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Messaggio del 25 ottobre 1987:Cari figli, oggi desidero invitarvi tutti a far sì che ognuno di voi si decida per il Paradiso. Il cammino è difficile per tutti coloro che non si sono decisi per Dio. Cari figli, decidetevi, e credete che Dio vi si offre nella sua pienezza. Voi siete invitati, e bisogna che rispondiate al Padre che vi invita attraverso di me. Pregate, perché nella preghiera ognuno di voi potrà raggiungere l'amore completo. Vi benedico, e desidero aiutarvi a far sì che ognuno di voi sia sotto il mio manto. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!

Notizie dai giornali cattolici



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Giulia Gabriele: di lei abbiamo sentito parlare in questi ultimi mesi si giornali e TV, è ora conosciuta da tanti di noi attraverso quanti l’hanno incontrata seguita e amata… Malata di tumore è morta la sera del 19 agosto, a casa sua, nel quartiere di San Tomaso Dé Calvi, a Bergamo, proprio mentre alla Gmg di Madrid si concludeva la Via Crucis dei giovani e lì Monsignor Beschi aveva raccontato di lei. Giulia ha trasformato i suoi due anni di malattia in un inno alla vita, in un crescendo spirituale: <>.
Crisi economica, importanza dell’Euro, rapporti Stato-Chiesa. Sono alcuni dei temi affrontati dal presidente del Consiglio Mario Monti in un’intervista concessa alla nostra Radio, in coordinamento con l’Osservatore Romano, dopo la visita in Vaticano di sabato scorso. Una visita, definita dallo stesso premier “un’esperienza profonda e indimenticabile”.
Due sacerdoti cattolicisono stati rapiti nel Nord Sudan, nella città di Rabak, situata a sud della capitale Khartoum. Si tratta del parroco della Chiesa di Santa Josephine Bakhita e del suo assistente. L’episodio è avvenuto domenica scorsa.
Mondo del web in “sciopero”, a partire dall’auto oscuramento di Wikipedia, per protesta contro la legge antipirateria on line, in discussione al Congresso americano. Alla Camera dei Rappresentanti è ora in discussione un testo denominato “Stop Online Piracy Act”, mentre al Senato è allo studio un'altra versione, il Protect Ip Act. Entrambi i testi hanno ottenuto il sostegno di Hollywood, dell'industria discografica e della camera di commercio americana, mentre i fondatori di Google, Twitter, Yahoo e di altri colossi del web sostengono che le norme aprono la strada alla censura.
In Pakistan continuano le proteste della comunità cristiana contro la demolizione da parte dal governo provinciale del Punjab della “Gosha-e-Aman”, l'lstituto Caritas e “luogo di pace” che accoglieva cristiani e musulmani. Lunedì centinaia di persone sono scese in piazza contro l’abbattimento del centro di accoglienza, avvenuto lo scorso 10 gennaio, giornata ribattezzata “martedì nero” dalla comunità locale, che ha bollato la decisione delle autorità locali come l’ennesimo atto di persecuzione ai danni delle minoranze religiose nel Paese.
Il principale sospettato di essere la mente che ha pianificato gli attacchi bomba di Natale contro le chiese in Nigeria è riuscito a fuggire solo 24 ore dopo l’arresto. La polizia ha raccontato che mentre stava accompagnando Kabiru Sokoto nel suo covo, sarebbe stata accerchiata da alcuni giovani che gli hanno permesso di fuggire. Per l’arcivescovo di Jos, Ignatius Kaigama, “quanto è avvenuto è inaccettabile e solleva dei terribili sospetti, perché sembra confermare quanto affermato di recente dal presidente della Repubblica, il cristiano Goodluck Jonathan, secondo cui esistono esponenti dei servizi segreti e ministri del suo stesso governo che simpatizzano per i terroristi”. L’episodio avviene a poche settimane dall’ultimatum di Boko Haram, che ha invitato i cristiani ad abbandonare gli Stati del Nord del Paese per non essere massacrati. Come racconta a Ilsussidiario.net l’arcivescovo Kaigama, “da allora i cristiani del Paese continuano a ricevere sms anonimi in cui si parla di jihad e di attacchi contro le chiese. Io stesso ho ricevuto diversi di questi sms minatori, in cui si affermava che non dovevo uscire di casa perché sarebbe stato molto pericoloso per la mia vita”.
È una produzione di genere fantasy, cioè costruita su eventi, situazioni, fatti e personaggi di pura fantasia. In quanto tale, si connota a priori come racconto poco attendibile e tantomeno credibile. Eppure l’uso sapiente e un po’ furbetto delle tecniche narrative ispirate alle logiche della verosimiglianza ne ha fatto un prodotto capace di riscuotere un discreto successo di pubblico e di scuotere la coscienza di più di uno spettatore.
Uno dei best sellers dell’anno appena concluso in Venezuela, parla di castità. Nel paese caraibico, dove l’età del primo rapporto sessuale è scesa a 10 anni e dove le giovanissime vendono al miglior offerente “la prima volta”, a fare successo è un libro che riscopre il valore desueto della verginità. Edito dal gruppo Planeta e al momento disponibile solo in spagnolo, “Virgen a los 30” ovvero “Vergine a 30 anni” è scritto da una giornalista dal fisico mozzafiato. Con il suo 90-60-90 e il suo metro e 75 centimetri di altezza, Vivian Sleiman lavorava come modella, una carriera decisamente promettente che la portò, nel 2001 ad un passo dal concorso di Miss Venezuela, che a sua volta le avrebbe aperto le porte allo scintillante mondo della moda e dello spettacolo.
