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Messaggio del 25 luglio 2018: Cari figli! Dio mi ha chiamata per condurvi a Lui, perché Lui è la vostra forza. Perciò vi invito a pregarLo e a fidarvi di Lui, perché Lui è il vostro rifugio da ogni male che sta in agguato e porta le anime lontano dalla grazia e dalla gioia alla quale siete chiamati. Figlioli vivete il Paradiso qui sulla terra affinché stiate bene e i comandamenti di Dio siano la luce sul vostro cammino. Io sono con voi e vi amo tutti con il mio amore materno. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Notizie dai giornali cattolici



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Nel mondo quasi un miliardo di persone soffre la fame. In questo stesso mondo 1,3 miliardi di tonnellate di cibo vanno perse ogni anno, in gran parte sprecate, letteralmente buttate nella spazzatura, dai consumatori dei paesi ricchi. Si tratta di oltre la metà del raccolto annuale di cereali, un terzo circa della produzione totale di cibo. I numeri li snocciola la Fao in un rapporto che punta il dito su un duplice problema: la perdita e lo spreco di cibo. Nel primo caso i principali responsabili sono i paesi in via di sviluppo, dove molto cibo va letteralmente perso nel corso della produzione a causa di un’infrastruttura debole e degli scarsi investimenti nei sistemi di produzione e nella tecnologia. La Fao calcola che questo insieme di limiti strutturali comporti ogni anno la perdita di 630 milioni di tonnellate di alimenti.
Coinvolgendo con le sue iniziative e progetti migliaia di giovani di qualsiasi cultura e tradizione, lquesta manifestazione ha saputo mostrare quel mondo unito che è l’obiettivo fondamentale dei Giovani per un Mondo Unito (Gmu), e che durante questa Settimana– dal ’95 in poi – vuole uscire maggiormente allo scoperto. Descrivere, anche solo brevemente, ogni iniziativa sarebbe come fare un giro virtuale di tutto il mondo. Appassionante sicuramente, ma troppo lungo da riassumere in un articolo. Le centinaia di eventi sono rimbalzate da un social network all’altro, moltiplicando la visibilità e le persone coinvolte.
“L’orizzonte entro cui si è mosso Giovanni Paolo II è stato il mondo intero e il suo sguardo si è fissato su tutta l’umanità, in quanto tutti siamo figli di uno stesso Dio. Eppure egli, collocandosi storicamente nel suo tempo, ha riservato un’attenzione particolare all’Europa”. Mons. Aldo Giordano, Osservatore permanente della Santa Sede presso il Consiglio d’Europa, è intervenuto ieri sera nella sede del Parlamento Ue a un incontro inteso a ricordare Karol Wojtyla, intitolato “Il Papa delle sfide globali”.
Alla vigilia del trentennale dell’attentato a Giovanni Paolo II in Piazza San Pietro, avvenuto il 13 maggio 1981, due libri usciti in questo periodo in Italia ricostruiscono in modo divergente la trama di una vicenda molto complessa dal punto di vista giudiziario e internazionale. Il primo volume che vi presentiamo, scritto da due giornalisti – Marco Ansaldo, vaticanista del quotidiano "La Repubblica", e Yasemīn Taşkin, corrispondente in Italia del quotidiano turco "Sabah" – s'intitola “Uccidete il Papa – la verità sull’attentato a Giovanni Paolo II”. La loro tesi sostiene che la paternità dell’attentato non sia da attribuire al regime ex sovietico di allora – la cosiddetta “pista bulgara” – bensì a una precisa volontà del movimento eversivo turco dei “Lupi Grigi”, nel quale militava l’attentatore, Ali Ağca.
Farah Hatim, 24 anni, è stata rapita e obbligata a diventare musulmana. La famiglia ha denunciato il fatto, ma polizia e politici locali “coprono” i criminali. Avvocato e attivista: violazioni procedurali nella “testimonianza” resa dalla ragazza al giudice. Sacerdote cattolico: tasso “allarmante” di violenze anticristiane nella zona.
La loro situazione è difficile e gravosa, molti appartengono a classi sociali basse, svolgono lavori umili e vengono emarginati. Spesso le relazioni con i musulmani sono tra “servo e padrone”. Arcivescovo emerito di Lahore: senso di inquietudine e paura, ma la Chiesa è fonte di “consolazione”.
Su oltre 3mila denunce penali presentate, solo 327 casi sono arrivati davanti a un giudice. Un totale di 1.597 assoluzioni. A quasi tre anni dai pogrom anticristiani, i processi procedono all’insegna di irregolarità di ogni tipo.
