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Messaggio del 2 aprile 2014:Cari figli, con materno amore desidero aiutarvi affinché la vostra vita di preghiera e di penitenza sia un vero tentativo di avvicinamento a mio Figlio e alla sua luce divina, affinché sappiate distaccarvi dal peccato. Ogni preghiera, ogni Messa ed ogni digiuno sono un tentativo di avvicinamento a mio Figlio, un rimando alla sua gloria e un rifugio dal peccato. Sono la via ad una nuova unione tra il Padre buono ed i suoi figli. Perciò, cari figli miei, con cuore aperto e pieno d’amore invocate il nome del Padre Celeste, affinché vi illumini con lo Spirito Santo. Per mezzo dello Spirito Santo, diventerete una sorgente dell’amore di Dio: a quella sorgente berranno tutti coloro che non conoscono mio Figlio, tutti gli assetati dell’amore e della pace di mio Figlio. Vi ringrazio! Pregate per i vostri pastori. Io prego per loro e desidero che sentano sempre la benedizione delle mie mani materne ed il sostegno del mio Cuore materno.

Notizie dai giornali cattolici



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Benedetto XVI ha ricevuto questa mattina il cardinale Telesphore Placidus Toppo, arcivescovo di Ranchi (India), e altri vescovi della Conferenza episcopale dell’India in visita "ad Limina".
I talk show post-elettorali in Italia sono di solito noiosi, perché danno l’impressione che tutti abbiano vinto. Questa volta, dopo il primo turno della tornata amministrativa del 2011, c’è qualcosa di nuovo. L’impressione è piuttosto che tutti abbiano perso. E – al di là delle analisi a caldo di politologi e giornalisti – l’idea della sconfitta generale sembra confermata dai primi dati di flusso, il principale strumento sociologico con cui va analizzata un’elezione. Questi dati sono stati prontamente messi a disposizione dall’Istituto Cattaneo con riferimento alle tredici maggiori città dove si è votato, mentre nei centri minori, la presenza rilevante di liste civiche rende quasi impossibili i raffronti. Questo istituto avverte che «il confronto con le elezioni comunali è, per molti versi, quello più corretto, in quanto le elezioni messe in relazione sono dello stesso tipo». Tuttavia, le ultime elezioni comunali si sono tenute nel lontano 2006, per cui interessa anche il confronto con le elezioni regionali del 2010.
P. Javed Gill, parroco ad Abbotabad, conferma che la situazione in città resta “critica” per le minoranze religiose. L’uccisione del leader di Al Qaeda ha aumentato paure e livelli di allerta, per prevenire attacchi. Preghiera e digiuno per la pace nella regione.
I fedeli celebravano alcuni riti legati alla Pasqua, secondo la tradizione locale. Attivista per i diritti umani denuncia l’inerzia delle forze dell’ordine, incapaci di arginare gesti “ostili”. Critiche anche al governo, che non va oltre i proclami di facciata nella tutela della libertà religiosa. La città da luogo “pacifico” si sta trasformando in centro del fondamentalismo.
Diversi luoghi comuni circa gli abusi sessuali commessi su minori da esponenti della Chiesa cattolica sono spesso il frutto di una errata percezione della realtà. È quanto emerge da un nuovo rapporto del John Jay College of Criminal Justice di New York, incaricato dai vescovi americani di indagare sulle cause e sul contesto nel quale si è sviluppato il fenomeno negli Stati Uniti.
Una preghiera speciale per la Chiesa cinese: il Papa l’ha rivolta al termine dell’udienza generale di stamani. Con toni accorati Benedetto XVI ha chiesto a tutti i fedeli del mondo di ricordare le sofferenze dei cattolici in Cina e sostenere la loro fede, in modo particolare martedì prossimo 24 maggio, nella festa della Beata Vergine Maria, Aiuto dei Cristiani, venerata con grande devozione nel Santuario di Sheshan a Shanghai.
Siate capaci “di amare e di servire la Chiesa” in modo sempre più appassionato: è l’esortazione di Benedetto XVI alla comunità della Pontificia facoltà teologica “Teresianum”, in occasione del 75.mo anniversario di fondazione. Il Papa si è soffermato sulla spiritualità di Santa Teresa d’Avila. Quindi, ha ribadito l’importanza per tutti i fedeli di essere accompagnati da una direzione spirituale. L’indirizzo d’omaggio al Pontefice è stato rivolto dal padre Saverio Cannistrà, preposito generale dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi.
“Educare i giovani alla giustizia e alla pace” è il tema scelto da Benedetto XVI per la Giornata mondiale della Pace del prossimo primo gennaio 2012. Il tema, sottolinea un comunicato del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, “entra nel vivo di una questione urgente nel mondo di oggi: ascoltare e valorizzare le nuove generazioni nella realizzazione del bene comune e nell’affermazione di un ordine sociale giusto e pacifico dove possano essere pienamente espressi e realizzati i diritti e le libertà fondamentali dell’uomo”.
