MaM
Messaggio del 30 gennaio 1986:Cari figli, oggi vi invito tutti a pregare, affinché si realizzino i progetti del Signore su di voi e tutto ciò che Dio desidera compiere per mezzo di voi. Aiutate gli altri a convertirsi, specialmente coloro che vengono a Medjugorje. Cari figli, non permettete che satana si impadronisca dei vostri cuori, sì da diventare sua immagine anziché mia. Vi invito a pregare, perché possiate diventare testimoni della mia presenza. Senza di voi il Signore non può realizzare ciò che desidera. Il Signore ha dato a ciascuno una volontà libera, e voi la state usando. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!

Notizie dai giornali cattolici



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Giovedì 26 maggio Benedetto XVI ha rinnovato l’affidamento dell’Italia alla Vergine Maria nella Basilica papale di Santa Maria Maggiore a Roma, recitando il Rosario insieme ai vescovi italiani riuniti in Assemblea generale. In un momento di forti tensioni politiche, e di contrapposizioni sul significato dell’unità politica dell’Italia, il Papa ha richiamato tutti a uno sguardo che contempli la Madonna come Mater unitatis: Madre, anche, dell’unità degli italiani che prima di ogni percorso politico sono uniti dalle comuni radici cattoliche e da una storia che nei suoi momenti lieti e tristi è sempre stata accompagnata, in mille modi, dalla Vergine Maria. Qui - nel riconoscimento delle radici mariane del Paese - sta la vera unità degli italiani. Come ha detto salutando il Papa il cardinale Angelo Bagnasco «l’attaccamento alla Madre del Redentore è nostra» è il «dato storico che sempre unisce gli italiani». Ed è significativo che a un momento difficile la Chiesa risponda, anzitutto, affidando l’Italia a Maria.
Le autorità sperano di portare a termine il lavoro entro tre mesi. Ancora a piede libero gli autori del gesto. Fonti di AsiaNews denunciano il doppio gioco dei militari, accusati di favorire le azioni degli estremisti islamici.
Il presidente della Prefettura per gli Affari Economici della Santa Sede, il Cardinale Velasio De Paolis, ha affermato questa domenica che l'esclusione di Dio dall'orizzonte umano metterà l'umanità a rischio di collasso. Il porporato ha parlato nel contesto del pellegrinaggio della Famiglia Scalabriniana a Fatima (Portogallo), dove ha presieduto il rosario, la processione e l'Eucaristia domenicale. Secondo quanto ha reso noto l'Ufficio Stampa del Santuario di Fatima, il Cardinale era accompagnato da un gruppo di circa 300 pellegrini, che celebravano con lui i 40 anni di missione degli Scalabriniani in Portogallo.
Benedetto XVI ha ricevuto i partecipanti alla 19ma Assemblea generale di Caritas Internationalis, riuniti a Roma in questa settimana. Ha ricordato che l’organizzazione è diversa dalle altre agenzie sociali, perché “condivide la missione della Chiesa”. Confermato presidente il card. Maradiaga, nominato un nuovo Segretario generale: Michel Roy.
Si ignora dove è stato portato. Da oltre un mese la polizia occupa il monastero e costringe i monaci alla “rieducazione patriottica”, portando via chi si oppone.
Ieri Benedetto XVI, nel corso di una cerimonia nella Basilica di Santa Maria Maggiore, ha affidato l'Italia alla Madonna. Con il nome di Mater Unitatis, l'affidamento è stato fatto in occasione dei 150 anni dell'Unità d'Italia. Un'Italia, ha detto il Pontefice, che celebrano i 150 anni della sua unità politica può allo stesso tempo essere orgogliosa della presenza e dell'azione della Chiesa. La cerimonia si è tenuta ieri a margine dell'assemblea nazionale dei vescovi italiani che si tiene proprio in questi gironi a Roma. Erano presenti i cardinali e i vescovi di tutto il Paese. Il Papa ha rivolto parole forti sul tema dell'Italia, a cui ha indicato il futuro: unità certamente, ma anche costruzione del bene comune, che deve passare per forza di cose attraverso la difesa e la promozione della famiglia e della vita.
