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Messaggio del 24 gennaio 1985:Cari figli, in questi giorni avete assaporato la dolcezza di Dio attraverso le giornate di 'rinnovamento spirituale' che si sono tenute in questa parrocchia. Satana vuole operare ancora più intensamente per togliere ad alcuni di voi la gioia. Con la preghiera lo potrete disarmare completamente ed assicurare a voi stessi la felicità. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!

Notizie dai giornali cattolici



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Il simbolo della croce rossa risale a San Camillo, che nel XVII secolo fu il fondatore dei Ministri degli infermi e che è tuttora il patrono dei malati e degli infermieri. Oggi, il suo primo figlio spirituale in Sri Lanka spera di poter portare avanti la sua missione, aprendo un giorno un centro di cure per i malati di Aids nella sua terra d’origine. Il padre camilliano Massimiliano Ranatunga è nato a Ragama vicino Colombo. Da giovane, Nihal (Massimiliano è il suo nome di battesimo) è stato buddista cingalese. Ma le difficoltà economiche conseguenti alla morte di suo padre hanno innescato una catena di eventi che hanno portato alla sua conversione e poi alla sua vocazione religiosa. Padre Ranatunga ha parlato con il programma televisivo “Where God Weeps”, realizzato da Catholic Radio and Television Network (CRTN), in collaborazione con Aiuto alla Chiesa che soffre.
“L’abuso è nel cuore dell’uomo, ed è il cuore a dover cambiare”. Lo ha detto mons. Antonio Staglianò, Vescovo di Noto, nel celebrare il 29 aprile, alla presenza di autorità civili, militari, religiose, ragazzi di tutte le scuole di Avola, la Santa Messa presso la parrocchia Madonna del Carmine di Avola. Con la presenza di mons. Staglianò, la XV edizione della Giornata bambini vittime della violenza, dell'indifferenza e dello sfruttamento, apertasi il 25 aprile sul tema “Abbiamo ritrovato la vita” e organizzata dall'Associazione Meter (www.associazionemeter.org) di don Fortunato Di Noto, ha vissuto il suo momento spirituale. Per l'occasione, una gigantesca icona del “Gesù buono e bel pastore” con la scritta “chi accoglie i bambini accoglie me” dominava la navata centrale.
La Sacra Sindone è stata da sempre al centro di un grande interesse da parte del mondo scientifico. Si tratta, forse, dell’oggetto più studiato al mondo, da diversi punti di osservazione: storico, archeologico, chimico e perfino botanico e numismatico. Per approfondire ancora di più questo tema l’Istituto di Scienza e Fede dell’Ateneo Pontificio “Regina Apostolorum” di Roma ha invitato il prof. Pierluigi Baima Bollone, medico legale tra i più conosciuti in Italia e all’estero, autore di numerosi studi scientifici sulla Sacra Sindone e considerato uno dei maggiori esperti dell’argomento. “Ricordo – ha detto durante la conferenza il medico legale – che in occasione degli esami svolti sul lenzuolo nel 1978 ho chiesto ed ottenuto di prelevare alcuni fili sui quali ho potuto dimostrare l’esistenza di sangue e che si tratta di sangue umano. Questi risultati sono stati confermati da tutti ricercatori che si sono successivamente occupati della questione”.
Sembra che un paese della campagna veneta, radicato nel suo mondo tradizionale, non sia l’osservatorio più adatto per analizzare in diretta lo svolgersi degli avvenimenti del mondo, tanto più quando si tratta di quegli avvenimenti che la società, distratta da ben altri interessi, evita di mettere in rilievo. Eppure, per vie strane e misteriose, lampi di conoscenza svelano panorami lontani, ma così familiari a noi che crediamo, le chiamerei prospettive di vitalità che ci parlano di una fede che unisce come una grande rete coloro che credono, a qualunque nazione appartengano. L’interesse per l’adorazione a Cristo Signore nell’Eucaristia è diventata in me un interesse e una esigenza apostolica dal giorno in cui mi sono accorto che questo atto di fede non era un’utopia legata a tempi ormai tramontati, ma una pratica in sintonia con la sensibilità dei giovani.
Più di 77 incontri, concerti, mostre, spettacoli di cinema e teatro si svolgeranno tra Milano, Varese, Lecco e Monza, tra il due e il 29 maggio. L’iniziativa è promossa dal servizio per il Coordinamento dei Centri Culturali Cattolici della diocesi di Milano ed ha per tema “I Giovani – il futuro”.
Una preghiera a Maria, Madre di Cristo, perché “rinnovi il mondo dal di dentro”: l’ha pronunciato ieri sera Benedetto XVI, in video collegamento con il Circo Massimo di Roma, dove si è svolta la Veglia di preghiera in preparazione alla Beatificazione di Giovanni Paolo II. Circa 200mila i fedeli presenti che hanno vissuto l’evento con commozione ed hanno poi animato con la preghiera le otto Chiese di Roma rimaste aperte tutta la notte.
Decine di migliaia di persone sono tornate a riempire questa mattina Piazza San Pietro per partecipare alla Messa di ringraziamento per la Beatificazione di Giovanni Paolo II. Presieduta dal cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, la celebrazione si è aperta con un indirizzo di omaggio del cardinale arcivescovo di Cracovia, Stanislaw Dziwisz, che ha definito Papa Wojtyla il “grande apostolo” della Divina Misericordia assieme a Santa Faustina Kowalska.
