Un Papa inusuale, tanto profondo quanto schietto e ironico. E’ quanto emerge dal volume “Compagni di viaggio. Interviste al volo con Giovanni Paolo II” di Angela Ambrogetti, presentato ieri nella sede della nostra emittente. Il volume, edito dalla LEV, è una raccolta delle conversazioni che Papa Wojtyla intrattenne con i giornalisti durante i lunghi tragitti aerei dei suoi viaggi. Testimonianze inedite che vengono ora alla luce dagli archivi della Radio Vaticana.
Si celebra oggi la Giornata di preghiera e digiuno per i missionari martiri, sul tema "Restare nella speranza". La Chiesa si raccoglie intorno a quanti hanno sacrificato la propria vita per testimoniare il Vangelo e ricorda in particolare gli operatori pastorali uccisi nel 2010. La ricorrenza cade nell’anniversario dell’uccisione dell’arcivescovo di San Salvador, mons. Oscar Arnulfo Romero, avvenuta il 24 marzo del 1980. Tante le celebrazioni e iniziative nel Paese centroamericano per celebrare il 31.mo della morte del presule. Anche il presidente Usa, Barack Obama, ha reso omaggio alla tomba di mons. Romero, a conclusione del suo viaggio nel Salvador. In onore del vescovo Romero, l'anno scorso, l'Onu ha proclamato il 24 marzo "Giornata Internazionale per il diritto alla verità".
Il “wiki-direttorio globale dei mezzi di comunicazione della Chiesa Cattolica”, www.intermirifica.net, ha appena pubblicato la lista dei media cattolici della Chiesa cattolica a Cuba. Si può constatare l'esistenza di circa 60 entità che svolgono attività di comunicazione sociale in questo Paese in cui la Chiesa non possiede stazioni radio né canali televisivi.
Il panorama comunicativo della Chiesa cubana che emerge dalle “pagine gialle della comunicazione cattolica” riflette il processo e l'evoluzione delle forme di annunciare la Buona Novella perché questa abbia risonanza nella società attraverso le sue 52 pubblicazioni (stampate e virtuali), almeno 6 uffici di comunicazione e 2 strutture di produzione. Tutte queste realtà hanno scarso accesso a Internet.
“In uno stesso ospedale si abortiscono feti di 24 settimane di gestazione, mentre nell’Unità di terapia intensiva neonatale si cerca di salvare la vita dei prematuri della stessa età”, racconta José María Pardo, medico e teologo dell’Università di Navarra.
Nel libro “El no nacido como paciente”, il sacerdote illustra le proposte chiave della sua tesi, diretta dal presidente della Pontificia Accademia per la vita, il vescovo Ignacio Carrasco de Paula.
In questa conversazione condivide con noi le conclusioni della sua ricerca.
Oggi, 24 marzo, la Chiesa ricorda i testimoni della fede, ossia coloro che per l’adesione al Signore Gesù hanno versato il loro sangue.
Per l’occasione riportiamo un testo inedito di monsignor Luigi Padovese, frate cappuccino, vicario apostolico dell’Anatolia e testimone della fede, ucciso il 3 giugno 2010 – solennità del Corpus Domini – in Turchia. La frase evidenziata è ad opera di mons. Padovese stesso.
Non fu persecuzione quella di Papa Giovanni XXIII nei confronti di padre Pio da Pietrelcina. La tesi è di Stefano Campanella, che ha provato a documentarla nel libro "Oboedientia et pax. La vera storia di una falsa persecuzione". Direttore di Tele Radio Padre Pio, l'autore ha spiegato il suo lavoro a Roma lo scorso 22 marzo presso la sede della Radio Vaticana.
Presenti anche il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, Gian Maria Vian, direttore de L'Osservarvatore Romano, i coeditori don Giuseppe Costa della Libreria Editrice Vaticana e frate Mariano Di Vito delle Edizioni Padre Pio da Pietrelcina. A moderare l'incontro il giornalista Luigi Accattoli, storica firma del Corriere della Sera.
Il volume ricostruisce un periodo della vita di padre Pio mai entrato, prima d'ora, nelle biografie ufficiali, e che demolisce le capziose ipotesi lanciate da alcune recenti pubblicazioni. Oggetto delle ricerche di Campanella sono quelle che, nella prefazione, il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato Vaticano, definisce «vicende fatte oggetto di surrettizie interpretazioni storiche», vale a dire il mito di un santo «persecutore», il Papa buono, e di un santo «perseguitato», padre Pio.
Gli organizzatori della visita di Papa Benedetto XVI nel Regno Unito hanno lanciato una campagna video per esortare i giovani a rispondere all'invito del Pontefice a partecipare alla Giornata Mondiale della Gioventù (GMG) che si svolgerà ad agosto a Madrid (Spagna).
Tre nuovi video, realizzati attraverso la pagina Facebook sulla visita papale, hanno come protagonisti due giovani cattolici, la blogger e pellegrina Claz Gomez e Paschal Uche, i giovani scelti per rivolgersi al Papa durante la sua visita alla Cattedrale di Westminster nel settembre scorso.
I giovani incoraggiano i loro coetanei a rispondere all'invito del Santo Padre, che a Hyde Park ha pronunciato queste parole: “Permettetemi di concludere queste poche parole invitandovi ad unirvi a me il prossimo anno a Madrid per la Giornata Mondiale della Gioventù”.
«Si parla tanto di prevenzione, ma si previene una malattia, una patologia, non una gravidanza. La maternità non è un errore, un rischio da cui guardarsi, ma un dono». Così Medua Boioni Dedè, già Presidente e tra i fondatori della confederazione italiana centri regolazione naturale fertilità commenta l’articolo apparso sul quotidiano Repubblica del 15 marzo dal titolo “Sesso sicuro – Nuovi contraccettivi, dal condom per lei allo stick sottopelle”. Il pezzo, inserito nella sezione “Salute” è accompagnato da una serie di commenti e approfondimenti e tra i titoli leggiamo “In arrivo anche in Italia gli ultimi metodi per evitare gravidanze indesiderate. Per le giovanissime si parla di doppia protezione: preservativo contro patologie sessuali e pillola anticoncezionale”. E poi ancora “E venne l’era dell’amore senza paura”.
Nel settembre del 1860, una feroce battaglia vide italiani uccidersi fra loro. Ma la storia ricorda solo quelli dell’esercito piemontese. E’ il triste lascito di una unificazione che ha diviso il Paese.
Angad Digal, cattolico di Mondasoro, è stato ucciso lo scorso 10 marzo. L’uomo si era recato in un villaggio vicino insieme a due conoscenti indù. La polizia ha arrestato uno dei due sospettati, ma non ha ancora trovato il corpo di Digal. Sacerdote denuncia il clima di impunità dovuto all’inerzia delle forze dell’ordine.