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Messaggio del 25 giugno 1985:4° anniversario delle apparizioni. Alla domanda di Marija Pavlovic: "Che cosa vuoi dire ai sacerdoti?", la Madonna ha risposto così:"Cari figli, vi esorto ad invitare tutti alla preghiera del Rosario. Col Rosario vincerete tutti gli ostacoli che satana in questo momento vuole procurare alla Chiesa cattolica. Voi tutti sacerdoti, recitate il Rosario, date spazio al Rosario. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!".

Notizie dai giornali cattolici



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L'eroe dei due mondi (che definiva Pio IX ''un metro cubo di letame'', che non sopportava la Chiesa cattolica e la gerarchia, che considerava il Cattolicesimo una stupida superstizione) si fece iniziare alla magia ''egiziana'' e scrisse di esser riuscito a mettersi in contatto con le anime delle piante.
Qumran: tutto sbagliato, tutto da rifa­re? L’esclamazione bartaliana viene alla mente non appena chiusa l’ulti­ma pagina dell’avvincente Qumran. Le rovine della luna (Edb, pp. 224, euro 21), testo che fin dal sottotitolo mette la pulce nell’orecchio: «Il monastero e gli esseni: u­na certezza o un’ipotesi?». Un libro in cui il giovane – ma accreditato: insegna esegesi a Vienna e Innsbruck – Simone Paganini smonta a suon di prove e documenti prati­camente tutto ciò che sapevamo (o crede­vamo di sapere...) sulla scoperta archeolo­gica più sensazionale del Novecento, so­prattutto per quanto riguarda la storia del cristianesimo. E – proprio perché si tratta di un testo divulgativo, che forse per la prima volta in Italia rende disponibili al grande pubblico i risultati della ricerca scientifica più recente sul celebre sito – le sorprese so­no davvero molte. Tentiamone un catalogo quanto mai essenziale.
«Lei verrà certamente da me». Le parole sicure, che non ammettevano replica, uscite dalla bocca di Alda Merini risuonano ancora nella mente di padre Gianluigi Pasquale, giovane frate cappuccino di Venezia, il religioso che si trovò a dare l’unzione degli infermi alla poetessa il primo novembre del 2009. Lui che non l’aveva mai conosciuta. Ma al quale molti mesi prima, addirittura in luglio, la Merini aveva fatto recapitare un messaggio: «Lei verrà da me». Anche la data e l’ora aveva in seguito precisato: «Domenica primo novembre. Prima delle dieci del mattino». Il pretesto era una prefazione che il frate avrebbe dovuto comporre per una raccolta di poesie su Padre Pio, cui era molto devota. In realtà nell’ordine impartito al religioso c’era ben altro, «ma io lo avrei scoperto in seguito».
Pubblichiamo alcuni stralci dell'intervista di Asia Bibi rilasciata a Repubblica tramite il marito e pubblicata ieri. La donna arrestata nel 2009 è stata condannata in Pakistan nel 2010 per aver risposto a chi la prendeva in giro per la sua fede cattolica: «Gesù è morto sulla croce per salvare l’umanità dai suoi peccati, cosa ha fatto Maometto per voi?». Il fatto ha mobilitato il mondo internazionale: molti hanno chiesto l'abolizione della legge sulla blasfemia. Chi lo ha fatto in Pakistan, muovendosi anche a favore della donna è stato ucciso. Assassinati, il primo a gennaio e il secondo a marzo, il governatore del Punjab Salman Taseer e il ministro delle Minoranze religiose Shahbaz Bhatti.
“I vescovi dell’Africa del nord (Marocco, Algeria, Tunisia, Libia), che si trovano di fronte a processi di evoluzione storica che riguardano i Paesi arabi e specialmente il Maghreb, desiderano riaffermare il loro pressante appello al fine di trovare a questo doloroso conflitto, una soluzione giusta e degna per tutti. Per questo si uniscono all’appello lanciato ieri all'Angelus da Benedetto XVI” afferma un comunicato inviato all’agenzia Fides, firmato da mons. Vincent Landel, arcivescovo di Rabat (Marocco) e presidente della Cerna (la Conferenza episcopale della Regione del Nord Africa).
