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Messaggio del 25 giugno 2002: Cari figli, non stancatevi di pregare. Pregate per la pace, la pace, la pace.

Notizie dai giornali cattolici



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L'uso corretto della libertà e la pratica del bene sono gli strumenti con i quali si può combattere il male, di fronte al quale il cristiano non può semplicemente rassegnarsi. Monsignor Murilo S.R. Krieger, scj, Arcivescovo di São Salvador da Bahia (Brasile), lo ha affermato in un articolo in cui riconosce che “il male, la sofferenza e la malattia fanno parte del nostro quotidiano. Le ingiustizie, la fame e il dolore sono così frequenti nel nostro mondo da sembrare normali e obbligatorie”.
Un fiume di pellegrini scaligeri verso la Bosnia-Erzegovina: già 60 pullman in agosto Si organizza e si ritrova quasi sempre con il passaparola, le telefonate lo scambio di informazioni.
Un'enorme ovazione dei giovani brasiliani presenti a Cuatro Vientos ha accolto l'annuncio ufficiale con cui Papa Benedetto XVI ha reso noto che la prossima Giornata Mondiale della Gioventù avrà luogo nel loro Paese nel 2013. Il Papa, che allora avrà 86 anni, parlando poi in portoghese ha detto loro: “Spero di potervi incontrare fra due anni (...) a Rio de Janeiro”. I ragazzi e le ragazze brasiliani ballavano mentre ascoltavano queste parole.
Questa domenica, due ore prima di prendere il volo per far ritorno a Roma, Benedetto XVI ha avuto un breve incontro con i circa 12.000 giovani volontari della Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid. Il Papa ha voluto ringraziare personalmente i volontari, sottolineando soprattutto l'importanza del gesto di servire gli altri: “Con il vostro servizio avete dato alla Giornata Mondiale della Gioventù il volto dell’amabilità, della simpatia e della premura per gli altri”. Il servizio svolto da questi giovani, ha affermato, ha implicato l'aver “dovuto rinunciare a prendere parte in modo diretto nei vari atti, perché occupati in altri compiti dell’organizzazione”. Tuttavia, questa rinuncia “ha arricchito tutti nella vostra vita cristiana, che è fondamentalmente un servizio di amore”.
-Nella cerimonia di congedo tenutasi questa domenica all’aeroporto internazionale "Barajas" di Madrid, Benedetto XVI ha confessato di essersi sentito “molto bene in Spagna”. Il Pontefice è giunto in un'auto coperta all'aeroporto, dove era atteso dai Reali di Spagna, Juan Carlos I e Sofía – che avevano preso parte anche alla cerimonia di benvenuto – e alcuni rappresentanti del governo spagnolo. Benedetto XVI è apparso sorridente e non particolarmente stanco, nonostante la maratona di atti pubblici e le poche ore di sonno. Nelle sue parole di congedo, don Juan Carlos I ha rinnovato le dimostrazioni di "meritato affetto" che Benedetto XVI ha ricevuto costantemente durante la sua permanenza di quattro giorni nella capitale spagnola.
Mentre ancora si combatte a Tripoli, si può cominciare a disegnare una mappa di chi ha vinto e chi ha perso in Libia, e di come sarà il Paese nordafricano dopo Gheddafi. Si sa chi ha perso: Gheddafi, i suoi familiari e la sia cerchia immediata. Un mese fa, quando le sorti della guerra sembravano ancora in dubbio e i Paesi della NATO, colpiti dalla crisi economica, davano segni di stanchezza, il colonnello avrebbe potuto ottenere una soluzione negoziata a lui favorevole. Non ha preso in considerazione questa alternativa, ritenendo - erroneamente - con il suo orgoglio beduino di potere resistere per sempre a bombardamenti quotidiani di alcune fra le maggiori aviazioni mondiali, che alla lunga non potevano che fiaccarne le difese.
«Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede», è stato il motto della Giornata mondiale della Gioventù di Madrid, che si è conclusa ieri. «L’uomo non può vivere senza una certezza sul proprio destino», è il cuore del messaggio che Benedetto XVI, attraverso il Segretario di Stato Tarcisio Bertone ha inviato al Meeting di Rimini, che si è aperto ieri pomeriggio.
Gli inglesi lo chiamano “slippery slope”, cioè tradotto in italiano: “se gli dai il dito ti prendono il braccio” o “effetto valanga”. In bioetica questo fenomeno è all’ordine del giorno: avuta la fecondazione artificiale omologa ci si batte per quella eterologa; imposto un limite alla “produzione” di embrioni per ogni ciclo di Fivet si è riusciti nell’intento di abbattere questo limite; non ancora tagliato del tutto il traguardo di una legge sulle DAT già si vocifera la possibilità di un referendum abrogativo per arrivare alla meta dell’eutanasia libera per tutti, e ottenuto l’aborto chirurgico-ospedaliero il fronte pro-choice ha portato a casa la vittoria di quello chimico-domiciliare. Tale ultimo obiettivo si è lucrato grazie alla commercializzazione con benedizione statale della RU486, domani della EllaOne (la pillola dei cinque giorni dopo), e della pillola del giorno dopo, preparato che, lo ricordiamo, può avere effetti sia contraccettivi che abortivi.