MaM
Messaggio del 1 maggio 1986:Cari figli, vi prego, cominciate a cambiare vita in famiglia. Che la famiglia sia un fiore armonioso che io desidero dare a Gesù. Cari figli, ogni famiglia sia attiva nella preghiera. Io desidero che un giorno si vedano i frutti nella famiglia: solo così potrò donarli come petali a Gesù per la realizzazione del piano di Dio. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!

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Benedetto XVI partecipa alla Via Crucis, uno dei gesti più sentiti della Gmg. Esposti alcuni preziosi gruppi scultorei tipici della devozione spagnola della Settimana santa. Ricordate le sofferenze dei giovani della Terra santa, dei perseguitati, dei senza lavoro, dei poveri. Una preghiera a María Santísima de Regla, la Madonna Addolorata venerata a Siviglia.
Benedetto XVI ha inaugurato la sua presenza alla Giornata Mondiale della Gioventù con un forte avvertimento contro la tentazione del relativismo morale, contro una fede che non si fa vita nella persona. E' necessaria, ha avvertito i giovani, una fede nella libertà e nella responsabilità di fronte agli uomini e a Dio, perché i cristiani si possano presentare come “un'alternativa valida” di fronte al disorientamento morale attuale. Dopo la cerimonia di accoglienza alla Porta di Alcalá, il Papa si è diretto alla Plaza de Cibeles, circa 200 metri più avanti, dove, dopo un saluto e una breve liturgia della Parola, ha rivolto il suo primo discorso ai giovani, parlando loro dell'importanza del fatto che la fede si radichi nella vita. Il Pontefice ha parlato ai giovani di due questioni: il modo di vivere la fede che deve distinguerli e il pericolo del relativismo morale che devono evitare.
"La ribellione dei giovani è una espressione di angoscia e frustrazione da essi subita". E’ quanto ha detto questo venerdì il Rettor Maggiore dei Salesiani, don Pascual Chávez, che ha visitato la sede della Procura "Misiones Salesianas" di Madrid , approfittando del passaggio nella capitale della Spagna per la Giornata Mondiale della Gioventù. Per questo, ha spiegato don Chávez, “il primo messaggio di questa GMG è la necessità di credere nei giovani d'oggi".
No ai tagli alle spese per le famiglie e le missioni all'estero: è questo l’appello lanciato dal Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il cardinale Angelo Bagnasco, in un'intervista alla trasmissione “Radio Anch'io” rilasciata da Madrid, dove sta partecipando alla Giornata Mondiale della Gioventù. "Quello della famiglia - ha spiegato il porporato parlando della manovra da 45,5 miliardi - è un punto centrale: è stata in questa crisi una valvola di sicurezza enorme e sarebbe miope e dannoso non considerarla e come un ganglio vitale. Non perdiamo questo patrimonio, questo punto fermo, se la famiglia non è al centro della politica, la società non va da nessuna parte".
Perché i giovani vanno alla Giornata Mondiale della Gioventù?, si chiede l'Arcivescovo di San Paolo (Brasile), il Cardinale Odilo Scherer. “Perché vanno? Vanno per incontrarsi, è vero, ma potrebbero farlo anche nei propri Paesi. Vanno a conoscere la Spagna e a fare i turisti? Sicuramente approfitteranno di questi giorni anche per assorbire qualcosa dell'immensa ricchezza culturale e turistica della Spagna. Il programma intenso e tutto organizzato, con metodi e obiettivi già stabiliti, non sarà però propriamente turistico”.
Io Giovanni Paolo,…successore di Pietro nella sede di Roma e Pastore della Chiesa universale, da Santiago grido con amore a te vecchia Europa: ritrova te stessa, riscopri le tue origini, ravviva le tue radici, torna a vivere dei valori autentici che hanno reso gloriosa la tua storia e benefica la tua presenza negli altri continenti…tu puoi essere ancora faro di civiltà e stimolo di progresso per il mondo". Mai come oggi le parole gridate ventidue anni fa da Giovanni Paolo II a Finis Terrae, il lembo estremo del continente europeo, suonano attuali in questi giorni. L’Europa sembra sperduta, in preda ad una crisi profonda.
I cristiani iracheni non hanno pace, e in due settimane le loro chiese sono state l'obiettivo di ben tre attacchi, l'ultimo dei quali è avvenuto il 15 agosto, festa dell'Assunzione. In questa occasione, padre Gewargis Elias, di Kirkuk, è riuscito a salvarsi dopo che lo staff di sicurezza aveva individuato un veicolo che trasportava apparecchiature sospette e gli ha ordinato di abbandonare la sua chiesa siro-ortodossa di Sant'Efrem pochi minuti prima di una forte esplosione. Riferendo l'accaduto, l'Arcivescovo Louis Sako di Kirkuk ha detto all'associazione caritativa internazionale Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS): “Oggi hanno attaccato la chiesa. Chi lo sa se domani attaccheranno il clero o il popolo?”.
I grandi cimiteri sotto la luna ormai dobbiamo scordarceli. Il solito Sartori, che ogni ferragosto ci rammenta che siamo troppi, dovrebbe preoccuparsi invece del caro estinto. Ci sono megalopoli, come Londra, che non sanno più dove mettere i morti. E meno male che la vita (pardon, la vecchiaia) si è allungata, dandoci un po’ di tempo per riflettere. Dice il «New Scientist» che a Londra, appunto, hanno cominciato a cavar di tomba quelli morti da più di un secolo e metterli in una fossa comune, per far posto alle new entry.
Nel secondo giorno della sua permanenza in Spagna, dopo la grande festa di accoglienza che ieri sera si è tenuta a piazza Cibeles, Benedetto XVI ha tenuto un grande discorso sull'università, un'istituzione che "non a caso", ha spiegato, "la Chiesa ha promosso".
La Giornata Mondiale della Gioventù, la GMG, è «una cascata di luce» su un mondo caratterizzato dalla persecuzione dei cristiani e da una crisi al cui centro stanno la corruzione morale e il relativismo. Questa la sintesi degli interventi di Benedetto XVI nella prima giornata della sua visita a Madrid, dal consueto colloquio in aereo con i giornalisti fino al saluto e al discorso nella festa di accoglienza con i giovani in Plaza de Cibeles, passando per la cerimonia di benvenuto con i Reali di Spagna all’aeroporto.
Solo una suora. Ma che suora Rosalina Ravasio! Capace, con la Comunità di recupero da lei fondata e pronta a festeggiare i primi 25 anni di vita, di abbattere tutti i cliché che circondano la cura da tossicodipendenza e alcol. Programmi, dinamiche, relazioni, è proprio tutto diverso nella Comunità Shalom di Palazzolo sull’Oglio, nel bresciano. A cominciare dal tasso di recupero degli ospiti, che qui si attesta intorno al 90%. Più alto, e di molto, rispetto alla media nazionale.