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Messaggio del 24 dicembre 1989: Ecco mio figlio Gesù tra le mie braccia. Desidero che siate luce per tutti in quest’anno che viene. Perciò vi invito nuovamente a vivere i miei messaggi della pace, della conversione, della fede, della preghiera e della penitenza. Figli cari, vostra madre vi chiede non parole ma fatti. Io voglio aiutarvi e darvi la forza di continuare. Perciò vi dico: siate nella gioia!

Notizie dai giornali cattolici



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Il 22 aprile prossimo, Venerdì Santo, Papa Benedetto XVI risponderà a tre domande su Gesù nel contesto del programma televisivo di Rai Uno “A Sua Immagine”. Le domande potranno essere inviate al sito web della trasmissione, e verranno poi selezionate. L'intervista al Papa sarà registrata pochi giorni prima della messa in onda. In un'intervista rilasciata alla “Radio Vaticana”, il conduttore di “A Sua Immagine”, Rosario Carello, ha spiegato che l'iniziativa è nata dalla valutazione che “il Venerdì Santo è un giorno particolare e fino a qualche anno fa, anche la televisione si rendeva conto di questa diversità con una programmazione che induceva quantomeno alla riflessione”. “Si è perso questo sentimento”, ha commentato Carello, indicando che “oggi il Venerdì Santo televisivo è un giorno come un altro per tutti i canali: addirittura ci sono litigi, pettegolezzi”. Per questo motivo, “A sua immagine” ha voluto “recuperare questo storico programma che era 'Domande su Gesù' per riportare al centro del pomeriggio di quel giorno, nello stesso orario della morte di Gesù, il caso di Gesù”.
Nell’autunno del 1998, ricevetti una telefonata. Un figlio spirituale di padre Pio mi chiedeva di andarlo a trovare. "Lei è un giornalista che scrive spesso di Padre Pio, io leggo i suoi articoli", disse. "Ho qualche cosa di molto importante da raccontarle". Padre Pio era morto da trent’anni. Il processo della sua beatificazione era finito e si conosceva già la data della solenne proclamazione della sua santità. Andai a trovare quell’uomo e mi raccontò una storia così sconcertante da farmi pensare che, almeno in parte, fosse frutto della sua fantasia. Riferii la storia in un mio articolo, ma con tono distaccato, come per far capire al lettore che riportavo fedelmente ciò che mi era stato detto, ma io stesso stentavo a credere che quei fatti fossero realmente accaduti. Sono trascorsi quasi tredici anni e quella storia è tornata di attualità. Di essa se ne stanno interessando alcune personalità ecclesiastiche e anche un famoso scienziato. I risultati finora raggiunti dimostrano che si tratta di una storia seria, anche se incredibile da un punto di vista razionale, che aggiunge un nuovo sorprendente capitolo ai misteri carismatici di padre Pio.
In 8mila manifestano davanti alla sede della Tv egiziana per la ricostruzione della chiesa copta di San Mina e San Giorgio distrutta dagli estremisti lo scorso 5 marzo. È la prima protesta organizzata dai copti in un luogo diverso dalla loro cattedrale. P. Rafic Greiche, capo ufficio stampa della Chiesa cattolica egiziana, vede nelle manifestazioni un segno che anche i cristiani possono usare la piazza. I fondamentalisti continuano a sfruttare il clima di caos per imporre l’islam radicale e la sharia nel nuovo Egitto. P. Greiche “L’occidente faccia pressione sul nuovo governo perché riconosca i valori di uguaglianza presenti nella società egiziana”.
L'ultimo caso diffuso dai media è quello di una madre tedesca in carcere per non aver fatto frequentare ai propri figli le lezioni di educazione sessuale nella scuola primaria statale. Dal 2006, in Germania si contano 35 casi di genitori condannati per la stessa ragione. Molte associazioni difendono il diritto dei genitori di scegliere l'educazione dei propri figli in una questione tanto delicata. Negli ultimi giorni è stata diffuso il caso di Irene Wiens, di Salzkotten, condannata a 43 giorni di prigione per aver rifiutato di far assistere i propri figli alla lezione di educazione sessuale nella scuola primaria.
