosce il Vangelo e, affascinato da Gesù, lascia l’induismo per diventare cattolico. Devasahayam inizia una vera e propria evangelizzazione, invitando alla conversione e al battesimo. Arrestato, viene sottoposto per tre anni a varie torture. Infine, viene fucilato il 14 gennaio del 1752: aveva appena 40 anni. I suoi resti mortali sono inumati nella chiesa che è l'odierna cattedrale della diocesi di Kottar.
Per Hanan Ashrawi, la decisione di Israele è "un atto di aggressione". Le nuove costruzioni separano nord e sud della West Bank e rendono difficile la creazione di uno Stato palestinese omogeneo e contiguo. Dall'occupazione del 1967, vi sono almeno 100 insediamenti illegali per 500mila coloni israeliani.