MaM
Messaggio del 25 novembre 2005:Cari figli, anche oggi vi invito pregate, pregate, pregate fino a che la preghiera non diventi vita. Figlioli, in questo tempo in modo particolare prego davanti a Dio affinchè vi doni il dono della fede. Solo nella fede scoprirete la gioia del dono della vita che Dio vi ha donato. Il vostro cuore sarà gioioso pensando all’eternità. Io sono con voi e vi amo con amore tenero. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Notizie dai giornali cattolici



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Pomeriggio di musica e preghiera quello di oggi in Piazza San Pietro. Alle 16.45 inizia la cerimonia di inaugurazione del Presepe, una tradizione iniziata nel 1982 per volere di Papa Wojtyla e affidata al Governatorato della Città del Vaticano. Nell’anno della Beatificazione di Giovanni Paolo II, il Papa del “Totus Tuus”, la grande Natività, nei suoi quadri laterali, si ispira in particolare alla vita di Maria. La cerimonia si concluderà con una preghiera guidata dal cardinale Angelo Comastri e alle 18.00 con l’accensione, da parte del Papa, del lume della pace posto sul davanzale della finestra del suo studio privato. Ad animare la cerimonia sarà l’omaggio musicale, intitolato “La Chiarastella”, offerto dall’Orchestra popolare dell’Auditorium Parco della musica di Roma diretta dal maestro Ambrogio Sparagna. Oltre 100 voci, tra cui 60 bambini, accompagnate da strumenti tradizionali d’Italia e del mondo in una rassegna di melodie popolari natalizie.
In Iraq la situazione resta tesa dopo gli attentati che, due giorni fa, hanno provocato decine di morti, nel pieno anche di una crisi politica che coinvolge i principali partiti sciiti e sunniti. Una particolare preoccupazione attraversa la comunità cristiana, oggetto di diversi attacchi nelle scorse settimane. Per ragioni di sicurezza, dunque, in alcune delle principali città del Paese non avrà luogo la Messa di Mezzanotte. Per parlare della situazione, Davide Maggiore ha raggiunto telefonicamente mons. Shlemon Warduni, vicario patriarcale caldeo di Baghdad.
La Chiesa si appresta a celebrare la Solennità del Natale del Signore. Benedetto XVI - che ieri ha avuto un colloquio telefonico col presidente Napolitano per un cordiale scambio di auguri - presiederà, stasera alle 22, nella Basilica Vaticana la Santa Messa della Notte. Domani, alle 12, dalla Loggia Centrale della Basilica di San Pietro, il Papa rivolgerà il tradizionale Messaggio natalizio e impartirà la Benedizione Urbi et Orbi cui è legata l’indulgenza plenaria.
Dolci tipici, case decorate con poesie di Natale e canti “porta a porta” per una settimana. Così i cristiani nei villaggi bangladeshi accolgono l’arrivo di Gesù. Insieme con i musulmani (religione di maggioranza), per i quali il 25 è festa nazionale.
L’evangelista Luca, cominciando il racconto della nascita - povera e umile - di Gesù a Betlemme, evoca addirittura il celebre e potente imperatore di Roma: «In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra» (Lc 2,1). La terra aveva dunque un padrone; un padrone che un bel giorno decide di contare gli uomini di sua proprietà. L’impero – come si vede – era popolato di sudditi, sui quali uno solo da Roma signoreggiava e dava ordini. Ma proprio allora, tra quei sudditi ed entro quell’impero, nasce un uomo libero. La nascita di un uomo veramente e interamente libero è un prodigio così grande da riempire il cielo di gloria divina e la terra di una promessa di pace: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace per gli uomini che egli ama» (Lc 2,14).
Forse, non c’è poesia sul Natale che meglio descriva la mancanza di attesa nel mondo contemporaneo di fronte alla nascita di Gesù di quella scritta dalla fondatrice del Monastero Mater ecclesiae dell’Isola di san Giulio Anna Maria Cànopi (1931) intitolata «Altro Natale». Recita così: «Altro Natale:/ culle insanguinate/ senza lacrime di madri,/ pianti sconsolati di fame/ senza latte, senza pace,/ senza ninne nanne.// Altro Natale/ non con il piccolo presepe/ tra gente semplice, fedele,/ ma su strade d’asfalto,/ tra l’urlo dei motori/ nel brivido della morte violenta.// Altro Natale/ senza compassione/ dove Tu, Dio,/ vuoi nascere ancora/ per amare con cuore d’uomo./ Vieni, non mancare,/ perché c’è sempre Lei ad aspettarti/ in mezzo a noi:/ la Povera,/ la Vergine,/ la Madre».
«Se viviamo pur conoscendo l’inevitabilità della morte, e viviamo come uomini, cioè in modo degno e pieno di significato, ciò è possibile solo grazie alla salda esperienza interiore di un orizzonte assoluto dell’essere che in noi è stato destato proprio dalla coscienza della morte». Così scriveva Václav Havel, scomparso a 75 anni il 18 dicembre, alla prima moglie Olga dal carcere, nell’ottobre 1981.
Auguri di un Santo Natale a tutti voi!!!!!!!!!!!!!