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Messaggio del 25 febbraio 2011:Cari figli, la natura si risveglia e sugli alberi si vedono le prime gemme che porteranno un bellissimo fiore e frutto. Desidero che anche voi, figlioli, lavoriate sulla vostra conversione e che siate coloro che testimoniano con la propria vita, così che il vostro esempio sia il segno e l’esortazione alla conversione per gli altri. Io sono con voi e davanti a mio Figlio Gesù intercedo per la vostra conversione. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Notizie dai giornali cattolici



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Mancano 11 giorni all’atteso appuntamento della Giornata Mondiale della Gioventù. In Italia, in particolare, non solo nelle grandi città ma anche nei piccoli comuni, cresce la trepidazione per questo evento, in programma dal 16 al 21 agosto a Madrid.
Stamani a Roma nella Basilica Papale di Santa Maria Maggiore, nel giorno in cui si ricorda la sua Dedicazione, si è svolta la Messa Pontificale con la tradizionale pioggia di fiori in ricordo del miracolo della neve. Il Papa, il 26 maggio scorso, vi ha presieduto il Rosario per i 150 anni dell’Unità d’Italia ricordando che si tratta del più antico santuario d'Occidente dedicato alla Madre di Dio. I
La Fao, l’agenzia delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, ha lanciato oggi un nuovo appello alla comunità internazionale affinché s’intensifichino gli aiuti per le popolazioni del Corno d’Africa. La carestia che si è abbattuta sulla regione - afferma l'agenzia Onu - ha già provocato decine di migliaia di morti, ma gli stanziamenti promessi dagli Stati affluiscono con il contagocce e le stesse organizzazioni regionali come l’Unione Africana non riescono ad intervenire efficacemente. Sul pericolo che la carestia possa ulteriormente aggravarsi colpendo aree sempre più vaste del Corno d’Africa Stefano Leszczynski ha sentito Filippo Ortolani, coordinatore nella regione dei programmi umanitari dell’Ong internazionale Oxfam.RealAudio
Ha subito isolamento e fame. Per vincere la solitudine e l’abbandono, ha disegnato un’immagine del Santissimo sacramento sul muro della sua cella, pregando per molto tempo. Il governo vuole costringere lui e altri sacerdoti a farsi registrare e iscriversi all’Ap, che vuole costruire una Chiesa indipendente dal papa.
Era il mattino del 5 agosto 358 quando il colle romano Esquilino fu coperto dalla “neve”. Fu lì che Papa Liberio (352-360) volle una cappella in seguito al cosiddetto “miracolo della nevicata”, tramandato per tradizione e confermato per iscritto da Fra Bartolomeo da Trento (1250). La struttura della chiesa fu ingrandita da Papa Sisto III (432-444) e con qualche modifica effettuata nel corso dei secoli è giunta fino ad oggi, realizzando così la nota basilica di Santa Maria Maggiore dedicata alla Madonna. I mosaici all’interno della basilica ricordano la storia del miracolo. Fu la Madonna premonitrice ad apparire in sogno a Papa Liberio dicendogli di erigere una chiesa, la stessa notte la Madonna apparve in sogno anche al Patrizio Giovanni Romano ed alla moglie suggerendogli il posto dove edificare la chiesa, che loro desideravano offrire, annunciando un miracolo il 5 agosto. La mattina del 5 agosto avvenne la straordinaria nevicata, ed in seguito a questa Patrizio Giovanni parlò con Papa Liberio e fu deciso di costruire lì la cappella.
I giudici non sono che la "bouche de la lois", la bocca della legge, diceva Montesquieu. A leggere invece un decreto del magistrato civile Clarice di Tullio pare che la legge debba trovare altre bocche per farsi ascoltare. Ma veniamo ai fatti avvenuti nel mese di gennaio, resi noti però solo di recente. Una donna del trevigiano di 48 anni, testimone di Geova e malata di sclerosi multipla, paventando nel futuro di perdere la capacità di intendere e volere ha espressamente dichiarato al giudice quanto segue mettendolo nero su bianco: “Voglio che mio marito possa negare il consenso alle emotrasfusioni e ad altre terapie volte a protrarre artificiosamente la mia vita laddove i medici ritengano che la mia situazione sanitaria sia senza speranza”. Insomma se non potrò decidere io per il rifiuto delle cure che possa farlo mio marito.
