Nel giorno conclusivo della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, Benedetto XVI parla dei “momenti” della preghiera di Gesù nell’Ultima cena. La “glorificazione” del Figlio, l’invio in missione degli apostoli, l’istituzione della Chiesa e l’unità dei credenti.
Messaggio di Benedetto XVI per la Giornata missionaria mondiale. Sull’esempio delle prime, deboli comunità, oggi la missione ad gentes deve essere il costante orizzonte e il paradigma di ogni attività ecclesiale. La crisi di fede del mondo contemporaneo richiede di adeguare costantemente stili di vita, piani pastorali e organizzazione diocesana a questa dimensione fondamentale dell’essere Chiesa.
Evento atteso con gioia dai molti che conoscono ed amano la figura di Chiara Luce Badano, la giovane di Sassello morta a diciott’anni per un tumore e nota ormai in tutto il mondo da quando, il 25 settembre 2010, è stata riconosciuta Beata in una commovente cerimonia al Santuario del Divino Amore a Roma.
Se nel suo libro precedente “Dai tetti in giù: Chiara Luce vista dal basso” l’autore metteva in risalto la “normalità” con cui questa ragazza dei nostri tempi ha saputo vivere fin da piccola le virtù eroiche dei grandi mistici, qui mette a fuoco la famiglia in cui Chiara è vissuta e da cui ha ricevuto un’impronta decisiva per la sua santità. Anche il Pontefice Benedetto XVI a Palermo, pochi giorni dopo la Beatificazione di Chiara, ha presentato Maria Teresa e Ruggero Badano come esempio e modello di genitori cristiani.
Rudi Yohanes, sedicente studente della Pangudi Luhur 1, avrebbe dichiarato sul proprio profilo di essere “anti-islamico”. In risposta, gruppi fondamentalisti hanno colpito tre istituti cattolici causando danni e la sospensione delle attività. In realtà si tratta di un nome falso e del profilo di un utente “sconosciuto”.
Sana Nassar e Sara Chaya vengono dal Libano. Sana ha fondato l’Organizzazione no profit “Amici di Maria Regina della Pace” il cui scopo è servire i messaggi di pace della Madonna provenienti da Medjugorje. Ella è venuta per la prima volta a Medjugorje nel 1986, mentre nel 1996 ha organizzato con un gruppo di amici il primo pellegrinaggio a Medjugorje, che doveva essere solo per la famiglia e gli amici. Quel pellegrinaggio si è trasformato in un pellegrinaggio per l’intero popolo libanese.
Sono ritornati nei loro Paesi i 1200 itineranti, famiglia in missione, sacerdoti e seminaristi del Cammino neocatecumenale, che domenica scorsa hanno concluso un incontro internazionale a Porto San Giorgio, nelle Marche, con una Messa presieduta dal cardinale Cañizares, prefetto della Congregazione per i Sacramenti e il Culto Divino. Un incontro culminato venerdì scorso con l’udienza in Vaticano con Benedetto XVI che ha inviato 17 “missio ad gentes” nelle zone più secolarizzate del mondo e nel quale è stata letta l’approvazione del Decreto delle celebrazioni del Direttorio catechetico del Cammino che segna le varie tappe dell’iniziazione cristiana. Roberto Piermarini ha chiesto a Kiko Argüello, iniziatore del Cammino neocatecumenale insieme a Carmen Hernandez, cosa lo ha colpito dell’incontro con il Papa ...
Il viaggio di Benedetto XVI in America Latina colmerà una certa sensazione di “sentirsi orfani”. In particolare in Messico, paese che soffre le conseguenze di una lotta senza sosta contro la criminalità organizzata.
Il Papa sarà percepito come un padre che viene ad aiutare un popolo e, sebbene non potrà risolvere concretamente le problematiche sociali, accompagnerà la gente nella propria sofferenza.
Lo ha affermato l’ambasciatore del Messico presso la Santa Sede, Federico Ling Altamirano, che prevede il viaggio sarà un vero successo e che inoltre farà cadere il cliché secondo il quale il Papa sarebbe eurocentrico, poco mariano e timorosi di viaggiare lontano.
All’indomani della prolusione del Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, i membri del Consiglio permanente hanno valorizzato i passaggi centrali della riflessione del Card. Angelo Bagnasco, del quale è stato apprezzato lo stile realistico e insieme fiducioso.
Tutti gli interventi hanno convenuto sul fatto che la crisi economica che sta scuotendo il mondo non solo mette in crisi l’idea ingenua di un progresso illimitato e quasi automatico, ma svela pure la radice di un processo che, prima che economico e politico, è etico e culturale.
Se la crisi dell’Europa è crisi di fede si richiede una stagione di rinnovata evangelizzazione per superare quello scetticismo contagioso che arriva fino alla reticenza su Gesù.
È il terzo incidente anticristiano nello Stato nel 2012. Ultranazionalisti Rss (Rashtriya Savayansevak Sangh) hanno picchiato, spogliato e trascinato il pastore per tutto il villaggio. Altri incidenti in Madhya Pradesh e in Jammu e Kashmir. Presidente del Global Council of Indian Christians: “La complicità tra governo e forze ultranazionaliste sta mettendo in serio pericolo la sopravvivenza dei cristiani in Karnataka”
Penso alla tristezza di molti uomini soli nella loro presunta laicità. Mi duole il pensiero che nella loro vita Cristo sia una follia, un’idea, una scomoda eredità del passato, l’oppio dei popoli. Vorrei che potessero comprendere cosa significa vivere sotto la maestà di quello sguardo, cosa significa operare dentro la benedicente certezza della Sua Presenza.
Ritroviamo la traccia eterna del volto di Cristo, dipinta a fuoco sul legno antico da Andrej Rublev. Un volto maestoso e grave dagli occhi penetranti. Ti fissa in volto e pare capire. La bocca accenna a un sorriso e di fronte a lui tutto s’infrange: affanno, dubbi, dolori, tutto è confinato là, oltre la porta del tempo. Rimani solo con lui e hai la sensazioni che non manchi più nulla.
Nel collo gonfio soffia lo Spirito del Dio vivente. Il volto è costruito entro due centri concentrici. Tutte le icone si scrivono così, dentro una simbologia geometrica che rimanda al Mistero. I due cerchi sono il connubio fra Cielo e terra. Fra eternità e finitudine. Questo volto è una finestra sul mondo a venire.
Tiangia, India – All’alba di questo 2012 Hippolitus Nayak, funzionario del governo oggi in pensione, cattolico, ha ricevuto gli auguri per l’anno nuovo più belle di sempre. Il mattino del 1° gennaio, Lakhno Pradhan, uno dei capi dei fondamentalisti indù che aveva guidato gli attacchi di massa contro i cristiani e le loro chiese nei dintorni del villaggio di Tiangia, si è presentato alla sua porta offrendogli un fiore. «Ha chiesto scusa per quel che le bande indù avevano fatto contro i cristiani. Dio sta sciogliendo i cuori induriti del Kandhamal» (distretto dello Stato federato indiano dell’Orissa), ha commentato Nayak la cui casa è stata distrutta nel corso di uno dei peggiori episodi di persecuzione anticristiana dell’intera storia dell’India.