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Messaggio del 10 febbraio 1983:E’ giunta l’ora in cui a Satana è consentito di agire con tutte le sue forze e la sua potenza. L’ora presente è l’ora di Satana!

Notizie dai giornali cattolici



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[In quel tempo, mentre Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: "Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre"». Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va', vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni. Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio».] Pietro allora prese a dirgli: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c'è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà».
Riprogrammare le cellule del corpo umano fino a uno stato “pluripotente”, rendendole quindi adatte a rigenerare tessuti malati. È la geniale scoperta che è valso ieri al britannico John Gurdon e al collega giapponese Shinya Yamanaka il Premio Nobel per la medicina 2012. Ad accogliere con particolare soddisfazione la notizia del Premio è certamente la Chiesa, che da molto tempo difende la ricerca sulle cellule umane adulte in opposizione all’altra che utilizza cellule di embrioni umani, che vengono così distrutti.
“Si tratta di una importante pietra miliare nel riconoscimento del ruolo chiave che le cellule staminali non-embrionali svolgono nello sviluppo di nuove terapie mediche, come alternativa alle cellule staminali embrionali umane”. Con queste parole di soddisfazione i vescovi europei accolgono l’annuncio dato ieri a Stoccolma del nome dei due vincitori del Premio Nobel 2012 per la Fisiologia e la Medicina - John B. Gurdon e Shinja Yamanaka - premiati per la scoperta delle cosiddette Ips (staminali pluripotenti indotte). I vescovi della Comece (Commissione degli episcopali della Commissione europea) in un comunicato affermano che “dal punto di vista scientifico, le cellule staminali embrionali umane sono state finora piuttosto deludenti, rispondendo sempre meno alle promesse cliniche” e fanno notare a questo proposito come “di recente la GeronCorp., compagnia leader mondiale nella ricerca sugli embrioni, ha annunciato che stava chiudendo il suo programma sulle cellule staminali”.
La cerimonia di insediamento del duo vincitore delle elezioni, in programma il 7, è stata rimandata al 15 ottobre. Fonti governative parlano di “procedure amministrative” da completare. In realtà il rinvio è legato alle proteste della frangia fondamentalista che chiede una legge shock: bandire i non musulmani dai ruoli chiave.
"Il giorno di San Bernardo, a Medjugorje, vidi il meraviglioso giardino della “Gospa”. Un giardino particolare, bellissimo, con tanto verde, fiori lilla e alberi curati; ma il giardino più bello era quello costituito dai diecimila pellegrini che da Ferragosto “adornavano” il piazzale della Chiesa di San Giacomo. Limpidi sorrisi, cuori aperti al dialogo e alla purezza, tra preghiere spontanee e sguardi gioiosi. Bambini stretti al petto dei genitori che scrutavano, con compiaciuto stupore, il cielo azzurrissimo di quel pomeriggio mentre “sbocciavano” maestose, in mezzo alla nuvole, le punte dei due campanili … una sensazione quasi di “prodigio”! Sorpreso da tanta armonia e naturalezza con i quali “Figli” del mondo, riuniti sotto la stessa “Mamma”, vivevano in perfetta coesione e letizia.
Il regime nordcoreano annuncia, due giorni dopo l’accordo fra Seoul e Washington, di poter arrivare a “Stati Uniti, Giappone e Guam”. Una fonte di AsiaNews: “Solite minacce, niente di nuovo. Hanno bisogno di un nemico per tenere unito l’esercito, che inizia a sfaldarsi”.
Shumaila Bibi sequestrata dal 26enne musulmano Muhammad Javed Iqbal sulla via di casa. Per giorni ha dovuto subire abusi a sfondo sessuale e studio del Corano. Con un pretesto è riuscita a fuggire e a tornare dalla famiglia. Il suo rapitore ha denunciato il padre della ragazza per “sequestro di persona”. Il futuro di Shumaila appeso a un filo.
Una recentissima sentenza della Corte di Cassazione ha condannato al risarcimento un medico ginecologo di Treviso nei confronti dei genitori di una bambina, nata nel '96, con la Trisomia 21. La madre, all'epoca, aveva richiesto la prescrizione da parte del ginecologo dell'esame di amniocentesi, ponendo come condizione per la prosecuzione della propria gravidanza la sicurezza che il figlio fosse sano. Il medico non ha predisposto l'amniocentesi, impedendo così la corretta informazione della madre sulla salute del feto e precludendo la possibilità di interrompere la gravidanza entro il limite legale. Ciò che rende degna di attenzione la sentenza è la decisione della Corte Suprema di risarcire anche la figlia, oggi 16enne, per... essere nata.
Ad ottobre la Chiesa entra all'Anno della Fede. Ottobre è inoltre il mese del Santo Rosario. Che connessione c’è tra l’anno indetto dal Santo Padre dedicato a riscoprire la fede e questa semplice preghiera mariana? ZENIT lo ha chiesto don Krzysztof Sontag, sacerdote dell'Arcidiocesi di Katowice e parroco di Nostra Signora del Rosario in L?dziny.
Il Sinodo dei Vescovi, dedicato a La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana, è incominciato come un grande evento di fede e di comunione illuminato dalla presenza forte di Benedetto XVI. La Messa inaugurale, domenica scorsa, nella quale il Santo Padre ha attribuito il titolo di dottore della Chiesa a San Giovanni d’Avila e a Ildegarda di Bingen, ha connesso la celebrazione del Sinodo al grande evento del Concilio, all’anno della fede, alla riscoperta del catechismo della Chiesa cattolica come strumento fondamentale per l’approfondimento della identità della fede.
