Twitter, Facebook, blog, siti internet e via dicendo: secondo alcuni, tra cui il cardinal Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio consiglio per la Cultura del Vaticano (in pratica, il ministro della Cultura della Santa Sede), tutti i nuovi strumenti della rete rappresentano, oggi, una tra le modalità decisive di comunicare l’annuncio cristiano. La fede, attraverso il web. Il vaticanista Sandro Magister, interpellato da ilSussidiario.net, ci dice la sua sull’utilità delle nuove tecnologie.
Girano voci su mailing list su Medjugorje, siti e altro che Jelena di Medjugorje (incinta del 5° figlio) ha avuto un ictus e sta ricoverata in un ospedale della capitale. Jelena ha avuto un'altro malore e non un inctus, ora sta benissimo. Preghiamo sempre per lei.
Domani giovedì 15 dicembre 2011, alle ore 20.30 presso l'Auditorium Parco della Musica si terrà l'evento Canto di Natale dedicato all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù che dal 1869, ogni giorno, compie un atto d’amore verso i bimbi meno fortunati.
C’è grande attesa per la visita del Papa domenica prossima nella casa circondariale Nuovo Complesso di Rebibbia. Benedetto XVI incontrerà i detenuti alle 10, nella chiesa centrale del “Padre Nostro”, e risponderà alle loro domande. Terminato l’incontro, il Pontefice benedirà un albero piantato a ricordo della sua seconda visita in un carcere. Si tratta di un evento che in tanti vedono come un segno di speranza in una situazione spesso drammatica.
E' lutto cittadino a Firenze per la strage in piazza Dalmazia. Ieri Luca Casseri, militante di estrema desta, prima di togliersi la vita ha ucciso due venditori ambulanti senegalesi e ne ha feriti tre. L’arcivescovo della città mons. Betori ha parlato di “profondo dolore e severa riprovazione per quanto accaduto”. Netta la condanna del gesto criminale da parte del presidente della Repubblica, Napolitano, e del sindaco di Firenze, Renzi, i quali ribadiscono il “no” ad ogni forma di violenza ed intolleranza.
“La nuova Haiti di cui tanto sogniamo non ci verrà data in regalo, ma sarà frutto dell’unione dei nostri sforzi”: Tornano ad invocare la sovranità nazionale i vescovi di Haiti in un messaggio in vista delle celebrazioni natalizie, ripreso dall'agenzia Misna. “Rari sono coloro che, alla maniera del Signore, danno tutto senza aspettarsi nulla in ritorno. Vi esortiamo – lanciano i presuli al popolo e ai governanti nazionali – a non attendere continuamente che vi sia dato. Strade e ponti in regalo, scuole e palazzi amministrativi o religiosi, ospedali in regalo, alloggi e viveri, forze di sicurezza in regalo. Non c’è nulla di male ad accettare di essere aiutati e accompagnati.
“Un regalo di Natale che fa un mondo di differenza”: si legge così nell’appello lanciato, in vista del Natale, dalla Caritas Internationalis per invitare tutte le persone di buona volontà a sostenere il suo operato attraverso donazioni spontanee. “Per gli operatori Caritas – scrive in una lettera il cardinale Oscar Rodriguez Maradiaga, presidente dell’organismo – il Natale non è un evento da rievocare una volta l’anno, a dicembre. Essi lo vivono sempre, tutti i giorni”, quando “portano conforto ai più deboli e sollievo a coloro che si trovano nei luoghi a rischio di catastrofi”.
Negli ultimi sei mesi la situazione degli sfollati interni di etnia kachin, nelle diocesi di Myitkyina e Banmaw (nel nord del Myanmar), si è aggravata, colpendo soprattutto donne e bambini. I profughi sono aumentati continuamente e attualmente sono circa 50mila. La Chiesa cattolica (tramite “Karuna”, la Caritas locale) e la Chiesa Battista, con grande sforzo e impegno di risorse, hanno organizzato campi e assicurato il sostentamento per 26mila sfollati, mentre altri 3.000 sono accolti in monasteri buddisti. E’ quanto afferma un dettagliato Rapporto inviato all’agenzia Fides dalla Caritas della diocesi di Banmaw, in prima linea nel monitoraggio della situazione e nell’assistenza.