Mandando un sms al 45500 doniamo 2€ per l'emergenza siccità Africa Orientale. E' una piccola goccia, se siamo in tanto possiamo formare un oceano.
«Il disegno di legge sul biotestamento non entra nel merito di casi come quello della donna di Treviso. Chi lega questa vicenda con la legge che in settembre tornerà al Senato, lo fa per confondere le acque e cercare di introdurre l’eutanasia in Italia». Lo afferma il sottosegretario alla Salute, Eugenia Roccella, a proposito della sentenza del giudice di Treviso, che ha dato ragione a una 48enne con una malattia rara appartenente ai Testimoni di Geova, che aveva chiesto di non essere curata nel caso in cui si fosse in condizioni di salute disperate.
Abiba è poco più di una bambina. Una bambina madre di due figli, di cui il secondo nato nel campo di Ifo. È arrivata qui da noi tre mesi fa, dopo aver lasciato Salgale, in Somalia, senza dire nulla al marito, un nomade impossibile da rintracciare da mesi. È partita con la mamma, una figlia di sette anni e uno nel pancione. Per il viaggio si era organizzata. Aveva una macchina, dei viveri e persino la benzina, ma è stata assalita dai banditi prima ancora di arrivare al confine: le hanno portato via tutto. Ha camminato due giorni prima di trovare un’altra macchina che l’accompagnasse alla frontiera. Da qui ha proseguito ancora a piedi, impiegando due giorni per arrivare al campo di Dadaab. Oggi vive con la mamma e i figli, senza avere notizie del marito. La sua storia è una delle tante. Noi di Avsi continuiamo a lavorare nel campo su input della Cooperazione Italiana insieme a Unhcr, l’agenzia Onu per i rifugiati, responsabile del campo in cooperazione con il governo keniota. Gli arrivi sono incessanti, è difficile far fronte a tutto e stare di fronte alle storie dolorose che ci raccontano.
Pensieri sparsi di questa mattina prima del mio solito caffè all’alba: «Oggi è il compleanno di Mamma. Sì, oggi Mamma Maria compie 2027 anni». «Sono i veggenti di Medjugorje che ce l’hanno detto appena Lei glielo ha rivelato». «Cielo, come vorrei poter assistere a un’apparizione di Marja oggi: Mamma ama ricevere gli auguri per il suo compleanno e scambiare veri e propri abbracci…». «Oggi è il mio turno a egoiaisia… A dire la verità, non mi sento proprio all’altezza di formulare gli auguri alla nostra madre celeste…». Dopo il caffè: «E se provassi a mettermi nei panni di una madre qualunque per cercare di capire col cuore la grandezza di chi è Mamma di tutti?».
Allarme del Comitato media e minori: l’Italia sta smantellando il sistema di protezione dei minori da pornografia e violenza in tv. Due i passi pericolosi compiuti dall’Agcom. Il primo è il via libera ai film vietati ai minori di 14 anni anche in orario diurno per i canali con <+corsivo>parental control<+tondo>, cioè su digitale terrestre. La seconda è la decisione di non applicare la legge che permette i film porno solo su canali a pagamento e di notte, con un codice di accesso sicuro. Codice tecnicamente impossibile sul 70% dei televisori. Ma l’Agcom ha deciso che si può fare lo stesso.