Gli orrori della seconda guerra mondiale e la barbarie che si scatenò contro il popolo ebraico fu riscattata dalle azioni di tanti eroi sconosciuti i quali con le loro opere di bene salvarono l’umanità. E’ questo il caso di don Martino Michelone, parroco di Morasengo (Asti), un piccolo paese del Monferrato, il quale rischiò la vita pur di salvare una famiglia di ebrei perseguitati dai nazisti. Domenica 8 maggio l’ambasciatore d’Israele Ghideon Meir, i rappresentanti della Regione e della Provincia, don Luigi Ciotti, presidente dell'associazione Libera, la vicepresidente dell’Ucei, Claudia De Benedetti e i sindaci di molti comuni monferrini tra cui Morano, città natale di don Michelone, hanno celebrato il riconoscimento di “Giusto tra le Nazioni” del parroco di Morasengo.
Il direttore esecutivo della Giornata Mondiale della Gioventù (GMG, in spagnolo JMJ), Yago de la Cierva, ha compiuto questo martedì un bilancio dei preparativi del grande evento di agosto a Madrid. Per la prima volta, ci sarà una radio ufficiale della Giornata di incontro dei giovani con il Papa. “Vogliamo che tutti i giovani siano molto vicini al Pontefice, e questo implica il sistema di accreditamento, di sicurezza...”, ha sottolineato. “E' suonata la campana dell'ultimo giro, e siamo entrati in una fase organizzativa molto intensa: i sette dipartimenti si sono divisi in 16 aree di lavoro per arrivare anche ai minimi dettagli”.
Centinaia di bambini nigeriani sono stati picchiati, bruciati e sepolti vivi perché accusati di stregoneria. Secondo il rapporto dell’organizzazione britannica “Stepping Stones Nigeria”, rilanciato oggi dall’associazione italiana Aibi, sono circa 250 i bambini vittime di queste violenze nello Stato Akwa Ibom. Anche piccoli di soli due anni, scrive l’Ong, sono stati bruciati, avvelenati, sepolti vivi o incatenati per settimane.
Ebrei e cristiani possono contribuire insieme al bene dell’umanità e rispondere alle sfide della società attuale. E’ quanto ha affermato Benedetto XVI incontrando, stamani, una delegazione della “B’nai B’rith International”, organizzazione ebraica fondata a New York nel 1843, che ha tra i vari obiettivi la lotta al razzismo e all’antisemitismo.
Si stava accingendo a condurre, come tutti i pomeriggi, una nuova puntata de La Vita in diretta, quando si è sentito male. Era stato colpito da un’emorragia celebrale. Da allora, era il 29 aprile, Lamberto Sposini giace sospeso tra la vita e la morte. Sottoposto ad un delicatissimo intervento chirurgico, ora risponde agli stimoli, ma è in coma e le sue condizioni sono critiche. Non si sa se, quando e, soprattutto, come si risveglierà; un dramma umano di proporzioni infinite. Nel quale Sposini stesso, - nella sua condizione da sano -, diceva che se mai vi si fosse ritrovato, avrebbe preferito morire piuttosto che esser vittima dell’accanimento terapeutico.
«La morte di bin Laden? Il classico film americano: Clint Eastwood che uccide qualcosa e il gran finale rubato al film Master and Commander». Lo dice a ilsussidiario.net il giornalista e scrittore Maurizio Blondet. Già inviato di Oggi, Il Giornale, Avvenire, Blondet è un grande esperto di tesi cospirazioniste, ad esempio sugli attentati dell’11 settembre 2001 che furono, per Blondet, «un’autoaggressione». Nel libro 11 settembre colpo di stato in Usa, Blondet sostiene la tesi che dietro all’attacco alle Torri Gemelle ci sono lobby militari industriali, petrolifere, politiche ed ebraiche. E a proposito dell’uccisione di bin Laden, si tratterebbe solo di cattiva narrativa data in pasto a un’opinione pubblica ignorante, quella americana, per coprire ben altri scenari.
Che le cose fossero cambiate ce ne eravamo accorti. Ma adesso c’è l’ennesimo indice a certificarlo. Si chiama affordability index e vuole rappresentare la possibilità per le famiglie di accedere all’acquisto di un’abitazione. Al suo debutto nel Rapporto Immobiliare 2011 appena pubblicato dall’Osservatorio sul Mercato Immobiliare (Omi) dell’Agenzia del Territorio, con un calcolo retrospettivo che arriva fino al 2004, il nuovo indice calcolato dall’Associazione bancaria italiana (Abi) spiega con grafici e cifre che la percentuale di famiglie che può pensare concretamente all’acquisto di una casa (anche se non è detto che poi lo faccia) è sceso dal 62% del 2004 al 51% del 2010. L’ennesima conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, che la situazione non è buona e che continua a peggiorare.
Mentre scrivo, il paventato terremoto a Roma non si è ancora verificato (ma ci sono altre dieci ore di attesa…). In verità, più che una profezia di un defunto era una previsione basata su un certo allineamento dei pianeti. Astrologia, dunque? No, astronomia, sebbene il resto degli astronomi non confermi. Al grido di "non ci credo ma non si sa mai", pare che una non disprezzabile fetta di negozianti romani abbia tenuto abbassate le saracinesche. C’è da capirli: l’azienda è azienda. A ben rifletterci, l’eventuale terremoto l’azienda la distruggerebbe, quindi è la vita che viene messa in cautela. Ma perché i negozianti sì e i cardinali no? Boh. Nemmeno i finti centurioni del Colosseo si sono messi al sicuro.