La Chiesa si appresta a vivere il tempo forte della Quaresima. Mercoledì prossimo, nel pomeriggio, il Papa celebrerà la Messa con il rito di benedizione e di imposizione delle Ceneri, nella Basilica romana di Santa Sabina. Sul Messaggio di Benedetto XVI per la Quaresima, incentrato sul tema “Con Cristo siete sepolti nel Battesimo, con Lui siete anche risorti”, Federico Piana ha raccolto la riflessione dell’arcivescovo di Chieti-Vasto, mons. Bruno Forte.
Conversione, per i sacerdoti, significa innanzitutto adeguare sempre più la “vita alla predicazione” diventando "brani di Vangelo vivente", che tutti possono leggere ed accogliere. E’ quanto scrive il cardinale Mauro Piacenza, prefetto della Congregazione per il Clero, nel messaggio ai sacerdoti in occasione della Quaresima. Il porporato ricorda anche i molteplici volti della conversione che non si possono discostare dal “dono del sacerdozio ministeriale”.
In una lettera “di augurio e gratitudine” che ha inviato al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, la comunità francescana del Sacro Convento di Assisi esorta a dedicare il 17 marzo, anniversario della proclamazione dell'Italia unita, ai giovani. Nel testo, scritto in occasione dei 150 anni dell'unità d'Italia, la comunità francescana invita infatti a dedicare la ricorrenza “ai tanti giovani che per questa unità hanno donato la vita” e “ai ragazzi e alle ragazze che oggi stanno sentendo sulla loro pelle tutte le difficoltà economiche, progettuali e di vita di questo tempo”.
Per padre Erich Fink, la conversione della Russia rappresenta il sogno della sua vita. Un sogno iniziato quando lavorava nei campi tedeschi a soli 10 anni d’età. Ora, come sacerdote, svolge il suo lavoro pastorale a Berezniki, nella Russia centro-occidentale. Per lui l’appello della Madonna di Fatima – di pregare per la conversione della Russia – rimane valido ancora oggi. Padre Fink ha parlato con il programma televisivo “Where God Weeps”, realizzato da Catholic Radio and Television Network (CRTN), in collaborazione con Aiuto alla Chiesa che soffre.
“Non esiste un cristianesimo senza la croce”, e quest'ultima è la sede dell'“autentica speranza”, ha affermato il Cardinale Jean-Louis Tauran, Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, questa domenica presiedendo una Messa in suffragio di Shahbaz Bhatti, il Ministro pakistano ucciso il 2 marzo. “La Croce ci spinge a dare la nostra vita per i fratelli”, ha ricordato il porporato nell'omelia della celebrazione, svoltasi presso il Pontificio Collegio San Pietro Apostolo di Roma. “Ci ricorda che l’amore è più forte dell’odio”, “ci fa comprendere meglio che c’è più gioia nel dare che nel ricevere”. “La Croce significa che Dio è sempre più grande di noi uomini, e soprattutto che la vita è più forte della morte”, ha aggiunto. In Gesù crocifisso, ha proseguito il Cardinale, “scopriamo anche un po’ dell’immensità dell’amore divino che redime. La croce ci rivela il volto misericordioso di Cristo, che ci apre sempre il cammino della speranza”.
Il sacerdote deve essere un "brano di Vangelo vivente che tutti possono leggere e accogliere" e per fare ciò deve sperimentare fino in fondo l’esperienza della conversione, della "conversione alla propria identità". E' quanto afferma il Cardinale Mauro Piacenza, prefetto della Congregazione per il Clero in una lettera indirizzata ai sacerdoti in vista della Quaresima. "Dobbiamo convertirci a ciò che siamo", scrive il porporato. "L’identità, ricevuta sacramentalmente e accolta dalla nostra umanità ferita domanda la progressiva conformazione del nostro cuore, della nostra mente, dei nostri atteggiamenti, di tutto quanto noi siamo all’immagine di Cristo Buon Pastore, che in noi è stata sacramentalmente impressa". Ed "è nell’Eucaristia che il sacerdote riscopre la propria identità". Secondo il Cardinale, "un mondo scristianizzato richiede una nuova evangelizzazione, ma una nuova evangelizzazione reclama sacerdoti nuovi, non certo nel senso della superficiale rincorsa di ogni effimera moda passeggera, ma in quello di un cuore profondamente rinnovato da ogni Santa Messa".