Sarà annunciato la prossima settimana il piano operativo della rete internazionale Caritas per aiutare il Corno d’Africa colpito dalla siccità e dalla carestia. Subirà probabilmente modifiche entro fine mese, poiché la drammatica situazione di milioni di persone allo stremo, data la carenza di precipitazioni in primavera e la scarsità di cibo, rischia di peggiorare ulteriormente. Il primo intervento di emergenza durerà fino al 30 settembre, costerà 20 milioni di euro e aiuterà almeno 300mila persone avviando anche interventi strutturali per il rifornimento di acqua potabile e la salvezza del bestiame sopravvissuto. Caritas italiana contribuirà con 300mila euro in attesa della colletta nazionale del prossimo 18 settembre. A Nairobi, due giorni fa, le Caritas dei Paesi colpiti e quelle europee (inclusa quella italiana) hanno tracciato il quadro della drammatica situazione in ogni Stato e definito le linee guida dell’intervento. Ecco come si muoverà la Caritas nei prossimi 55 giorni.
«Lascio tutto. E seguo il Signore». Mariachiara Ferrari, 28 anni, si presenta all’incontro sul piazzale di un ospedale di Roma col camice bianco. Lo indosserà di sicuro ancora per qualche mese: il tempo di finire il 3° anno della Scuola di specializzazione in Medicina interna. In futuro chissà. Proprio lei — considerata tra le migliori specializzande dell’Università di Modena (e appena trasferita al Policlinico Gemelli per poter conciliare convento e corsia) — è disposta ad abbandonare il sogno di diventare medico: «Sono pronta a giocarmi tutto, nonostante la paura che spesso mi toglie il respiro, per realizzare il desiderio più profondo che ho nel cuore. Vivere sui passi di Dio!».
Nel castello di La Cour, presso Annecy (Francia), da pochi mesi era nato un bambino. Il piccolo, venendo in questo mondo, trovò una sorellina di tre anni, che fu subito assai gelosa verso di lui. Non le piaceva proprio quel “marmocchio” che ora riceveva tutte le attenzioni della mamma e del papà e di altri ancora. E un giorno la bambina gli sferrò un calcio in testa. Un’altra volta, gli gettò una manciata di sabbia negli occhi. Per la festa del 1º compleanno del piccolo, la sorella doveva offrirgli un mazzetto di fiori. Giunto il momento, lo buttò per terra e lo calpestò tenendo solo una rosa per se stessa, per farsi fotografare con lo sguardo sdegnato. Una vera peste questa bambina. Si chiamava Anna De Guigné ed era nata, figlia di conti, il 25 luglio 1911. Oltre a essere collerica, si rivelò ben presto intelligente, vivace, ardente. Ma proprio non sembrava chiamata a farsi santa. Invece... Dio compie meraviglie.
Non ho fatto in tempo a mettermi alla tastiera per un commento sulla morte del ventunenne lombardo ucciso a Mikonos da una bottigliata in discoteca che mi raggiunge la notizia di una ventenne precipitata dal balcone dell'albergo a Maiorca. La memoria va alla ventunenne uccisa l'anno scorso a Lloret de Mar, o al ventiseienne morto per un “tuffo dal balcone” a Ibiza, sempre l'anno scorso. Tutti giovanissimi, tutti morti nei “paradisi dello sballo” dove abbondano musica, alcol e droga.
Niente handicappati, siamo inglesi. In Gran Bretagna si abortiscono i bambini “difettosi” con sempre maggiore leggerezza, anche per futili motivi. Lo si è appreso nei giorni scorsi, quando sono stati finalmente resi pubblici i dati sugli aborti tardivi legati a malattie del feto. Tra le patologie che spingono le madri ad abortire spiccano la spina bifida e la sindrome di Down, ma anche difetti rimediabili come il labbro leporino: solo nel 2010 sono stati registrati sette casi di questa malformazione al palato, che hanno comportato l’eliminazione di altrettanti nascituri. Un aborto praticato ben oltre il limite di ventiquattro settimane, che in Inghilterra è il tempo gestazionale entro il quale l’intervento abortivo non ha limitazioni: basta chiederlo per “motivi sociali” e lo si ottiene. Proprio come accade in Italia entro i primi 90 giorni, a norma della legge 194.