Dal carcere di Sheikupura, dove è rinchiusa in cella di isolamento, Asia Bibi, la donna cristiana condannata a morte per blasfemia, lancia al mondo un appello per realizzare un sogno: quello di incontrare il Papa. Asia, come confida all’agenzia Fides il marito Ashiq, che l’ha visitata di recente, si trova in condizioni di estrema prostrazione fisica e psicologica. Ashiq e gli avvocati della “Masihi Foundation”, che si occupano del caso, temono per la sua salute, aggravata dal digiuno quaresimale che, per ragioni spirituali, la donna sta portando avanti “con coscienza e convinzione”.
Vi invito a star lontani dai messaggi del Sacro Cuore, anche il gruppo di facebook di questo sito è stato "sporcato" da uno dei sostenitori di questi messaggi, statene alla larga. Grazie.
La tragica storia africana riecheggia nel suo turbolento presente, ma secondo un ufficiale di collegamento della Caritas per l’Africa il continente soffrirebbe ancor di più se non fosse per l’opera della Chiesa cattolica. Originario del Congo, padre Pierre Cibambo Ntakobajira può constatare in prima persona il prezioso contributo della Chiesa in Africa. “Non so come sarebbe la situazione attuale in Africa se la Chiesa non fosse così dinamica”, ha affermato. In questa intervista rilasciata al programma televisivo “Where God Weeps”, realizzato da Catholic Radio and Television Network (CRTN), in collaborazione con Aiuto alla Chiesa che Soffre, il sacerdote parla della sua storia come cattolico e della perdurante necessità di “globalizzare la solidarietà”.
Il presidente della Commissione Nazionale Giustizia e Pace (CNJP), Alfredo Bruto da Costa, ritiene che le dimissioni del Primo Ministro portoghese José Sócrates abbiano “provocato un clima di instabilità che arriva nel momento peggiore” per il Portogallo. Sócrates si è dimesso giovedì scorso, dopo che il Parlamento del Paese aveva posto il veto sulla nuova versione del Programma di Stabilità e Crescita, un piano di tagli alle spese per riequilibrare il debito e il deficit pubblici.
Se solo Richard Dawkins e Christopher Hitchens vivessero a Roma, avremmo avuto un notevole passatempo quaresimale osservando i loro capricci per quaranta giorni. Notare che i romani scendono in strada per vedere Benedetto XVI presiedere la Via Crucis al Colosseo il Venerdì Santo li avrebbe portati a rizzare i capelli, ma la vista delle stazioni organizzate lungo Via della Conciliazione avrebbe fatto loro scoppiare la testa. Via della Conciliazione – aperta da Benito Mussolini nel 1929 per celebrare i Patti Lateranensi di quello stesso anno, che hanno visto l'Italia e la Santa Sede riconoscere la reciproca sovranità – è la via principale che conduce alla Basilica di San Pietro. Chiunque abbia visitato Roma ricorderà la vista impressionante che appare voltando l'angolo dal Tevere e guardando la piazza, la Basilica e la cupola che si levano con maestosità alla fine della strada.
“Risolvere le difficoltà nelle quali da tempo si dibattono quei sacerdoti che cercano di affrontare i problemi presentati dalle persone che per un motivo o per l’altro entrano in contatto con il mondo dell’occulto, della magia, del satanismo, o da quelle che ritengono di aver a che fare con l’azione del demonio”. Ha delineato in questo modo l'obiettivo del sesto corso “Esorcismo e Preghiera di Liberazione”, iniziato a Roma questo lunedì, Giuseppe Ferrari, segretario del Gruppo di Ricerca e Informazione Socio-Religiosa (GRIS), che ha organizzato insieme all’Istituto Sacerdos dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum l'iniziativa, sostenuta dalla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti e dalla Congregazione per il Clero. Nella lezione introduttiva, Ferrari ha avvertito che la risoluzione di problemi afferenti al satanismo o alla magia “può essere rimandata o ostacolata dall’impreparazione di quei presbiteri che non si sentono in grado o non si sentono dotati degli strumenti necessari per venire incontro in modo adeguato alle esigenze delle suddette persone”.
I rappresentanti più autorevoli della Chiesa cattolica nei vari Paesi, iniziando dallo stesso Benedetto XVI, hanno unito le proprie voci negli ultimi giorni per chiedere agli organismi internazionali e alle parti coinvolte di fermare le operazioni militari in Libia. Dopo che il Papa ha chiesto questa domenica “l’immediato avvio di un dialogo, che sospenda l’uso delle armi”, i Vescovi della Conferenza Episcopale delle Regioni del Nord dell'Africa (CERNA), che riunisce Marocco, Algeria, Tunisia e Libia, hanno diffuso questo lunedì un comunicato in cui si dichiarano contrari alla guerra (cfr. ZENIT, 28 marzo 2011).
