Al suo arrivo in Spagna, Benedetto XVI saluta i reali e spiega i motivi del suo essere a Madrid e il perché i giovani sono là. “É per me un’immensa gioia ascoltarli”. La Gmg, un aiuto economico al Paese, ma soprattutto “un messaggio di speranza, come una brezza di aria pura e giovanile, con soffio rinnovatore che ci riempie di fiducia di fronte al domani della Chiesa e del mondo”. Costruire una società nel rispetto e nella tolleranza.
Il presidente Zardari presenta una lista di 185 funzionari, ma non compare il nome del ministro cattolico assassinato dagli estremisti islamici. Presente, invece, il governatore del Punjab Salman Taseer. Vescovo di Islamabad: decisione “sorprendente”, Bhatti “ha sacrificato la propria vita” per le minoranze e il Paese.
Mentre tutto il mondo cattolico, ma anche ateo, è concentrato su Madrid e la giornata mondiale della gioventù, gli spagnoli cosa fanno? Meglio: la stampa, la radio, la televisione spagnoli, come introducono e commentano l'evento dell'estate 2011, l'evento positivo, l'evento buono, non quello angosciante della distruzione di ricchezza finanziaria e di perdita di certezze professionali, economiche e sociali? Come preparano, dicevo, quel fatto mondiale che mostra la speranza di tanti giovani, giovani che seguono un Papa anziano nella convinzione di ascoltare, attraverso di lui, una parola di amore che viene direttamente da Dio? I media spagnoli hanno preparato la GMG centrati su una preoccupazione. Su una concreta e apparentemente giusta attenzione alle pubbliche finanze: quanto costerà ai contribuenti questa invasione di cavallette cattoliche provenienti da ogni parte del pianeta?
La gioventù è “l’età in cui si è alla ricerca della vita più grande. [...] È parte dell’essere giovane desiderare qualcosa di più della quotidianità regolare di un impiego sicuro e sentire l’anelito per ciò che è realmente grande”: sono parole del messaggio del Papa per la Giornata Mondiale della Gioventù.
La prima cosa che voglio sottolineare è che nessuno mi ha mai descritto in questo modo. Il Papa sa quello che desidero meglio di me: sento una vicinanza sorprendente tra ciò che dice e la mia esperienza e questo è un fatto che non posso ignorare. Cinque anni fa ho trovato un posto, la Chiesa, in cui l’unica pretesa che si ha nei miei confronti è che io sia più uomo, che possa fare un cammino nella mia vita. E questo mi interessa.
Al suo arrivo in Spagna, Benedetto XVI saluta i reali e spiega i motivi del suo essere a Madrid e il perché i giovani sono là. “É per me un’immensa gioia ascoltarli”. La Gmg, un aiuto economico al Paese, ma soprattutto “un messaggio di speranza, come una brezza di aria pura e giovanile, con soffio rinnovatore che ci riempie di fiducia di fronte al domani della Chiesa e del mondo”. Costruire una società nel rispetto e nella tolleranza.
Ho trascorso cinque ore sotto il sole, al «Parque del retiro» di Madrid, dove è stato montato il più grande confessionale del mondo all’aria aperta e dove una parte del mezzo milione di giovani che hanno invaso le strade di Madrid si è rifugiata per cercare un po’ di ristoro nelle ore più calde.
La vigilia dell’arrivo del Papa alla GMG è stata una giornata impegnativa: le catechesi dei vescovi hanno impegnato tutta la mattinata. Non ho seguito quelle – i testi peraltro sono online – perché La Stampa mi ha chiesto di intervistare una decina di giovani, facendo loro qualche domanda sul futuro, sull’incertezza globale a cui ci ha ormai abituati questa crisi che non passa e che anzi assume contorni sempre più inquietanti.
In Italia, come è noto, vivono milioni di esperti di calcio. Loquaci commissari tecnici spuntano soprattutto nelle fasi calde dei mondiali di football, tutti con la loro invincibile formazione, i loro bravi schemi.
In questi giorni di grave crisi economica invece si stanno moltiplicando gli economisti improvvisati. Ognuno ha la sua ricetta per sanare i conti pubblici: taglia di qua, privatizza di là, tassa su e giù.
In questo concerto un poco stonato non poteva mancare la voce del razionalismo italico. O almeno di quelli che pretendono di rappresentarlo.
Hanno percorso più di metà Giappone, dal sud di Oita e Fukuoka sino al nord di Tokyo, passando per Hiroshima, Takamatsu ed Osaka. Mentre l'autobus ingoiava i chilometri e accoglieva i cento giovani diretti alla GMG di Madrid, è stato come raccogliere, idealmente, centimetro dopo centimetro, ansie, dolori e speranze di un intero popolo. Gli zaini già stipati dell'occorrente per il pellegrinaggio, si sono riempiti dei sentimenti di quanti, oggi, in Giappone, ancora non conoscono Cristo. Cento ambasciatori per centoventi milioni di persone. Così è iniziato il pellegrinaggio dei ragazzi che, per un autentico miracolo, parteciperanno alla Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid.