Fare l’insegnante non è un mestiere come gli altri. Se non ci credete, venire a sentire le voci di Eraldo Affinati, Valter Binaghi e Andrea Monda: tre scrittori che hanno lasciato altrettanti impieghi per dedicarsi esclusivamente alla scuola. Il perché ce lo spiegheranno domenica 29 maggio, ore 11, all’incontro “La mia sfida educativa” presso l’Oratorio del Gonfalone di Vicenza.
Intanto lo abbiamo chiesto a Valter Binaghi, milanese, classe 1957, redattore della rivista Re Nudo negli anni Settanta, musicista blues, scrittore noir, professore di filosofia e storia nei licei. In due parole: il “prof” che tutti avremmo voluto.
Crescente preoccupazione per gli avvenimenti legati alla pubblicazione del nuovo piano industriale di Fincantieri”: l’hanno espressa in una nota gli otto presuli della Liguria impegnati in questi giorni a Roma per la 63ma Assemblea generale dei Vescovi italiani, sotto la guida del Cardinale Angelo Bagnasco, Presidente della Cei e Arcivescovo di Genova.
“La consapevolezza che ad essere in gioco è la condizione di innumerevoli persone e di tante famiglie – afferma la nota a proposito della ventilata chiusura dei cantieri navali di Sestri Ponente (Genova) e Castellammare di Stabia (Napoli) con il taglio di 2.551 posti di lavoro - è pure legata alla percezione che in questa vicenda si determini il futuro di ampi settori del sistema-lavoro nella terra ligure”.
Una rondine non fa primavera, ma uno Stato europeo, e non dei minori, che si dà una Costituzione eurocompatibile che rispetta sia la Carta europea dei diritti fondamentali sia la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo è un esempio da seguire.
Lunedì 18 aprile 2011, in conformità con gli impegni presi dal primo ministro Viktor Orban quando nell’aprile 2010 vinse in modo eclatante le elezioni politiche (2/3 dei seggi alla Camera dei deputati), la Costituzione ungherese è stata modificata nello spirito e nella lettera. Il testo del 1990, adottato subito dopo la caduta del Muro di Berlino, è stato giudicato troppo liberale e ancora caratterizzato da residui comunisti.
La Pietas dello scultore fiammingo Jan Fabre raffigura la Madonna bambina che diventa uno scheletro il cui teschio spunta da sotto il velo. Il corpo morto ma intatto di Cristo sulle di lei ginocchia diventa il cadavere dell'artista stesso, in via di decomposizione. Perché bisogna per forza dissacrare Michelangelo?
La città di Cracovia e il suo rapporto con il Beato Giovanni Paolo II è stato oggetto dell’incontro “La mia Cracovia, città della mia vita”, svoltosi ieri all’Ambasciata della Repubblica di Polonia in Italia. Un’occasione per ripercorrere i luoghi in cui Papa Wojtyla ha iniziato il cammino verso il suo pontificato.
Il Papa ha espresso il suo profondo cordoglio per le vittime del “catastrofico” tornado che ha colpito domenica la città statunitense di Joplin, in Missouri. I morti accertati sono oltre 120, ma centinaia di persone risultano ancora disperse. In un telegramma a firma del cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, inviato al vescovo di Springfield-Cape Girardeau, James V. Johnston, Benedetto XVI esprime la sua “vicinanza nella preghiera”, invocando “il riposo eterno per i defunti, consolazione per quanti sono in lutto, e la forza e la speranza per i senzatetto e i feriti”. Nella consapevolezza “dell'immane lavoro di ricostruzione” che attende le autorità locali, invoca su quanti sono coinvolti nelle operazioni di soccorso, “i doni divini della sapienza, della fortezza e della perseveranza”. Il tornado è passato adesso nel vicino Oklahoma, dove si registrano già quattro morti.
Qualche mese fa, il plenum della Corte di Strasburgo ha riconosciuto, con la sentenza sul caso Lautsi contro Italia, che la presenza del crocifisso nelle aule delle scuole pubbliche non è contraria al diritto alla libertà religiosa degli alunni, né al diritto dei genitori a scegliere l’educazione per i propri figli. Ha dato così sostegno alla decisione dello Stato italiano di mantenere i crocifissi negli istituti di istruzione poiché il crocifisso, oltre ad essere un simbolo religioso, costituisce un simbolo dei principi e dei valori fondanti della civiltà occidentale.
Per chi da anni denuncia la crisi della figura paterna suona quasi beffarda la grancassa mediatica e culturale di chi vorrebbe famiglie con due padri (come Repubblica del 23 maggio “I figli di due padri”). Ma lo psicanalista Claudio Risè ormai non si scompone più: «Nel nostro orizzonte culturale l’essere umano non viene più considerato come una persona con un suo corpo, ma solo come un oggetto prefabbricato. Qui si sta organizzando la produzione di bambini come adorabili oggetti di consumo». Sulla scia di sponsor del calibro di Elton John o Ricky Martin anche in Italia sarebbero un centinaio le coppie omosessuali che ricorrono all’estero (da noi è vietata) alla maternità “surrogata”: in pratica nell’utero di una donatrice che offre a pagamento il proprio utero viene inserito un embrione formato dall’ovocita di una donatrice e il seme di uno dei due padri. E la campagna mediatica si rianima mentre è in corso in parlamento il dibattito sulla legge sull’omofobia.
La presenza di cristiani immigrati a Vienna e in altre grandi città è "un dono per l'Europa": lo ha sottolineato il cardinale Christoph Schönborn domenica scorsa durante la grande festa "Sono cristiano a Vienna" organizzata per gli stranieri cristiani che vivono nella capitale austriaca. "L'Europa rischia oggi di perdere il Vangelo, dimenticare le proprie radici", ha detto Schönborn, ripreso dall’agenzia Sir, aggiungendo che "i cristiani che arrivano qui da altri continenti aiutano a far sì che il Cristianesimo da noi non muoia, bensì abbia una nuova vita".
La vita è come una “lunga notte di lotta e di preghiera”, nella quale l’uomo deve ricercare con perseveranza la benedizione di Dio. È uno dei pensieri che ha caratterizzato l’udienza generale di questa mattina, presieduta da Benedetto XVI in Piazza San Pietro. Il Papa ha proseguito il suo nuovo ciclo di catechesi dedicato al tema della preghiera, ispirandosi al racconto biblico della lotta di Giacobbe con Dio.
Il passaggio delle reliquie della Patrona delle missioni, iniziato lo scorso 14 marzo, è stato celebrato con processioni, momenti di preghiera e adorazione,in molte città. Per motivi di sicurezza, saltata la tappa di Gaza. L’urna con i resti mortali di Santa Teresa resterà in Terrasanta fino al 31 maggio.
Benedetto XVI spiega il senso della lotta di Giacobbe con lo sconosciuto. “Tutta la nostra vita è come questa lunga notte di lotta e di preghiera, da consumare nel desiderio e nella richiesta di una benedizione di Dio”. E alla fine del combattimento spirituale c’è la richiesta di un nome nuovo, il cui significato è conversione e perdono.
Laudato sii, o mio Pisapia. I fraticelli del convento rosibindi&C hanno scritto il loro Cantico delle creature rifondarole. E si sono alla fine schierati apertamente a fianco del candidato della sinistra estrema, quello che da sempre sostiene unioni gay, aborto ed eutanasia. I valori cristiani possono aspettare, l’antiberlusconismo, evidentemente, no: pur di dare una botta al Cavaliere, i cattolici Dio&bandiera rossa non esitano a dare una botta anche ai precetti del catechismo. Uccidere? Ma sì, dai, un po’ si può. Purché muoia anche la giunta Mo-ratti.
I cristiani non si differenziano dal resto degli uomini né per territorio, né per lingua, né per consuetudini di vita. Infatti non abitano città particolari, né usano di un qualche strano linguaggio, né conducono uno speciale genere di vita. La loro dottrina non è stata inventata per riflessione e indagine di uomini amanti delle novità, né essi si appoggiano, come taluni, sopra un sistema filosofico umano.
Abitano in città sia greche che barbare, come capita, e pur seguendo nel vestito, nel vitto e nel resto della vita le usanze del luogo, si propongono una forma di vita meravigliosa e, per ammissione di tutti, incredibile. Abitano ciascuno la loro patria, ma come forestieri; partecipano a tutte le attività di buoni cittadini e accettano tutti gli oneri come ospiti di passaggio. Ogni terra straniera è patria per loro, mentre ogni patria è per essi terra straniera. Come tutti gli altri si sposano e hanno figli, ma non espongono i loro bambini. Hanno in comune la mensa, ma non il talamo. ...
I giovani cattolici – alcuni neobattezzati – vorrebbero partecipare all’ incontro con Benedetto XVI e con i giovani della Chiesa universale, ma non riescono ad avere la somma necessaria per il viaggio. AsiaNews chiede ai lettori e ai giovani della GMG un aiuto di 10mila euro.
Mons. Louis Sako ha ricevuto il riconoscimento dalla Fondazione Stephanus, in Germania. Per l’arcivescovo irakeno è il terzo premio ricevuto, dopo il Defensor Fidei nel 2008 e il Pax Christi nel 2010. Nel discorso di saluto ha sottolineato l’importanza del dialogo islamo-cristiano e ha chiesto maggiore impegno a favore della pace.
Il momento che si vive, non solo a Milano ma in tutta Italia, relativamente alla vicenda della costruzione di nuove moschee è delicato. Ma, si badi bene, il problema centrale non è la moschea a Milano o in qualsiasi altro posto, bensì la modalità con la quale la si chiede e con la quale poi la si gestirà. È evidente che una moschea debba stare nella nostra società secondo le regole che ne governano l’andamento e la convivenza, perché qui è il nodo decisivo.
A pochi giorni dal ballottaggio milanese, che vede contrapposti Letizia Moratti e Giuliano Pisapia, sui giornali si torna a discutere di voto cattolico. «Gli appelli a concentrarsi sulla dimensione della concretezza, del fare quotidiano e della progettualità sembrano cadere nel vuoto», ha dichiarato pochi giorni fa il Cardinale Angelo Bagnasco, criticando una politica troppo spesso ridotta a “litigio perenne”. Ieri lo scontro tra Il Giornale e Avvenire sulle parole del cardinale Dionigi Tettamanzi e il chiarimento di mons. Mariano Crociata sul tema delle moschee. Secondo il segretario generale della Cei, la costruzione di una moschea risponde infatti al diritto fondamentale della libertà religiosa, ma occorre tenere conto delle «esigenze di vita sociale e comunitaria della nostra Costituzione», dato che si tratta anche di «luoghi di aggregazione sociale». Ma come orientarsi in questo finale di campagna elettorale che vede i programmi dei candidati ancora in secondo piano? «Per un cattolico è molto più semplice di quanto si creda - dice Padre Piero Gheddo a IlSussidiario.net -. Nella scelta su chi votare il criterio non è la simpatia personale, ma le proposte che vengono portate avanti dai candidati sui temi che la Chiesa oggi ritiene decisivi, in Italia come in tutto il mondo».
Secondo il direttore di AsiaNews, p. Bernardo Cervellera, il regime comunista cinese ha permesso a pochissime persone oggi di recarsi al santuario della Madonna di Sheshang, in occasione della Giornata mondiale di preghiera per la Chiesa cinese indetta nel 2007 da Benedetto XVI. Cervellera: «La repressione del governo aumenta, hanno paura delle rivoluzioni» .
Ce la portiamo dentro di noi la data della nostra morte. Sì è proprio così: è scritto nella nostra carne quanto dobbiamo durare su questa “aiuola che ci fa tanto feroci”, per rubare una celebre espressione a Dante. Un pool di scienziati spagnoli ha messo a punto una particolare analisi del sangue grazie alla quale potremo capire quanto il nostro corpo velocemente invecchia. Ce lo dicono i telomeri, cioè le estremità del nostro cromosoma. Curioso: telos in greco vuole dire termine. Ecco perché telo-meri: cioè posti al termine del cromosoma. Ma l’accezione di “termine” oltre a quello spaziale rimanda anche a quello temporale: la fine, il traguardo ultimo. Telos altresì indica anche il fine. E allora misteriosamente i due significati si intrecciano: la fine della nostra vita deve avere un fine, uno scopo ultimo, un destino pieno di senso. La fine ci fa accedere al fine ultimo, a Dio che è infinto, cioè senza fine.
