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Messaggio del 17 maggio 2019:Cari figli, anche oggi vi invito in modo particolare: pregate per le mie intenzioni, per i miei piani che desidero realizzare con la mia venuta. Pregate specialmente per i pastori, per la Chiesa, per la fede forte dei sacerdoti. Grazie, cari figli, per aver anche oggi risposto alla mia chiamata.

Notizie dai giornali cattolici



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I giovani cattolici di tutto il mondo si stanno preparando ad incontrare il Papa a Madrid per la Giornata mondiale della gioventù. Prima di arrivare all’incontro, i ragazzi del Cammino neocatecumenale che verranno dai diversi continenti, annunceranno il Vangelo nelle città dell’Europa invitando la gente a partecipare all’appuntamento. Daniel Calabuig, giovane spagnolo di 26 anni, di Valencia, ha partecipato a diverse Giornate mondiali della Gioventù e andrà anche quest’anno.
Il mondo si sta mobilitando per soccorrere il Corno d’Africa ancora una volta colpito da carestia, questa volta a causa di una persistente siccità, e intanto si interroga sulle cause di una catastrofe di tali proporzioni: colpa dei cambiamenti climatici – si legge di frequente sulla stampa italiana e internazionale – con l’aggravante di una domanda crescente di alcuni raccolti – ad esempio, quelli utilizzati per la produzione di biocarburante – che ne fa lievitare i prezzi sui mercati internazionali. In più c’è la crisi internazionale che oltre tutto rende “avari” i governi dei paesi industrializzati: avevano promesso aiuti ai paesi poveri e adesso non sono in grado di mantenere fede agli impegni. Questi e tutti gli altri fattori ritenuti responsabili della crisi in corso non vanno però alla radice del problema di cui costituiscono soltanto un’aggravante.
In questi giorni di riposo, Benedetto XVI prepara il suo nuovo libro su Gesù, i viaggi apostolici in Spagna e Germania e il 50° anniversario dell'inaugurazione del Concilio Vaticano II. Il Pontefice trascorre le vacanze estive per il secondo anno consecutivo a Castel Gandolfo, la residenza pontificia situata a circa 30 chilometri a sud di Roma, perché lì può contare su un ambiente noto e adatto alle passioni della sua vita: lo studio e la scrittura su questioni di teologia. Il Papa ha portato molti libri e documenti dal Vaticano per la preparazione dei suoi viaggi a Madrid, in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù (dal 18 al 21 agosto), e nella sua terra natale, dove visiterà dal 22 al 25 settembre Berlino, Erfurt, Etzelsbach e Friburgo. “L'Osservatore Romano” conferma che in queste vacanze il suo “impegno prioritario è rivolto alla preparazione e alla scrittura della conclusione dell'opera su Gesù di Nazaret, dedicata a un'analisi dei Vangeli dell'infanzia”. Si tratta del terzo volume di questa serie di grande successo editoriale, dopo i due presentati nell'aprile 2007 e nel marzo 2011.
Nei giorni del G8 di Genova del luglio 2001 a manifestare per un mondo più equo c'erano anche i cattolici. Dal 19 al 22 luglio di dieci anni fa, in concomitanza con lo svolgimento dell'incontro dei Capi di Governo degli Stati più industrializzati, si svolsero numerose manifestazioni di protesta da parte di vari gruppi, alcuni dei quali violenti, che suscitarono le reazioni delle forze dell'ordine. “Noi cattolici volevamo essere presenti – ha affermato alla “Radio Vaticana” il Vescovo Domenico Sigalini, assistente generale dell'Azione Cattolica Italiana –, ma sapevamo che le manifestazioni sarebbero state strumentalizzate dai più violenti”. “Per questo, con un po' di anticipo, organizzammo a Genova una sorta di G8 cattolico per dire la nostra sui temi della globalizzazione. Sapevamo che durante i cortei successivi non avremmo avuto la possibilità di far emergere il nostro pensiero in termini dialogici e culturali”. “I cattolici che scesero in piazza nel luglio 2001 furono un po' imprudenti”, ha commentato il presule.
Per evangelizzare i giovani, la Chiesa ha bisogno di comprendere la loro cultura, in cui la libertà e la scienza sono valori dominanti, sostiene l'Arcivescovo Rino Fisichella. Non si può parlare di Cristo ai giovani, ricorda il Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, “senza parlare della libertà, perché il giovane di oggi l'ha collocata nella sua cultura, ma la libertà deve essere sempre in relazione con la verità, perché è la Verità che produce la libertà”. Allo stesso tempo, “non si può parlare di Dio ai giovani senza conoscere la cultura dei giovani di oggi, che è quella scientifica. La cultura odierna, il suo contenuto, è piena di assiomi scientifici”.
“Giusto chiedere più severità, ma giù le mani dal segreto della confessione”. E' quanto ha detto questo giovedì a Vienna Massimo Introvigne, Rappresentante dell'OSCE (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa) per la lotta alla discriminazione contro i cristiani. Il sociologo italiano è intervenuto così sul tema della crisi diplomatica tra Irlanda e Santa Sede dopo la pubblicazione del rapporto sugli abusi di minori da parte di sacerdoti della diocesi di Cloyne, con minacce di rotture delle relazioni diplomatiche e un progetto di legge che, se approvato, obbligherebbe i sacerdoti a riferire notizie su abusi di minori anche se apprese in confessione. Nel corso di un dibattito parlamentare sul Rapporto Cloyne, il premier irlandese Enda Kenny ha infatti attaccato duramente il Vaticano, accusandolo di non aver preso misure adeguate per fermare gli abusi sessuali dei preti cattolici sui minori.
“Un mondo senza armi nucleari non solo è possibile, ma è ora diventato urgente”. L'Arcivescovo Francis Chullikatt, Nunzio Apostolico e Osservatore Permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite, lo ha affermato il 1° luglio intervenendo sul tema “La questione nucleare: l'insegnamento della Chiesa e la situazione attuale” presso il Centro Cattolico della Diocesi di Kansas City-St. Joseph (Stati Uniti). “La 'questione nucleare' è allo stesso tempo complessa e semplice”, ha dichiarato il presule, ricordando che “per più di 60 anni, dall'alba dell'era nucleare, il mondo, e particolarmente la Chiesa, ha dovuto affrontare il ruolo delle armi nucleari, la legalità di queste e le implicazioni morali della loro produzione e del loro dispiegamento e utilizzo”.
“La rivoluzione è il passaggio del Mar Rosso, la manifestazione del desiderio di libertà, di giustizia e di pace. Il dopo rivoluzione è la traversata del deserto, un periodo lungo e duro, caratterizzato dal prendere in mano la propria storia”. Definisce così la fase di transizione che interessa la Tunisia mons. Maroun Lahham, arcivescovo di Tunisi. Nella lettera pastorale “Ecco, io faccio nuove tutte le cose” – che sarà diffusa il prossimo 24 luglio e anticipata ad alcuni giornalisti italiani durante un incontro a Tunisi insieme a Caritas italiana – Lahham si sofferma sulla lettura da dare ai recenti avvenimenti alla luce della Parola di Dio.