Non esiste il diritto internazionale all’aborto. Nei trattati delel Nazioni Unite non c'è. C’è solo nelle parole del Segretario Generale dell’ONU Ban Ki-moon e nelle voglie della potente lobby neomalthusiana internazionale che sul punto gli dà corda. Per questo oggi, 6 ottobre, al Dag Hammarskjold Auditorium del Palazzo di Vetro, a New York, viene presentato un documento di capitale importanza che riafferma e proclama il diritto alla vita di ogni essere umano in qualsiasi parte del mondo sia destinato a nascere così come sancito proprio dall'organismo che li riunisce tutti.
Il Rapporto sulla demografia presentato dal Progetto culturale della Cei ci dice una cosa molto importante, oltre ai numeri allarmanti sulle conseguenze del crollo della natalità (potete leggere i contenuti del Rapporto nel Focus che presentiamo oggi). Ci dice il profondo nesso tra stabilità della famiglia e natalità e delle perverse conseguenze che il calo demografico ha sull’economia e sulla società nel suo insieme. E quindi quanto l’una o l’altra politica sociale possa influenzare sia la solidità della famiglia sia la natalità.
Nel nostro paese la popolazione invecchia. Ogni anno nascono meno di 600 mila bambini, nel 2010 i neonati sono stati 561.944 contro i quasi 900 mila degli anni Settanta, ovvero circa 150mila in meno di quanto sarebbe teoricamente necessario per mantenere l’attuale dimensione demografica. La popolazione degli ultra sessantacinquenni supera già adesso di oltre mezzo milione quella con meno di 20 anni, ma al 2031 potrebbe superarla di ben sei milioni e persino il sorpasso numerico della popolazione ultraottantenne sulla popolazione con meno di dieci anni sembra prospettarsi in tempi relativamente brevi.
“Che cosa ha seminato tra i suoi parrocchiani?”. Questo viene da pensare leggendo il contratto che il parroco della Chiesa-Convento Maria santissima della Croce dei frati minori devoti a San Francesco, a Francavilla Fontana - in provincia di Brindisi - vorrebbe sottoporre alla firma degli sposi prima della celebrazione del Sacramento del Matrimonio.
Nell'udienza del 5 ottobre la «scuola della preghiera» cui Benedetto XVI dedica da qualche mese le udienze del mercoledì ha continuato a occuparsi dei Salmi, e in particolare di un Salmo che tutti conoscono e magari cantano in chiesa alla domenica, ma che commentato dal Papa rivela profondità insospettate.
Si tratta del Salmo 23 - secondo la datazione greco-latina, 22 - che inizia con le famose parole «Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla». Benedetto XVI richiama anzitutto il contesto storico, che sarà evocato di nuovo più volte anche da Gesù: «l'ambiente nomade della pastorizia e l’esperienza di conoscenza reciproca che si stabilisce tra il pastore e le pecore che compongono il suo piccolo gregge. L’immagine richiama un’atmosfera di confidenza, intimità, tenerezza: il pastore conosce le sue pecorelle una per una, le chiama per nome ed esse lo seguono perché lo riconoscono e si fidano di lui (cfr Gv 10,2-4)».
Venerdì 7 ottobre, presso l’Università Europea di Roma (via degli Aldobrandeschi 190), dalle 10.30 alle 17.00, si terrà la giornata di studio “Dieci anni di ‘Per leggere’. I generi della lettura”.
Questa giornata di studio, a cura della prof.ssa Isabella Becherucci dell’Università Europea di Roma, intende festeggiare il decennale della giovane rivista di letteratura italiana “Per leggere” che, con i suoi venti numeri pubblicati, offre un panorama ricco e aggiornato degli studi scientifici dell’italianistica.
Al termine dell'udienza generale di questo mercoledì, Papa Benedetto XVI ha rivolto un nuovo appello alla comunità internazionale perché accorra in aiuto delle popolazioni del Corno d'Africa.
Alla fine dei saluti nelle varie lingue, il Pontefice si è riferito alle “drammatiche notizie” che continuano a giungere sulla carestia che colpisce la regione.
“Rinnovo il mio accorato invito alla Comunità Internazionale perché continui il suo impegno verso quei popoli e invito tutti a offrire preghiere e aiuto concreto per tanti fratelli e sorelle così duramente provati”, ha affermato.
“Per quanto difficili, tortuosi o lunghi possano apparire i percorsi della nostra vita, spesso anche in zone desertiche spiritualmente, senza acqua e con un sole di razionalismo cocente, sotto la guida del pastore buono, Cristo, siamo certi di andare sulle strade ‘giuste’ e che il Signore ci guida”. Lo ha detto Benedetto XVI all'Udienza generale del mercoledì dedicata alla meditazione del celebre Salmo 23, legato alla figura del “Buon Pastore”.
“Ottant’anni della Radio del Papa” (Libreria Editrice Vaticana): è questo il titolo dei volumi presentati questo martedì 4 ottobre nell’aula magna dell’Università Lumsa, a Roma, che racchiudono gli 80 anni di vita dell'emittente pontificia voluta da Pio XI e realizzata da Guglielmo Marconi.
Oltre 700 pagine divise in due tomi: il primo volume scritto nel 1981 da Fernando Bea e riedito per l'occasione, Qui Radio Vaticana. Mezzo secolo della Radio del Papa (Città del Vaticano, Edizioni Radio Vaticana, 1981), traccia i primi 50 anni e cioè dagli albori della "Statio radiophonica vaticana" fino agli esordi del pontificato di Giovanni Paolo II; il secondo, opera di Alessandro De Carolis, parte dal 16 ottobre 1978 per arrivare al pontificato di Benedetto XVI.