A 50 anni dalla sua emanazione (20 maggio 1961), l’enciclica Mater et Magistra del Beato Papa Giovanni XXIII appare, a un’attenta lettura, non solo attuale, ma anche profetica, in quanto ancora se ne possono cogliere e apprezzare spunti e riflessioni che se fossero opportunamente tradotti in operatività nel tessuto economico-sociale lo renderebbero più umano e giusto. Non mi sento di condividere il pensiero di alcuni che, sbrigativamente e pregiudizialmente, concludono che questa enciclica ormai cinquantenne sia datata. E questo lo affermo per due diverse motivazioni: ciascuna enciclica sociale, pur essendo figlia del proprio tempo, non può essere considerata “superata” in quanto, da un lato, la sua centralità di riferimento è sempre l’uomo e l’equa soddisfazione dei suoi bisogni economico-sociali; dall’altro, le varie encicliche sociali formano una sorta di continuità storica in quanto ciascuna trova la sua ragione d’essere, e quindi il suo radicamento, in tutte le precedenti e, a sua volta, la singola enciclica diviene riferimento per le successive. In altre parole, le encicliche sono fatte per il tempo, non per il momento. Nel momento suscitano interesse, poi occorre che il tempo lavori, o meglio che gli uomini “lavorino” su di esse e con esse nel tempo.
È dalla morte di Gesù Cristo che i cristiani vengono perseguitati e uccisi in tutto il mondo. Ultimamente in Egitto, Nigeria e Pakistan ci sono stati vari omicidi, il più eclatante per lo spazio trovato sui media mondiali è stata l’uccisione di Shahbaz Bhatti, ministro pachistano per le minoranze. Sapeva che poteva morire, che doveva morire. Ha affermato l’appartenenza a Gesù Cristo senza tentennamenti affrontando l’estremo sacrificio. Un martire. Storia scritta con il sangue che non si troverà sui libri di storia.
“C’è una festa in carcere, devi venire assolutamente”. Il mix tra il calore dell’invito, quasi una convocazione, e il suo contenuto, suonava strano. Però venendo da un amico - l’amicizia serve appunto a questo, a fidarsi di fronte alle stranezze (per questo l’apostolo Tommaso sbagliò, non per la pretesa di verificare personalmente, bensì per lo scarso credito accordato ai suoi amici che gli dicevano che Gesù era risorto) - mi son messo in macchina da Roma a Padova. Luogo d’appuntamento il carcere Due Palazzi, prigione di massima sicurezza, tutti detenuti condannati in via definitiva e non per qualche marachella. Robe brutte, di sangue, perlopiù omicidi. Alle ore 9 l’ingresso, lasciare tutto, anche i cellulari. In queste ore dietro le sbarre sarò almeno libero dal mio guinzaglio. Siamo più d’un centinaio gli invitati, rigorosamente senza cravatta, in gattabuia è pericolosa, è vietata.
Nel terzo intervento del suo ciclo di udienze del mercoledì che costituiscono una «scuola della preghiera», Benedetto XVI ha illustrato il 18 maggio l’episodio biblico di Abramo e della sua preghiera d’intercessione per le città malvagie di Sodoma e Gomorra. Il Papa ha così avuto l’occasione d’intervenire sul tema, oggi controverso, dei castighi di Dio.
Pregare per la Chiesa in Cina, uno dei Paesi dove Cristo è “rifiutato, ignorato o perseguitato”, per i vescovi di quel Paese “che soffrono”, perché “il loro desiderio di stare nella Chiesa una e universale superi la tentazione di un cammino indipendente da Pietro” e per “illuminare quelli che sono nel dubbio, di richiamare gli smarriti, di consolare gli afflitti, di rafforzare quanti sono irretiti dalle lusinghe dell'opportunismo”. E’ l’invito che Benedetto XVI ha rivolto oggi ai cattolici di tutto il mondo, in vista della giornata di preghiera per la Chiesa in Cina, il prossimo 24 maggio.
Può trascorrere parecchio tempo prima che sopraggiunga la morte. Anche qualche decina di minuti. Di sussulti. Dipende dalla resistenza individuale e da un insieme di particolari tecnici, ad esempio il fatto che il sacchetto di plastica che copre la testa ed è allacciato al collo, sia ben chiuso. Si muore per soffocamento, quando i polmoni respirano solo elio. E’ una delle forme di morte che mette in atto Dignitas – i nomi, a volte, sono tutto un programma – l’organizzazione che in Svizzera ha l’obiettivo di ''assicurare ai suoi membri una vita e una morte dignitose, valori a cui ogni essere umano ha diritto'', dice lo statuto.