Si avvicina la beatificazione di padre Clemente Vismara, missionario e “Patriarca della Birmania”, in piazza Duomo a Milano la domenica 26 giugno 2011. Fervono i preparativi da parte della Curia diocesana di Milano, della cittadina di Agrate Brianza (patria di Clemente) e del Pime di Milano, l’Istituto a cui apparteneva il prossimo Beato. Si prevedono circa 10-12.000 fedeli in piazza Duomo (ore 10-12) per la Messa e la cerimonia di beatificazione. Ma si avverte anche il bisogno di preghiere affinchè Clemente susciti tante e sante vocazioni sacerdotali, religiose e missionarie, come ha sempre fatto con i suoi scritti mentre era ancora in vita (1897-1988).
«Un tempo da segretario del Partito Comunista affiggevo murales per la festa del 1 maggio. Oggi però bisognerebbe mettere manifesti per denunciare logiche produttive che annullano la dignità dell’uomo. Nel mondo del lavoro va rimessa al centro la persona, come insegna il cristianesimo». Con questo spirito si appresta a celebrare la giornata dei lavoratori, il filosofo Pietro Barcellona, che dopo anni di militanza comunista ha scoperto la fede in Cristo, come ha raccontato in un libro recente Incontro con Gesù (Marietti, pp. 144, euro 14).
Quale responsabilità ha uno scrittore di fronte ai fatti, alla vita, agli avvenimenti anche tragici che accadono? Un testo della sociologa francese Gisèle Sapiro, edito recentemente da Seuil, indaga il compito dello scrittore. Il titolo è emblematico: La responsabilità dello scrittore. Nella storia contemporanea un intervento dell’intellettuale Émile Zola intitolato J’accuse è diventato l’emblema dell’impegno dell’intellettuale nei confronti della società, per la difesa della verità e della giustizia.
Vi sono pillole davvero difficili da mandar giù, soprattutto perché non di rado il loro incarto è la menzogna ideologica. Una di queste è sicuramente la cosiddetta pillola del giorno dopo. La vulgata corrente, che spesso la confonde con la RU486, pensa che questo preparato chimico abbia effetti solo contraccettivi. Se la prendi entro 72 ore dal rapporto sessuale non rimarrai incinta, così ci viene fatto credere.
Per p. Lombardi, direttore della Sala Stampa, il leader di Al Qaeda ha diffuso “divisione e odio fra i popoli”, ma “di fronte alla morte di un uomo, il cristiano non si rallegra mai” e si impegna a non creare “crescita ulteriore di odio”. Negli Usa si continua a festeggiare la morte di Osama. In Pakistan un giornale cita il Vaticano solo a metà: per sottolineare l’odio di Bin Laden.
La folla ha assaltato case e luoghi di culto. La minoranza cristiana abbandona la città nel timore di nuove violenze. Il ritrovamento di una copia del Corano bruciata in un cimitero cristiano ha scatenato la reazione dei musulmani. In città vietati gli assembramenti. Paul Bhatti conforta le vittime e invita le persone alla calma.
I seguaci ella Chiesa domestica di Shouwang da quattro domeniche si riuniscono in piazza per pregare, dopo che le autorità li hanno cacciati dai loro locali. La polizia ogni volta arresta decine di cristiani, i loro pastori sono ristretti a casa da un mese.
Erano già stati selezionati, i successori di Osama bin Laden, il leader di Al Qaida ucciso ieri notte dalle forze armate congiunte di Stati Uniti e Pakistan. Si sono riuniti immediatamente dopo la notizia della sua morte presso Mir Ali, nelle regioni tribali del Pakistan al confine con l'Afghanistan. La notizia è data dal sito del quotidiano tailandese Asia Times che cita fonti del Nord Waziristan.
Le 200.000 persone che hanno partecipato questo sabato sera alla veglia di preparazione alla beatificazione di Giovanni Paolo II hanno scoperto aspetti sconosciuti della sua vita grazie alle testimonianze dei suoi più stretti collaboratori. L'intervento più atteso, seguito anche dai canali televisivi di oltre 100 Paesi, è stato però quello di suor Marie Simon-Pierre, religiosa delle Maternità Cattoliche, la cui guarigione dal morbo di Parkinson è stata il fenomeno scientificamente inspiegabile che ha permesso il riconoscimento della beatificazione del Pontefice polacco. “Giovanni Paolo II vi sta guardando dal cielo, e sorride”, ha detto la religiosa, che ha riferito dettagli sulla sofferenza che le aveva provocato la stessa malattia che affliggeva Papa Wojtyła e ha confessato: “Sono colpita dal fatto che la mia esperienza abbia partecipato alla beatificazione di Giovanni Paolo II, e di poterlo testimoniare qui”.
Il Cardinale Stanislaw Dziwisz è l'attuale Arcivescovo di Cracovia, però finora tutti lo conoscevano come il segretario personale di Giovanni Paolo II, incarico che ha ricoperto per quarant'anni, da quando cioè Karol Wojtyla era stato nominato alla guida della sua stessa diocesi. In questa intervista, che si può vedere per intero sul sito di Aleteia, il porporato spiega qual è il segreto del nuovo Beato.
Quando alle 10 e 38 di ieri 1° maggio il velo che copriva il grande ritratto di Giovanni Paolo II posto sulla facciata di San Pietro è stato lasciato cadere ed è comparso il volto giovanile e radioso del papa polacco, la piazza e via della Conciliazione e tutte le strade e le piazze di Roma sono esplose di gioia. Una felicità profonda, motivata, piena di ragioni. Benedetto XVI aveva appena pronunciato le solenni parole del rito: “Con la nostra Autorità Apostolica concediamo che il venerabile servo di Dio Giovanni Paolo II, papa, d’ora in poi sia chiamato Beato”.