Un lettore mi ha segnalato che sul blog Apple Caffè è apparsa una notizia curiosa: qualcuno, sul suo iPhone 4s, ha chiesto a SIRI (una sorta di assistente virtuale) dov’era la più vicina struttura per aborti. Si vede che l’utente aveva una certa urgenza. Ma l’A.I. (intelligenza artificiale) non ha proferito verbo.
L’interrogante (che chiameremo Josephine, perché questo è il nome che compare nella foto sul blog di cui sopra), insospettita, ha domandato: non sarai mica antiabortista? E il robot questa volta ha risposto, lapidario: I am, Josephine. Io lo sono. La stessa frase, secca, con cui Gesù rispose al Gran Sacerdote nel Sinedrio. Naturalmente, la cosa ha fatto il giro della rete e ha scatenato su Apple l’ira degli abortisti, utenti e non. La ditta si è scusata e ha promesso che provvederà. È, naturalmente, anche imbarazzata, perché il suo robot non era programmato per avere idee sociali, religiose o politiche. Non fatichiamo a crederlo. E poi, qui, non è di questo che vogliamo parlare. C’è pure chi dice che SIRI abbia addirittura fornito l’indirizzo di un consultorio pro-life, nel qual caso c’è da pensare che qualche programmatore burlone abbia architettato la beffa. Le indagini interne della Apple chiariranno l’inghippo. Se c’è.
«Ci vuole subito una convenzione internazionale per proteggere i luoghi di culto». È questo l’accorato appello lanciato dal sociologo Massimo Introvigne - rappresentante dell’OSCE per la lotta al razzismo, alla xenofobia e alla discriminazione contro i cristiani e i seguaci di altre religioni nonché collaboratore di spicco de La Bussola Quotidiana - durante un incontro con le organizzazioni della società civile - che ha coinvolto esponenti di Paesi che non fanno parte dell'OSCE, fra cui per la prima volta la Libia - svoltosi al vertice dei 56 ministri degli Esteri dei paesi membri dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa che si conclude oggi a Vilnius, capitale della Lituania.
E meno male che ci sarebbe stato l’ordine di non parlare nelle trasmissioni Rai dei profilattici come strumento di prevenzione dell’Aids. L’altra sera lo showman Fiorello, durante il suo seguitissimo programma su Rai1– che ha raggiunto ascolti record – ha dedicato una gag alla promozione del preservativo: ha fatto dire in coro “profilattico” a tutto il pubblico, ha affermato che usandolo “non si prendono le malattie e non si prende l’AIDS. Salva la vita come il Beghelli”, ha proposto di piazzare un enorme profilattico al posto del cavallo di viale Mazzini (sede della Rai), per concludere: “L’importante è che lo usiate”.
In un’intervista ad AsiaNews, Ram Puniyani, organizzatore del National People’s Tribunal (Npt), spiega il valore del rapporto sui pogrom anticristiani in Orissa pubblicato dal Npt. Secondo il docente in pensione, alla base delle violenze del 2008 non c’è un problema religioso, ma lo sfruttamente da parte dei fondamentalisti indù della miseria di adivasi (indù) e dalit (cristiani).