La bocciatura in Commissione Giustizia della Camera del progetto di legge Concia sulle “norme per il contrasto dell’omofobia e transfobia” ha suscitato – come era facilmente prevedibile – un’ondata di polemiche con accuse di inciviltà e barbarie contro i deputati di Pdl, Lega e Udc che hanno votato contro. Li si accusa di favorire la discriminazione degli omosessuali e dei transessuali, ma in realtà se andiamo a vedere il testo del progetto di legge comprendiamo che con la discriminazione contro gli omosessuali non c’entra un bel nulla.
Un progetto della Legge di Regolamentazione dei Diritti della Persona di fronte alla Parte Finale della Vita ha passato il primo iter di approvazione da parte del Consiglio dei Ministri di Spagna. Si pensa che verrà trasmesso al Parlamento a giugno. La futura legge, ha affermato il Ministro della Salute, Leire Pajín, ha l'obiettivo di far sì che i cittadini “affrontino i loro ultimi giorni con dignità e con la minor sofferenza possibile, indipendentemente dal luogo in cui risiedono”.
La giustizia divina crea il bene con il perdono, ma Dio ha bisogno di cuori aperti per salvare l'uomo dalla “spirale del peccato”. E' quanto ha detto questo mercoledì Benedetto XVI, in occasione dell’Udienza generale in piazza San Pietro, riflettendo sulla figura di Abramo e sulla sua capacità di intercedere presso Dio per la salvezza dell’umanità. Nella catechesi odierna il Papa ha infatti preso le mosse da un episodio che vede protagonista Abramo, il grande patriarca ebreo, tratto dal capitolo 18 della Genesi, in cui si racconta di quando Dio era pronto a distruggere gli abitanti di Sodoma e Gomorra per la loro malvagità.
L'hanno stuprata e brutalmente assassinata. Stiamo parlando della diciassettenne studentessa Banita o Nirupama Pradhan, il cui corpo senza vita è stato ritrovato nei giorni scorsi da alcuni contadini nei pressi del lago di Dhangadarna Hill, nel tristemente noto distretto di Kandhamal, nello Stato indiano dell'Orissa, da anni teatro di gravi episodi di violenza anticristiana da parte di estremisti indù. Secondo quanto riportato dalle agenzie AsiaNews e Fides (16 maggio), il corpo in fase di decomposizione della studentessa, che frequentava la classe finale del corso Plus II dell'istituto Kalinga Mahavidyalaya a Phulbhani, riportava evidenti segni di violenza ed aveva il volto sfigurato. Secondo il padre della giovane, Sitrian Pradhan, i responsabili dell'assassinio vanno cercati nell'ambito del nazionalismo indù. L'uomo sospetta un'attivista in particolare, Dinesh Naik.
Il Cardinale Sarah, Presidente del Pontificio Consiglio “Cor Unum”, è appena rientrato da una missione in Giappone, durante la quale ha visitato i luoghi più colpiti dal terremoto dell’11 marzo scorso, recando alle vittime la consolazione e l’affetto del Papa. I dati ufficiali del mese di aprile parlavano di 13.802 morti, 14.129 dispersi e 4.928 feriti, cifre che continuano a rattristare, a due mesi dal sisma e dal successivo maremoto che hanno spazzato via intere regioni del paese, danneggiando anche una centrale nucleare. Hanno preso parte a questa visita alle zone più colpite anche il Nunzio apostolico, mons. Alberto Bottari de Castello, il Presidente della Conferenza Episcopale del Giappone, mons. Leo Jun Ikenaga, S.I., e i presuli delle Diocesi più colpite, insieme ai rappresentanti di Caritas Giappone e al Sotto-Segretario di “Cor Unum”, mons. Segundo Tejado. Tutti hanno partecipato ad una toccante cerimonia di omaggio floreale a Shichigahama, uno dei luoghi più colpiti dallo tsunami. Abbiamo intervistato il Cardinale Sarah per raccogliere le sue impressioni e gli abbiamo chiesto di tracciare un primo bilancio dell’efficacia degli aiuti.
Avanzava barcollando non troppo sicura dei suoi passi, seppure bellissima su un cuscino di fiori bianchi e gialli. A prima vista, le luci di pizzerie e di snack bar, le lunghe scie di profumo di fish-and-chips non erano proprio terreno adatto alle sue abitudini. Questa lunga processione serale per le vie di Londra, alle nove di sera, sembrava un venerdi 13 maggio veramente originale. Tuttavia, la Madonna di Fatima avanzava con quel suo dolce e imperturbabile sorriso a fior di labbra.