Per l'Arcivescovo Lawrence Saldanha di Lahore (Pakistan), dopo la morte del Ministro Shahbaz Bhatti le minoranze religiose del Paese, private di un “grande leader”, sono “oppresse, represse e depresse”. Il presule ha affermato che l'omicidio del Ministro Federale per le Minoranze ha mostrato come i partiti religiosi estremisti stiano guadagnando terreno su un Governo “molto debole”. L'Arcivescovo, presidente della Conferenza dei Vescovi Cattolici del Pakistan, ha confessato che i 2,5 milioni di cristiani del Paese sono ora sempre più esposti alla violenza e alle intimidazioni da parte di persone “la cui mentalità si sta concentrando progresssivamente su una forma estremista di islam”.
A parlare di Paradiso agli uomini di oggi con termini contemporanei è Giuseppe Corigliano, portavoce in Italia dell’Opus Dei, nel libro edito da Mondadori “Preferisco il Paradiso”. Uscito quattro mesi fa è già alla quinta edizione. Il titolo è la risposta di Filippo Neri a chi gli offriva il cardinalato. In effetti l'ingegnere-scrittore vuole proprio sottolineare quanto la felicità, tipica dell'innamorato, avvicini all’esperienza del Cielo e sia un'esperienza di gran lunga superiore a qualsiasi altra. “Il Paradiso non è un posto, è uno stato, una condizione in cui ci troveremo alla fine della vita. E si sperimenta già in terra quando si ama”. Un vademecum per la felicità, un aiuto per essere buoni cristiani con allegria anche nelle avversità, scritto con chiarezza per tutti, in riferimento al Nuovo e all’Antico Testamento. “Ho voluto spiegare cos’è l'Antico Testamento perché c'è chi pensa che sia il testamento del bisnonno”.
Non accadeva da tempo che una legge riuscisse ad interpellare la coscienza di tutto il Paese, coinvolgendo persone diversissime tra di loro, a volte unite da uno stesso amore alla vita, ma altre volte inguaribilmente separate da una diversa concezione della libertà che segna un crinale drammaticamente conflittuale ed inconciliabile. Non è semplice comprendere cosa realmente unisca e cosa separi gruppi e persone nel disegno di legge sulle disposizioni in materia di alleanza terapeutica, consenso informato e dichiarazioni anticipate di trattamento. Un ddl che tecnicamente è indicato con il N. 2350, ma che tutti conoscono come la legge sul testamento biologico. Un nome sbagliato, dal momento che con il testamento si danno disposizioni sulla destinazione di beni che ci appartengono, dopo la nostra morte e non prima. Un nome che la morte di Eluana Englaro ha fortemente impresso nella immaginazione di tutto il Paese.
Lo ha detto di recente il card. Angelo Bagnasco: «la legge che sta per essere messa in discussione alla camera non è una legge “cattolica”. Semplicemente rappresenta un modo concreto per governare la realtà e non lasciarla in balia di sentenze che possono a propria discrezione emettere un verdetto di vita o di morte». Il presidente della Cei si è richiamato al “buon senso dell’accudimento umano”; non è una battaglia teologica, ma una questione di buon senso e ragione. Ha parlato di buon senso anche Antonio Socci, e lo ha fatto in un recente articolo apparso su Libero in cui ha difeso le Dat prendendo le mosse dalla vicenda personale di sua figlia Caterina, colpita nel 2009, a 24 anni, da un arresto cardiaco. Caterina si salva, nel gennaio del 2010 esce dal coma e intraprende un percorso di riabilitazione. Ma quel che importa ora è dire cosa sarebbe potuto accadere oggi, dopo la vicenda Englaro, se la legge sul testamento biologico nella sua attuale formulazione, da ieri in discussione alla Camera, venisse stravolta, o - nella peggiore delle ipotesi, non venisse approvata affatto. «È quello che molti si auspicano, e lavorano per questo» dice Socci al sussidiario.
La testimonianza di Ania Goledzinowska, modella polacca convertita a Medjugorje.