“Identità e profezia: teologia della vita consacrata, oggi”. Questo il tema dell’Assemblea dell’Unione Superiori Generali, convocata ogni sei mesi, riunita da ieri presso il Salesianum di Roma. Ad aprire i lavori è stato il presidente dell’USG, don Pascual Chavez Villanueva, rettore maggiore dei Salesiani.
«La cattura di Ratko Mladic per la Serbia significa la fine di un passato sanguinoso e l’apertura al futuro, che la vedrà sempre più integrata nell’Europa». A sottolinearlo è Silvio Ziliotto, dell’ufficio Politiche internazionali di Acli Milano, grande conoscitore dei Paesi balcanici come Serbia, Croazia e Bosnia-Erzegovina. Mdladic, ex capo di Stato maggiore dell’esercito della Repubblica Serba di Bosnia-Erzegovina nei primi anni ’90, è accusato di genocidio e crimini contro l’umanità. In particolare, è ritenuto il responsabile dell’eccidio di Srebrenica. Come sottolinea però Ziliotto, «Mladic ancora di recente si recava di persona a ritirare la pensione militare. Viveva indisturbato, non solo grazie alla popolarità di cui godeva in Serbia, ma anche all’inerzia di Paesi come gli Stati Uniti che non volevano riaprire un capitolo della storia che nasconde ancora troppi aspetti oscuri».
Yara è tornata a casa. La bara bianca, circondata dai fiori e la sua foto, sorridente. Yara è tornata a casa e il dolore stampato sul volto della gente che prega è lo stesso dolore lancinante e incredulo che per mesi ha accompagnato questa storia. Domani ai suoi funerali ci sarà tutta Brembate, ci sarà la sua gente, ci saranno i volontari, gli amici, ma ci saranno anche quelle centinaia di persone che non l’hanno mai conosciuta, eppure l’hanno amata come una figlia. Qui c’è la fede che scorre come un fiume in piena; la fede dei suoi genitori che ci hanno insegnato a non odiare, la fede della gente semplice che non ha mai smesso di chiedere un miracolo. La fede di don Corinno Scotti, il parroco del paese, che in questo lungo tempo dell’attesa, ci ha insegnato che la fede non lenisce il dolore, ma semplicemente rende possibile viverlo. Oggi è il tempo dell’ultimo saluto.
Si è tenuta a Monza nei giorni scorsi l’annuale giornata degli amici della Fraternità Sacerdotale dei Missionari di San Carlo Borromeo. Nell’occasione, al teatro Manzoni, don Massimo Camisasca, fondatore e superiore generale della Fraternità, ha risposto alle domande di Andrea Tornielli presentando in anteprima un nuovo libro dedicato al tema della famiglia, che sarà pubblicato il prossimo ottobre. È invece uscito in questi giorni un altro libro di don Camisasca, intitolato La casa, la terra, gli amici. La Chiesa nel terzo millennio (San Paolo, pp. 136, euro 13). Nella parte finale dell’incontro, il superiore della Fraternità San Carlo ha risposto a due domande dedicate all’attuale e scottante tema della pedofilia, sulla scorta delle notizie provenienti da Genova.
Il “chiedete e vi sarà dato” spesso ci sembra troppo bello per essere vero, invece non solo siamo chiamati a chiedere, ma anche ad osare, e chiedere una cosa tanto grande da sembrare impossibile. Ecco che allora può accadere che un terrorista peruviano legato al Sendero Luminoso, rinchiuso in isolamento nel carcere Penal Castro Castro di Lima, riceva una lettera di Giovanni Paolo II destinata a cambiargli la vita prima dentro poi fuori le mura del carcere. Carlos Turrin Villanueva nasce nel 1958 a Lima e trascorre l’infanzia e la giovinezza in uno dei quartieri più poveri della città e presto si lascia affascinare dagli ideali del Sendero Luminoso: «Dicevano che lottavano contro le ingiustizie, che applicavano la dittatura del proletariato contro quella della borghesia e ho iniziato prima a condividere i loro ideali, poi ad appoggiarli».
Il padre delle giovani ha denunciato il sequestro. In risposta, la polizia lo ha accusato di alcolismo e aver abusato delle figlie. Vicino di casa: le autorità ribaltano i fatti, perché sono colluse coi criminali. Sacerdote cattolico: sequestri e uccisioni di giovani cristiane pratica comune, incentivata dai mullah e sostenuta dal governo.