Quindici anni fa, nella notte fra il 26 e il 27 marzo 1996, sette dei nove monaci trappisti che formavano la comunità di Tibhirine, località a sud di Algeri, venivano rapiti da un gruppo terroristico. Il 21 maggio di quello stesso anno, dopo inutili trattative, il sedicente “Gruppo Islamico Armato” annunciò la loro uccisione. Le loro teste furono ritrovate qualche giorno dopo, ma mai i loro corpi.
Gruppi di preghiera, nuove pubblicazioni, social network, eventi culturali: con l’avvicinarsi della data di Beatificazione di Giovanni Paolo II, si moltiplicano le iniziative per celebrare la figura e il Pontificato di Karol Wojtyla. Un uomo che è stato "amico di tutta l’umanità". E’ quanto sottolinea l’arcivescovo Piero Marini, che di Papa Wojtyla fu Maestro delle celebrazioni liturgiche e che ora presiede il Pontificio Comitato per i Congressi Eucaristici Internazionali.
Un momento storico nel segno della memoria e della dignità dell’uomo: ha avuto ampia eco, a livello internazionale, la visita che Benedetto XVI ha compiuto ieri al sacrario delle Fosse Ardeatine, dove 67 anni fa i nazisti trucidarono 335 civili innocenti. In questo luogo, ha detto il Papa con parole commosse, è stato offeso Dio.
A Hyderabad e Lahore una folla di fondamentalisti islamici ha preso di mira i luoghi di culto cristiani. Profanate diverse copie della Bibbia. Manifestazioni e slogan anti-americani in diverse città del Pakistan. Gli estremisti promettono nuove violenze, se Washington non condannerà a morte il pastore Jones. Vescovo di Islamabad: gesto di un “fanatico”.
L’intervento del vescovo di Kirkuk, mons. Louis Sako, al convegno organizzato a Wuerzburg in Germania da “Aiuto alla Chiesa che soffre”. Le rivolte nei Paesi arabi non danno via all’ottimismo. “Spero che le cose si svilupperanno in modo diverso che in Iraq” auspica mons. Sako.
Il carcere per i ragazzi che hanno commesso reati è ormai un'extrema ratio dopo la riforma del codice di procedura penale minorile del 1988. Eppure, gli Istituti penali per minorenni (IPM) sono, molto più che quelli per adulti, dei contenitori di marginalità sociale dove finiscono solo stranieri, rom e ragazzi del Sud. Sono queste le conclusioni dell'associazione Antigone che ha redatto il "Primo rapporto sugli istituti penali minorili". Un dossier che racconta di un sistema che funziona bene, sì, ma non per tutti. I dati sono eloquenti: l'associazione mette a confronto le denunce, gli ingressi nei 27 CPA (centri di prima accoglienza, che ospitano i minorenni fino a 96 ore dopo l'arresto) e le presenze nei 19 Istituti penali sparsi sul territorio italiano. I numeri condannano gli stranieri: minoranza tra i denunciati, maggioranza in carcere. Padre Gaetano Greco, cappellano da trent'anni al carcere minorile di Casal del Marmo a Roma spiega, in questa intervista rilasciata a ZENIT, perché accade ciò che a tutti sembra essere una contraddizione.
All’Angelus di ieri Benedetto XVI ha rivolto un appello «a quanti hanno responsabilità politiche e militari, per l’immediato avvio di un dialogo, che sospenda l’uso delle armi». «Che la pace ritorni al più presto per quelle popolazioni e si fermino tragedie ulteriori - dice a ilsussidiario.net il cardinale Angelo Scola, Patriarca di Venezia -, significa ridire con forza che ogni morto è di troppo. La pace però non è un automatismo utopistico, occorre costruirla ogni giorno nella realtà». «Noi europei - spiega ancora Scola - siamo vittime di una forte presunzione. Pensiamo di saper valutare e risolvere i problemi senza prendere in considerazione la testimonianza di chi vive in queste situazioni». A cominciare dai cristiani di quelle terre. E non esistono solo le pur importantissime istanze di partecipazione e di democrazia, ma anche le trasformazioni dell’islam. Una sfida nel quale si giocano i contorni spirituali dell’identità europea, e in particolare dell’Italia, cerniera tra nord e sud del mondo.