È un’altra pillola per abortire, si chiama EllaOne e sta per arrivare in Italia. Provoca l’espulsione precocissima dell’embrione se assunta entro 120 ore da un rapporto sessuale che sia stato fertile, ed è già disponibile negli Stati Uniti e in altri Paesi europei. Il fronte abortista e le aziende che fanno business con l’aborto chimico premono perché sia presto diffusa anche in Italia.
Per ora, il cammino della “pillola dei 5 giorni dopo” ha incontrato un ostacolo nel Consiglio Superiore di Sanità: dal settembre dell’anno scorso l’organismo doveva fornire un parere decisivo, che per ora non è arrivato. Era stato il ministro Ferruccio Fazio a esigere un chiarimento, che spiegasse se la pillola funziona come contraccettivo o come abortivo, agendo dopo il concepimento. Se infatti di aborto si tratta, lascia intendere il ministero, occorrerà vedere se la pillola “rispetta” la legge 194 sull’aborto.
Quando si leggono interviste a sacerdoti come quella a don Paolo Farinella, pubblicata domenica scorsa su L’Unione Sarda, ci si chiede davvero se in Italia, parlando di preti, il problema più grave sia la pedofilia. Intendiamoci bene: quello degli abusi sui minori da parte di alcuni preti è davvero – come diceva il cardinale Bagnasco lunedì aprendo i lavori dell’Assemblea dei vescovi italiani – “un’infame emergenza non ancora superata, la quale causa danni incalcolabili a giovani vite e alle loro famiglie” e in nessun modo è lecito minimizzare o ridurre la portata e gravità della faccenda. Ma qui almeno la Chiesa è corsa ai ripari, sta agendo da anni per porre riparo ai danni provocati e prevenire quelli possibili. E abbiamo visto, numeri alla mano, che la cura Ratzinger funziona, anche se molto c’è ancora da fare.
Ma questo non ci deve portare a sottovalutare un altro grave “scandalo” che sta minando la credibilità della Chiesa italiana: quello dei preti in “libera uscita” che frequentano i salotti tv e riempiono pagine di giornali con le loro scempiaggini e creazioni teologiche, creando grave confusione anche tra i fedeli. E questo senza che ci sia almeno l’intervento chiarificatore di un vescovo, che spieghi almeno a che titolo parlano questi signori.
E' partito il conto alla rovescia per l'appuntamento che vedrà Milano trasformarsi dal 29 maggio al 3 giugno 2012 nella capitale della famiglia. Infatti, in quei giorni si svolgerà l'Incontro Mondiale delle Famiglie, un evento voluto nel 1994 da Giovanni Paolo II, e che per questa edizione avrà come tema “La famiglia: il lavoro e la festa”.
E proprio la volontà del Papa polacco scomparso di promuovere questa giornata ha permesso agli organizzatori di ritagliarsi uno spazio di visibilità in occasione della beatificazione tenutasi a Roma, durante la quale è stato proiettato un breve spot in vista dell'evento di Milano.
“Un largo consenso che sottolinea la preoccupazione per quanto sta vivendo il Paese soprattutto a livello sociale”: è stata questa la reazione dei Vescovi italiani, riuniti in Assemblea generale, alla prolusione del Presidente della Conferenza episcopale, il Cardinale Angelo Bagnasco, tenuta il 23 maggio in apertura dei lavori. Lo ha evidenziato monsignor Mariano Crociata, Segretario generale dell’organismo di coordinamento dei Vescovi italiani, parlando questo martedì alla stampa.
La prolusione rappresenta, secondo Crociata, “lo sguardo con il quale la Chiesa segue la situazione italiana rispetto alla quale anche l’annuale Rapporto Istat conferma un quadro di difficoltà sociale preoccupante riguardo alle famiglie, al lavoro e alle emergenze che vi si collegano”.