Nel parco madrileno del Retiro, quest'estate, durante la Giornata Mondiale della Gioventù, si svolgerà la tradizionale fiera vocazionale in cui i movimenti, le organizzazioni e le istituzioni della Chiesa universale proporranno chiamate, missioni e carismi.
Verranno installate circa ottanta postazioni, nelle quali saranno rappresentate le più varie offerte vocazionali della Chiesa.
Alcuni organismi spagnoli agiscono per dimostrare l'aumento delle violazioni della libertà religiosa nel Paese.
L'Associazione Statale degli Avvocati Cristiani (AEAC) ha denunciato all'ONU 153 violazioni di questo tipo registrate dal 2004.
Il presidente dell'Associazione, Polonia Castellanos, ha presentato il 16 maggio all'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, a Ginevra, un resoconto sugli attacchi alla libertà religiosa.
L'AEAC denuncia il Governo Zapatero per “violazioni reiterate, persistenti e manifeste dei diritti umani collegati alla libertà di religione o di credo in Spagna”.
I cattolici impegnati in politica devono rimanere uniti sui valori anche se militano in schieramenti opposti e seguire la logica del confronto costruttivo. E' quanto ha detto mons. Mariano Crociata, Segretario generale della CEI,
intervenendo questo lunedì alla Camera dei Deputati in occasione del Convegno “Cattolici e cattolici a confronto”.
“La presenza dei cattolici nei vari partiti – ha spiegato – è una scommessa e una chance affinché la politica prenda la piega di un concorso costruttivo e non lacerante, alla ricerca del bene comune e non solo di quello di una parte”.
“La sfida più grande è non farsi fagocitare dalle logiche conflittuali interpartitiche, ma far agire la logica del confronto costruttivo”.
In una società come quella odierna, spesso segnata dalla secolarizzazione, la Chiesa ha il compito di offrire agli uomini “un rinnovato annuncio di speranza”.
Papa Benedetto XVI lo ha affermato questo lunedì mattina ricevendo in udienza i partecipanti alla Plenaria del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, da lui istituito lo scorso anno dando “uno sbocco operativo” alla riflessione che aveva condotto da lungo tempo “sulla necessità di offrire una risposta particolare al momento di crisi della vita cristiana”.
“Il termine 'nuova evangelizzazione' richiama l’esigenza di una rinnovata modalità di annuncio, soprattutto per coloro che vivono in un contesto, come quello attuale, in cui gli sviluppi della secolarizzazione hanno lasciato pesanti tracce anche in Paesi di tradizione cristiana”, ha osservato il Pontefice nel suo discorso.
Più solidarietà da parte dei Paesi ricchi nei confronti dei più poveri che non hanno accesso ai farmaci, assunzione di responsabilità di ciascuno nei rapporti di natura sessuale e maggiore vicinanza ai malati di Aids che vivono l'onta della stigmatizzazione. A chiederlo in una due giorni di incontri a Roma, il 27 e 28 maggio, esperti, medici e rappresentanti ecclesiastici che hanno discusso di Hiv, della sua diffusione nel mondo e delle ipotesi di lotta adottate nei cinque continenti.
Sessanta milioni i contagiati dal virus negli ultimi trent'anni, oltre 30 milioni di morti riferibili alla malattia nello stesso periodo, 2 milioni e 600 mila gli infettati nel 2009 e un milione e 800 mila i deceduti. Sono le cifre sulla diffusione dell'infezione, segno di un'emergenza davanti alla quale la Chiesa ha fatto e continua a fare molto cercando di rispondere attraverso una rete capillare di 117 mila strutture sanitarie che vanno da uno scarno dispensario nella giungla al policlinico d’avanguardia nelle grandi città.
Il rapimento del sacerdote messicano Salvador Ruiz Enciso, che era scomparso dalla sua parrocchia di Tijuana (nella zona settentrionale del Messico, vicino al confine con gli Stati Uniti) la settimana scorsa, è finito tragicamente.
L'Arcivescovo di Tijuana, monsignor Rafael Romo Muñoz, ha infatti riferito che il presbitero è stato ucciso, riporta l'agenzia vaticana Fides.
I funerali del sacerdote sono stati celebrati sabato 28 maggio nella parrocchia di cui era parroco, dedicata al Volto Divino di Gesù.
Benedetto XVI incontra i membri del neonato Pontificio consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, riuniti in plenaria. Ad essi domanda un contributo per il prossimo Sinodo dell’ottobre 2012. Rinvigorire lo spirito missionario e offrire uno stile di vita credibile “di povertà e di distacco, di libertà di fronte ai poteri di questo mondo, in una parola, di santità”.
«Stasera la Madonna è venuta a noi molto gioiosa e felice ed all’inizio, come sempre, ci ha salutato col suo materno saluto: “Sia lodato Gesù, cari figli miei!”. Poi la Madonna ha steso le mani e ha pregato qui su tutti voi un tempo più lungo. Poi ha pregato in modo particolare su di voi malati presenti ed in modo particolare ha benedetto tutti noi e tutto ciò che abbiamo portato per la benedizione, ci ha benedetti con la sua benedizione materna. Dopo questo la Madonna ha detto:
“Cari figli, oggi desidero invitarvi: vivete i messaggi che vi sto dando, affinché possa darvi nuovi messaggi. Grazie, cari figli, per aver risposto alla mia chiamata”.