Un diplomatico statunitense alle Nazioni Unite ha definito ieri "grottesca" la posizione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU sulla Siria. Non si è riusciti a ottenere dal Consiglio di Sicurezza neppure una risoluzione di condanna del regime, ma ci si è dovuti accontentare di una semplice "dichiarazione", l'equivalente diplomatico di un buffetto sulla guancia. Nel frattempo, le vittime della repressione del regime secondo gli Stati Uniti hanno superato il numero di duemila.
Quel politico è cattolico, non deve diventare presidente della commissione pari opportunità. Se qualcuno aveva dubbi sulla deriva zapateriana di alcune amministrazioni ecco che la vicenda della Regione Emilia Romagna ci offre l’ennesimo spunto di riflessione. Bologna. La giunta di centro-sinistra guidata da Vasco Errani e il consiglio regionale erano praticamente pronti per votare il presidente della commissione Pari Opportunità. Il candidato prescelto, Silvia Noè, capogruppo dell’Udc, aveva ottenuto il placet di tutti, o quasi, governatore compreso. Una scelta politica per un ruolo di garanzia, per il quale servono esperienza, competenza e imparzialità. Ma qualcosa, all’approssimarsi del voto è andato storto.
Leggo su Repubblica del 3 agosto 2011 un bell’articolo sulla toponomastica, stimolato dalla notizia che il municipio di Aberdeen, stato americano di Washington, ha respinto la proposta di intitolare un ponte a Kurt Cobain, il musicista della band dei Nirvana che ha onorato la «maledizione del 27» suicidandosi a 27 anni come altri grandi nomi del rock. I quali sono diventati «icone» proprio per l’epilogo (ultima, Amy Winehouse). Il municipio ha ritenuto, saggiamente, che un tossicodipendente non è l’esempio che si vuole dare ai giovani. In effetti, un bambino che leggesse la targa «Ponte K. Cobain» potrebbe chiedere al papà: chi era? E il papà dovrebbe rispondere, imbarazzato: be’, non era proprio Biancaneve…
Dal voto favorevole, espresso il 2 agosto dalla Commissione Affari Costituzionali della Camera, al disegno di legge che proibisce il burqa, esce sconfitto più il cattolicesimo democratico che il fondamentalismo islamico. Vale la pena di ripercorrere il dibattito che sul tema si svolge da qualche anno, se non altro allo scopo di ricostruire la genesi di un provvedimento che rischierebbe seriamente di essere tacciato di islamofobia, se la relatrice non fosse invero Souad Sbai, una parlamentare del PdL di origini arabe, che da anni combatte, assieme a tante altre, nei tribunali per la difesa delle donne. È lei stessa a spiegare chi l’ha ostacolata, commentando la vittoria che, nell’attesa di un’approvazione da parte dell’aula di Montecitorio, «dovrebbe far riflettere qualcuno sulla sua posizione falsamente multiculturale e sulla sua insostenibile concezione dei diritti di libertà, dalla quale, ringraziando il cielo, non abbiamo mai avuto nulla da imparare».
Una folla di almeno 100 persone ha assalito e dato alle fiamme un centro di preghiera della Christian Batak Synod (Hkbp). In precedenza avevano attaccato un altro edificio cristiano a cinque km di distanza. Le violenze sono avvenute il primo giorno del mese sacro di digiuno e preghiera per i musulmani.
Messaggio del 1 agosto 1984
Il cinque agosto prossimo si celebri il secondo millennio della mia nascita. Per quel giorno Dio mi permette di donarvi grazie particolari e di dare al mondo una speciale benedizione. Vi chiedo di prepararvi intensamente con tre giorni da dedicare esclusivamente a me. In quei giorni non lavorate. Prendete la vostra corona del rosario e pregate. Digiunate a pane e acqua. Nel corso di tutti questi secoli mi sono dedicata completamente a voi: è troppo se adesso vi chiedo di dedicare almeno tre giorni a me?