Marta ha sedici anni e tra poco diventerà milionaria. La Cassazione le ha dato una mano con una rivoluzionaria sentenza che le garantirà un futuro economico roseo. Perché? I giudici hanno deciso che le spetta un maxi risarcimento per essere nata down. Attenzione, ci sono migliaia di bambini che nascono affetti dalla sindrome a cui non spetta neppure un euro.Ma il caso di Marta è particolare. La sua nascita non è stata frutto di una scelta ponderata di genitori che scelgono di accettare quello che arriva dal fato. No, la sua nascita è dovuta all'insipienza di un medico che non ha ascoltato la madre di Marta quando aveva espressamente chiesto di fare un esame specifico per sapere se il feto fosse più o meno sano. In pratica, i coniugi di Treviso, Manuela e Marcellino Osmieri hanno scoperto solo alla nascita che la bambina era down.
«Sei pronta?». «Abbastanza». Aveva risposto così, a suo padre, mentre si accingeva a salire all’altare dove avrebbe sposato Enrico. Era il 21 settembre 2008. Quattro anni più tardi, il 13 giugno 2012, la sposa muore a 28 anni per salvare il figlio che porta in grembo. La sua storia ha fatto il giro del mondo. Mentre per la Chiesa, che parlò al suo funerale per bocca del cardinale Agostino Vallini, è una «seconda Beretta Molla». Di lei è girata su YouTube una testimonianza toccante. Domenica 23 settembre 2012, a Torino, in un incontro organizzato da un gruppo chiamato al servizio negli ospedali e nelle carceri, “I Giullari di Dio”, davanti a 400 giovani, questa donna ha parlato nuovamente in un filmato inedito che la ritrae a un mese dalla morte. Quando sapeva di essere malata allo stadio terminale. Ed ecco cosa ha raccontato a centinaia di ragazzi che non l’hanno mai conosciuta. E che ora non dimenticheranno tanto facilmente il suo nome, Chiara Corbella.
Di spazio per lei ce n’è stato ben poco sui giornali nazionali. L’affascinante storia di Chiara Corbella (qui la testimonianza inedita del marito Enrico raccolta da Tempi), la giovane mamma che ha preferito non curare un tumore pur di far nascere il figlio Francesco, ha stupito tante persone, ma nelle pagine dei quotidiani non trova eco. E proprio contro questa “dimenticanza” si è concentrato ieri Antonio Socci dalle colonne di Libero e del suo blog “Lo straniero”, raccontando lui della “semplice santità” di questa ragazza di 28 anni morta lo scorso 13 giugno. «C’è un giardino nel mondo dove fioriscono queste meraviglie. Dove accadono cose stupende, inimmaginabili altrove. È la Chiesa di Dio», scriveva ieri. «Nessuno dei potenti e dei sapienti lo conosce. Per loro e per i giornali la Chiesa è tutt’altro. I giornali strapazzano il Vaticano e Benedetto XVI per il Vatileaks. I riflettori dei media sono tutti per i Mancuso, i don Gallo, gli Enzo Bianchi. O per ecclesiastici da loro ritenuti “moderni”. Ma nel luminoso giardino di Dio, che Benedetto XVI ama e irriga, fioriscono silenziosamente giovani come Chiara».
Ad oggi non c’è metodo più facile per scorrere i ricordi di una vita serena che sfogliando gli album delle foto su Facebook. Ha fatto così anche Grace Sung Eun Lee, una ventottenne newyorkese originaria del Sud Corea, prima di ammalarsi di cancro. Dopo, quelle stesse foto, erano fonte di dolore per lei che non riusciva più a muovere che il collo, a causa di un grave tumore al sistema nervoso. UNA DIAGNOSI TREMENDA. Grace stava facendo brillantemente carriera in una banca di New York, si stava allenando per la celebre maratona della Grande mela, quand’ecco arrivare la diagnosi, e le condizioni di salute cambiano repentinamente, fino a portarla al ricovero al Long Island Hospital, con la necessità perenne di ricevere ossigeno dalle macchine, essendo il suo sistema respiratorio gravemente compromesso. Una volta finiti tutti i possibili cicli di chemioterapia e radioterapia, alla quasi trentenne non restava che attendere la fine. È per questo che, ormai malata terminale, ha richiesto la possibilità di morire, e l’ha detto a medici, amici e genitori: sarebbe stato sufficiente staccare le macchine che le permettono di respirare e il suicidio assistito sarebbe andato a buon fine. I genitori, da parte loro, si sono sempre opposti a tale decisione. Il padre, pastore dell’Antioch Missionary Church nel Queens, ha sempre contestato le ricostruzioni della volontà della figlia, opponendosi a quello che sarebbe stato «un suicidio».
"Il fatto non sussiste e Nevine Gad, maestra cristiana copta incinta di 8 mesi incarcerata settimana scorsa con accuse di blasfemia nel villaggio di Manfalout, Assiut, è stata rilasciata. La storia di Nevine è solo l’ultima di una serie che comincia ad allungarsi di cristiani copti accusati di blasfemia in Egitto. LE ACCUSE DI UNO STUDENTE. Il 26 settembre l’insegnante tiene ai ragazzi una lezione di storia islamica con riferimenti alla vita di Maometto. Il giorno dopo, uno studente, Mohamed Moustafa Ahmed Hashim, la denuncia all’amministrazione scolastica accusandola di avere offeso il Profeta. Di conseguenza, 20 insegnanti della scuola la accusano in base al racconto dello studente. La scuola avvia una breve indagine e lascia cadere tutto nel vuoto per mancanza di prove e perché i racconti degli accusatori sono contrastanti tra di loro. Nel frattempo, però, la sospende dall’insegnamento.