Sono una coppia di medici insieme a tecnici e infermiere di un ospedale di Haryana. Secondo il censimento 2011, la sex ratio (rapporto tra numero di nascite femminili e maschili) è in media di 940 donne ogni 1.000 uomini e peggiora nelle città rispetto alle aree rurali. Secondo un membro della Pontificia accademia per la vita, tra 20 anni gli uomini saranno il 20% in più delle donne.
E’ l’insegnamento che Benedetto XVI trae dall’atteggiamento di Gesù nella sua azione guaritrice. La preghiera “apre la porta a Dio”, al suo amore e al tempo stesso “ci rende capaci di farci vicino agli altri, specialmente nei momenti di prova, per portare speranza, consolazione e luce”.
Adnan Elia Jakmakji e Raghad al Tawil, commercianti, sono stati freddati a colpi di arma da fuoco nella serata di ieri. Sopravvissuti i due figli, che hanno riportato ferite. La famiglia si trovava a bordo della loro auto ed è caduta in una vera e propria imboscata. Fonte di AsiaNews: cristiani preoccupati in vista del Natale.
Nguyen Van Lia, 71 anni, e Tran Hoai An dovranno scontare una pena di cinque e tre anni di prigione. I due esponenti della chiesa Hoa Hoa avrebbero “messo in pericolo lo Stato” e “abusato” delle libertà democratiche. I familiari impossibilitati ad assistere al processo. Human Rights Watch: sentenza inaccettabile.
All’udienza generale del 14 dicembre, proseguendo nella sua «scuola della preghiera» su Gesù, Benedetto XVI ha parlato della relazione fra la preghiera e la «prodigiosa azione guaritrice» del Signore. «Si tratta – ha detto il Papa – di una preghiera che, ancora una volta, manifesta il rapporto unico di conoscenza e di comunione con il Padre, mentre Gesù si lascia coinvolgere con grande partecipazione umana nel disagio dei suoi amici, per esempio di Lazzaro e della sua famiglia, o dei tanti poveri e malati che Egli vuole aiutare concretamente».
Era giusto un anno fa, si era in piena bufera “preti pedofili”: uno scandalo purtroppo vero, ma usato come pretesto per colpire la Chiesa, come conferma il diverso trattamento usato dalla stampa per il caso degli ebrei ortodossi pedofili di cui abbiamo riferito nei giorni scorsi. Ebbene, proprio in quel clima un conoscente molto al dentro di certi ambienti usi a muoversi dietro le quinte, mi diceva: “Vedrai, appena si esaurirà il tema pedofilia, cominceranno ad attaccare la Chiesa sui soldi”. E’ una “profezia” che mi è tornata in mente in questi giorni osservando questa ondata di menzogne contro la Chiesa che dura ormai da mesi: prima, timidamente, sull’8 per mille, poi una valanga sull’esenzione dall’Ici, ora l’accusa al Vaticano di speculare sui Rosari fatti a mano da povere donne albanesi che vivono come schiave (vedi articolo in primo piano). E chissà cos’altro ancora ci aspetta prossimamente.
Lo scoop è riportato da Repubblica con un titolo in equivocabile :“Il businness dei Rosari”. Questo il sottotitolo: «Da Skutari, Albania, al Vaticano. Dal Vaticano all'entroterra di Rimini. A seguire la filiera dell'oggetto-simbolo della devozione cristiana si trovano, in tempi di globalizzazione e delocalizzazione, sorprese amare. Come, ad esempio, che donne albanesi imprigionate in casa dal codice Kanun guadagnano sette centesimi per assemblare una corona che nelle botteghe romane viene rivenduta a venti euro».
Come dire, il rosario non è etico. Per costruirlo viene sfruttata la manodopera a bassissimo costo di lavoratrici straniere che vivono in condizioni di povertà, e il Vaticano è in qualche modo complice di tutto questo.