A una settimana dall’inizio di quella che ha chiamato una «scuola della preghiera», che sarà proposta nel corso di numerose udienze del mercoledì, Benedetto XVI ha continuato a riflettere l’11 maggio sul ruolo della preghiera nella storia. Una riflessione, ha detto, fondamentale oggi «in un’epoca in cui sono evidenti i segni del secolarismo. Dio sembra sparito dall’orizzonte di varie persone o diventato una realtà verso la quale si rimane indifferenti». Ma le teorie della secolarizzazione non descrivono completamente il contesto contemporaneo. Ci sono anche «molti segni che ci indicano un risveglio del senso religioso, una riscoperta dell’importanza di Dio per la vita dell’uomo, un’esigenza di spiritualità, di superare una visione puramente orizzontale, materiale della vita umana».
E’ giunto nelle librerie il libro di Bruno Mastroianni “San Josemaria Escrivà. Una biografia per immagini del fondatore dell’Opus Dei” (Edizioni Lindau). Sono innumerevoli i libri che raccontano la vita e le vicende del fondatore dell’Opus Dei, ma come scrive l’autore nell’introduzione al volume, “questo libro è un esperimento”, un tentativo di “narrare la vita di San Josemaria attraverso immagini e racconti”. Un testo che si sfoglia come fosse un album fotografico di famiglia, dove i diversi personaggi presenti narrano la loro esperienza nell’incontro con un santo del XX secolo.
Giovedì 12 maggio, andrà in onda alle ore 21.00 sul primo canale dell'emittente pubblica britannica - BBC One - la seconda parte del documentario "Inside The Human Body", intitolata "First To Last". L'obiettivo della puntata è mostrare gli "innumerevoli piccoli miracoli" - così si legge sul sito della nota emittente - compiuti dal corpo umano per mantenerci in vita, dalla nascita fino alla morte. Gli spettatori potranno vedere non solo un "drammatico" parto in acqua ma anche seguire gli ultimi istanti di Gerald, un uomo ottantaquattrenne morto il 1° gennaio scorso a causa di un tumore.
Padre Ignacio Larrañaga ha iniziato nel 1974 l'apostolato degli “Incontri di esperienza di Dio”, che ha impartito in 33 Paesi di 3 continenti. Nel 1984 ha fondato i Laboratori di Preghiera e Vita, servizio ecclesiale approvato dalla Santa Sede e diffuso in più di 40 Paesi. Di recente ha pubblicato “Dios adentro” (Libros libres), un manuale per imparare a pregare. Con uno stile semplice e accessibile, approfondisce l'arte di pregare in modo pratico: attraverso le sue pagine, il lettore va dai primi passi alla contemplazione, superando le sue angosce e inondandosi di pace. Con questo libro, padre Larrañaga vuole offrire un aiuto efficace a quanti vogliono avviare un rapporto con Dio.
Lo scorso 11 aprile, nel suo discorso al nuovo Ambasciatore della Croazia preso la Santa Sede, Benedetto XVI ha riaffermato nitidamente ciò che è stato un vero leitmotiv della predicazione di Giovanni Paolo II: “Affermare che l’Europa non ha radici cristiane equivale a pretendere che un uomo possa vivere senza ossigeno e senza cibo”. Questa immagine coincide sostanzialmente con ciò che molti anni prima aveva detto Arnold Toynbee: che per recuperare i valori spirituali della cultura europea occorreva tornare “a respirare ossigeno” nel patrimonio della cultura occidentale cristiana.
Senza la spinta di Giovanni Paolo II oggi l’Azione cattolica in Polonia non ci sarebbe”. Hanno ben chiaro il debito nei confronti del nuovo Beato i due rappresentanti dell’Azione cattolica polacca – Halina Szydelko e Konrad Glebocki - che hanno partecipato il 9 e il 10 maggio alla riunione del Segretariato del Forum internazionale di Azione cattolica e oggi visitano la tomba di Giovanni Paolo II nella definitiva sistemazione della Cappella di S. Sebastiano nella basilica di S. Pietro.
Tra le vittime degli attacchi perpetrati sabato scorso contro due chiese in Egitto (cfr. ZENIT, 10 maggio 2011) c'è anche Abanob Karam, un ragazzo di 18 anni che frequentava l'Istituto Tecnico Salesiano al Cairo. Lo ha riferito a ZENIT padre Pier Giorgio Gianazza, missionario salesiano a Betlemme, riportando un messaggio inviato dal direttore della comunità salesiana della capitale egiziana, don Renzo Leonarduzzi. Sabato 7 maggio, Abanob Karam “è ritornato regolarmente a casa dopo la scuola. La sua abitazione si trova a Munira – Imbaba”, ha scritto padre Gianazza.