Poi la Madonna ha pregato un tempo particolarmente per la conversione dei peccatori. Poi ho raccomandato in modo particolare tutti noi, tutti i nostri bisogni, le nostre intenzioni, le nostre famiglie ed in modo particolare tutti voi malati presenti. Poi la Madonna ha continuato a pregare qui su tutti noi e più tardi se n’è andata in questa preghiera nel segno della luce e della croce col saluto: “Andate in pace, cari figli miei!”.
“La cattolicità non può esistere senza un atteggiamento mariano”. E' quanto ha detto questo sabato Benedetto XVI nel ricevere in Vaticano alcuni membri della Congregazione mariana maschile di Ratisbona.
Nel corso dell'udienza il Papa ha ricordato che, all’età di 14 anni, venne accolto da questa Congregazione. Erano gli anni bui in cui Hitler aveva già sottomesso gran parte dell’Europa. “Sembrava – ha osservato il Pontefice – che il continente fosse nelle mani di questo potere che poneva in forse il futuro del cristianesimo”.
“C’è un rapporto inscindibile tra l’Unità d’Italia e storia del cattolicesimo” lo ha affermato monsignor Rino Fisichella, intervenendo a Roma il 26 maggio al convegno sul tema “Il contributo dei cattolici all'Unità d'Italia” organizzato dalla Fondazione Italia Protagonista e dall'Associazione Cuore Azzurro.
Ribaltando i luoghi comuni che indicano l’Unità d’Italia come una guerra contro il Vaticano, il Presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione ha spiegato che “ne è passata di acqua sotto i ponti da quando un frate francescano fra Giacomo da Poirino venne sospeso a divinis con la colpa di essere andato al capezzale di Cavour e di averlo confessato in punto di morte”.
“C’è un rapporto inscindibile tra l’Unità d’Italia e storia del cattolicesimo” lo ha affermato monsignor Rino Fisichella, intervenendo a Roma il 26 maggio al convegno sul tema “Il contributo dei cattolici all'Unità d'Italia” organizzato dalla Fondazione Italia Protagonista e dall'Associazione Cuore Azzurro.
Ribaltando i luoghi comuni che indicano l’Unità d’Italia come una guerra contro il Vaticano, il Presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione ha spiegato che “ne è passata di acqua sotto i ponti da quando un frate francescano fra Giacomo da Poirino venne sospeso a divinis con la colpa di essere andato al capezzale di Cavour e di averlo confessato in punto di morte”.
In occasione del trentennale dell'inizio delle apparizioni di Medjugorje, lunedì 30 maggio 2011, alle ore 21.10, torna l'appuntamento con Viaggio a... su Retequattro.
Il 24 giugno 1981, nelle vicinanze del piccolo paese di Medjugorje, in Bosnia Erzegovina, una figura femminile luminosa è apparsa a 6 bambini. Tale fenomeno miracoloso è continuato ininterrottamente sino ad oggi e quei piccoli veggenti sono ormai diventati adulti.
Paolo Brosio ripercorre per Retequattro questa straordinaria vicenda raccogliendo le dichiarazioni esclusive di protagonisti, di autorevoli testimoni e di credenti, guariti improvvisamente dopo i pellegrinaggi in quei luoghi misteriosi.
La vita sembra difficile a Esna, cittadina sulla riva del Nilo, a sud di Luxor. Anche Esna è una tappa del turismo che visita i magnifici templi dell’antico Egitto, ma qui, l’unico tempio di Khnum non ha creato il giro turistico e neppure un po’ della ricchezza della città di Karnak.
Contadini abbrustoliti dal sole tornano la sera dai campi a dorso di qualche malconcio somaro, gruppi di operai viaggiano per vie di fango e polvere della città, agganciati fuori o stipati dentro dei buffi camioncini colorati. Le donne, tutte infagottate dentro i vestiti neri, trascinano sacchi immensi, prigioniere di una fatica che sembra non debba finire mai. A Esna si trova una delle case egiziane delle suore Minime del Sacro Cuore, un ordine fondato a Poggio a Caiano, a due passi da Firenze, dalla religiosa Margherita Caiani, che ebbe come sua missione principale quella di creare centri di cura per i poveri, scuole per i bambini.
A Malta il matrimonio indissolubile non ce l’ha fatta. Nel referendum di sabato 28 maggio che proponeva ai maltesi l’introduzione del divorzio il «sì» ha ottenuto il 53% dei voti – 122.547 voti validi su 230.518 –, il «no» si è fermato al 47%: 107.971 voti. I votanti sono stati il 72%, una percentuale bassa per le abitudini dell’arcipelago. Secondo alcuni osservatori, responsabili dell’astensionismo sono stati in particolare elettori di sinistra personalmente contrari al divorzio, i quali hanno ascoltato gli appelli di alcuni loro dirigenti secondo cui una vittoria antidivorzista avrebbe danneggiato il Partito Laburista.
Al di là degli aspetti più strettamente politici, il 28% di astenuti – all’interno dei quali si annida certamente quel tre per cento che, sommato ai no e sottratto ai sì, avrebbe fatto la differenza – mostra il successo dell’argomento più usato dal fronte divorzista, nel 2011 a Malta come già nel referendum del 1974 in Italia: «Tu, cattolico, resterai libero di non divorziare, ma perché vuoi impedire di divorziare a chi non la pensa come la Chiesa?». Così molti, contrari al divorzio ma reticenti sia a «imporre agli altri» una scelta ritenuta tipica dei soli cattolici sia a votare esplicitamente a favore della proposta divorzista, sono rimasti a casa.