L’Ungheria di Viktor Orbán sta diventando un Paese "parafascista"? L’allarme quotidianamente lanciato dalla sirena delle istituzioni europee dice di sì. L’altro ieri il presidente della Commissione Europea, il portoghese José Manuel Durão Barroso, ha annunciato l’azione legale contro Budapest e così ieri - nel giorno di santa Margherita d’Ungheria (1242-1270), figlia di re, suora e grande mistica - Orbán è dovuto correre nell’aula di Strasburgo per spiegare le proprie ragioni. Ma per la Chiesa cattolica del Paese magiaro non è affatto così.
«I rapitori dovevano sapere che si trattava di due sacerdoti». Monsignor Daniel Adwok Kur, vescovo ausiliare di Khartoum, racconta ad Aiuto alla Chiesa che Soffre il sequestro di due preti avvenuto a Rabak, cittadina 260 kilometri a sud della capitale sudanese, domenica notte.
“Il Concilio Vaticano II è, e deve rimanere per la Chiesa cattolica espressione del magistero solenne e supremo della nostra epoca”. È quanto affermato questa mattina dal Rev. Prof. Johannes Grohe, ordinario di Storia della Chiesa, nel corso della sua lezione magistrale su Il Concilio Vaticano II nell’insieme dei concili ecumenici tenuta in occasione della festa accademica di San Tommaso d’Aquino, patrono della Facoltà di Teologia della Pontificia Università della Santa Croce.
L’Udienza Generale di oggi è nel segno del debutto della Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani che quest’anno ha per tema Tutti saremo trasformati dalla vittoria di Gesù Cristo, nostro Signore (1Cor 15,51-58). Come spiegato da papa Benedetto XVI, la Settimana di Preghiera viene celebrata ogni anno da cristiani di tutte le Chiese e Comunità ecclesiali per invocare il “dono straordinario” per cui Cristo stesso prega durante l’Ultima Cena: “Perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me ed io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato” (Gv 17,21).
Doveva chiamarsi “l’Amico della verità”. Si è opposto al nazismo ed al comunismo. In difesa del Papa e dei poveri ha sfidato i dittatori di ogni parte del mondo. Il suo motto recita “Non praevalebunt”. Papa Paolo VI lo indicò come “una luce alimentata dalla sede di Pietro”. Ha appena festeggiato 150 anni, e Benedetto XVI ha parlato di “una lunga e grande storia”. Stiamo parlando de “L’Osservatore Romano”, comunemente conosciuto a Roma come “il giornale del Papa”. Nato in tempi difficili nel 1861, quando sembrava che la Santa Sede dovesse essere spazzata via è cresciuto enormemente ed oggi esce con edizioni in otto lingue tra cui anche la versione in malayalam pubblicata in India. In Brasile c’è una strada dedicata a “L’Osservatore Romano” nel quartiere Jardim Carlos Lourenco di Campinas nello stato di Sao Paulo.
Un rabbino che parla di famiglia; un economista che parla di morale; un presbitero che parla di amore coniugale. Tutto questo è accaduto al convegno La famiglia come motore della crescita economica. Valori e prospettive, svoltosi, ieri pomeriggio, nella splendida sala della Regina della Camera dei Deputati, che ha visto la partecipazione di illustri ospiti, tra cui la Comunità ebraica della Capitale, intervenuta numerosa.
«Abbiamo da poco iniziato il triennio di preparazione al Bicentenario della nascita di Don Bosco. Questo primo anno ci offre l’opportunità di avvicinarci di più a lui per conoscerlo da vicino e meglio. Se non conosciamo Don Bosco e non lo studiamo, non possiamo comprendere il suo cammino spirituale e le sue scelte pastorali; non possiamo amarlo, imitarlo ed invocarlo; in particolare, ci sarà difficile inculturare oggi il suo carisma nei vari contesti e nelle differenti situazioni. Solo rafforzando la nostra identità carismatica, potremo offrire alla Chiesa e alla società un servizio ai giovani significativo e ricco di frutti. La nostra identità trova il suo riferimento immediato nel volto di Don Bosco; in lui l’identità diventa credibile e visibile. Per questo il primo passo che siamo invitati a fare nel triennio di preparazione è proprio la conoscenza della storia di Don Bosco».
Probabilmente quest’oggi leggendo l’articolo che presentava il “Non uccidere” come sesto comandamento qualcuno avrà pensato che si sia trattato di un refuso di stampa, in quanto nella versione cattolica questo comandamento appare come quinto. In realtà questo testo lo ritroviamo in due versioni nei libri dell’Esodo e del Deuteronomio, che appaiono leggermente diverse l’una dall’altra. La tradizione Cattolica prende in considerazione la numerazione presente nel Deuteronomio laddove “Non uccidere” risulta la Va Parola, mentre quella ebraica predilige il testo dell’Esodo (20, 1.12) – che tra l’altro è proprio quello utilizzato dalla CEI per la Giornata per l'approfondimento e lo sviluppo del dialogo fra cattolici ed ebrei – che considera “Non uccidere” come VIa Parola. Ecco svelato l’arcano….