A una conferenza stampa che si è tenuta martedì scorso a Cotonou, il vice-presidente del Comitato organizzativo, mons. Eugène Houndekon, ha illustrato i tre obiettivi centrali della visita di Benedetto XVI in Benin a novembre – la terza di un Papa nel Paese africano dopo quelle del 1982 e del 1993 di Giovanni Paolo II - sottolineandone il carattere pastorale: la consegna dell’Esortazione apostolica post-sinodale frutto del secondo Sinodo per l’Africa del 2009; la celebrazione con il Santo Padre del “Giubileo dei 150 anni dell’evangelizzazionedel Benin” e, infine, la commemorazione del compianto cardinale beninese Bernardin Gantin.
Nessun sussidio alle giovani vedove, diritti di proprietà revocati, intimidazioni: i cristiani del Kandhamal, epicentro dei pogrom in Orissa del 2008, continuano a subire angherie d’ogni tipo, ora anche dalle autorità del distretto. Mithun Digal, cristiano del villaggio di Beladadi, non può registrarsi all’ufficio di collocamento del distretto di Kandhamal, perché l’ufficio competente della stazione di polizia di G. Udayagiri gli nega i certificati di residenza, casta e reddito.
Una coppia composta da un cristiano e da una musulmana è costretta a vivere nascondendosi: la società condanna il loro amore, che per uno studioso islamico “è passibile di morte”. Il vescovo di Islamabad: “Lo Stato li difenda, o scomparirà presto”.
“Il Vangelo ci dice che noi siamo 'luce del mondo', e non 'lampadine di noi stessi'”. E' quanto ha detto questo giovedì il teologo padre Luis Alfonso Orozco, LC,intervenendo al corso estivo per suoreche si sta svolgendo in questi giorni a Roma sul tema “Psicologia, pedagogia e formazione per la vita consacrata”, organizzato dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum.
Il corso, che si concluderà sabato 23 luglio, ha come obiettivo quello di creare le condizioni per una vita religiosa completa in ogni sua dimensione: umana, formativa, spirituale, psicologica e pedagogica.
È un’onda gay quella scatenatasi contro Michele Bachmann, l’astro nascente dei Repubblicani, ma è un gay pentito che la difende.
Nei giorni scorsi i media negli USA - riecheggiati da quelli italiani solo in piccolissima parte - si sono stracciati le vesti perché la candidata alle primarie del Partito Repubblicano, eroina del movimento dei "Tea Party" e notoria pro-lifer, è proprietaria, assieme al marito Marcus, Ph.D. in psicologia clinica, di un centro di ascolto, dichiaratamente cristiano, dove gli omosessuali vengono trattati da persone e persino invitati a confrontarsi con la natura, le sue leggi, la morale e addirittura il Padreterno. Uno "scandalo", insomma, che però un ex omosessuale come Greg Quinlan definisce invece una benedizione.
Dettagli inediti della vocazione di Joseph Ratzinger sono rivelati nel libro “Mein Bruder, der Papst” (“Mio fratello, il Papa”), intervista concessa da monsignor Georg Ratzinger al giornalista e scrittore tedesco Michael Hesemann.
L'opera ha 256 pagine, che raccolgono una serie di conversazioni avute alla fine della primavera di quest'anno a Ratisbona, durante le quali il fratello maggiore di Benedetto XVI ha raccontato al suo interlocutore i ricordi di una vita.
Il volume, pubblicato a Monaco da Herbig e accompagnato da una quarantina di fotografie, sarà nelle librerie il 12 settembre, alla vigilia della visita che il Pontefice realizzerà in Germania.
Si susseguono i ricordi pieni di gratitudine nei confronti del Vescovo Cesare Mazzolari, Vescovo di Rumbek, nel Sud Sudan, morto sabato 16 luglio dopo un malore che lo ha colto mentre celebrava la Messa.
Monsignor Mazzolari, di 74 anni, era stato nominato per la Diocesi di Rumbek nel mezzo della guerra civile che ha flagellato il Sudan per più di due decenni, provocando oltre 2,5 milioni di morti e costringendo milioni di persone ad abbandonare le proprie case.
Mentre Rumbek e la zona circostante si trovavano sotto continui bombardamenti aerei, il Vescovo, missionario comboniano, ha rischiato la propria vita, venendo anche rapito dai ribelli per 24 ore.
Le parrocchie europee si trovano sempre più di fronte alla stessa sfida: l'indifferenza religiosa, ha constatato Josep Taberner Vilar, catalano, uno dei due copresidenti del Colloquio europeo delle parrocchie (Cep), all'inaugurazione a Nyíregyháza (Ungheria) della ventiseiesima edizione.
L'incontro è dedicato quest'anno al tema “Parrocchie, luoghi di speranza. Pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi”.
Duecento i partecipanti, provenienti da 17 Paesi europei, che fino a questo venerdì hanno l'occasione di approfondire la riflessione, ascoltare testimonianze, visitare le Chiese locali e vivere incontri ecumenici.