Paul Jacob Bhatti, fratello del ministro per le Minoranze religiose crivellato il 2 marzo scorso da alcuni sicari, interviene sulla sentenza del Tribunale anti-terrorismo del Pakistan che ha condannato a morte Mumtaz Qadri, l'assassino del governatore Salman Taseer che aveva preso le difese di Asia Bibi. Bhatti racconta a Ilsussidiario.net perché ha deciso di opporsi ai fondamentalisti islamici che tengono in scacco il Paese. E anche sulle persone che hanno ucciso suo fratello osserva: “Non mi importa che siano puniti gli esecutori materiali, quello che voglio è poter guardare negli occhi i loro mandanti”.
Proseguono a New York, al Palazzo di Vetro, i lavori della 66a Assemblea Generale delle Nazioni Unite e, come di consueto, l’Occidente riceve la sua parte di rimproveri mentre si susseguono gli interventi dei capi di stato e di governo del Sud del mondo.
In prima fila anche quest’anno tra coloro che puntano il dito contro gli Stati Uniti e i loro alleati spicca Hugo Chavez, il presidente del Venezuela, che ha denunciato tra l’altro, chiamando in causa anche l’ONU, il "fallimento storico" nella lotta alla fame nel Corno d’Africa: come se le carestie ricorrenti in quella regione e nel resto del continente africano non fossero dovute ai decenni di malgoverno e di mancato sviluppo a partire dalla fine della colonizzazione europea.
Nel giorno dedicato a San Francesco d’Assisi al Senato viene presentato un importante disegno di legge che punta a completare la cosiddetta legge “del buon Samaritano” che ha consentito, per finalità di tipo sociale e solidaristico, il recupero degli alimenti da supermercati e mense.
A distanza di anni, alcuni parlamentari, guidati dal senatore Luigi Grillo (Pdl), hanno pensato di proporre nuovi accorgimenti, poiché quell’importante legge ha mostrato difficoltà di applicazione nelle micro realtà, per evitare ciò che di più odioso possa esserci: lo spreco di cibo, soprattutto se il fenomeno di impoverimento della popolazione non accenna ad arrestarsi.
Benedetto XVI, nel suo discorso tenuto a Ratisbona nel settembre del 2006, ha tessuto uno splendido elogio della ragione, quella ragione che fonda la civiltà occidentale. O forse dovrei dire “fondava”, viste le reazioni che questo chiaro discorso ha suscitato non solo in oriente, ma anche in occidente, basandosi su una citazione e trascurando completamente il senso del discorso.
Dovrei dire “fondava” anche perché ho l'impressione che ciò che permette di confrontarsi sul terreno della ragione, la logica di fondamento aristotelico e il metodo scientifico, stanno diventando sempre più due ospiti ingombranti ed indesiderati proprio in quel mondo occidentale che su di essi è stato costruito.
Un esempio recente? Il 28 settembre scorso il Parlamento Europeo ha approvato una “risoluzione” (nientepopòdimenoche) “sui diritti umani, l'orientamento sessuale e l'identità di genere nel quadro delle Nazioni Unite”.
«Continuiamo a piegare san Francesco alle mode della cultura moderna, ecco perché viene presentato come contestatore, hippie, ecologista… E come frati francescani non siamo esenti da questa deriva». Già in un libro illuminante Nostro fratello di Assisi (Edizioni Messaggero Padova, pp. 368, euro 20) scritto ormai più di vent’anni fa, padre Ignacio Larrañaga, frate cappuccino spagnolo, aveva messo in guardia da coloro che riducono san Francesco a «una marionetta senza Dio». Un rischio tanto più concreto oggi, secondo il religioso, perché «l’uomo moderno ha sostituito Dio con il proprio ego». Sacerdote francescano, Larrañaga, nel 1984 ha fondato i Laboratori di Preghiera e Vita, un servizio ecclesiale diffuso in più di 40 Paesi del mondo, ed è autore di numerosi best-seller di spiritualità. Da vero innamorato di san Francesco è impegnato da anni a far emergere il volto profondo del Poverello, la novità del carisma francescano che viene fuori per esempio dai lavori imprescindibili del medievista Raoul Manselli (San Francesco d’Assisi e I primi cento anni di storia francescana entrambi pubblicati dalla San Paolo). E l’originalità di un Santo che come ha detto Chesterton in un mirabile ritratto controcorrente (ripubblicato di recente da Lindau) è l’esatto contrario di un sognatore, «un uomo d’azione» che non può certo diventare «un protagonista di storie graziose».
Occorre cercare nuove strade per l’evangelizzazione. Lo ha detto Benedetto XVI in un messaggio, a firma del Cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone, indirizzato al Presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE), il Cardinale Péter Erdő, in occasione dell’assemblea plenaria del CCEE riunito a Tirana fino al 2 ottobre, nel 40° della sua nascita.
I familiari di una donna inglese di 52 anni hanno perso una battaglia legale nella quale stavano cercando di ottenere il permesso di porre fine alla vita della parente smettendo di darle cibo e acqua.
La donna, alla quale durante il processo ci si è riferiti come M, ha una coscienza molto ridotta, uno stato ritenuto un passo al di sopra del cosiddetto stato vegetativo persistente. Ha subito dei danni cerebrali a causa di un'encefalite virale otto anni fa.
Il giudice dell'Alta Corte Scott Baker ha dichiarato mercoledì scorso nella sua sentenza che il fattore che ha avuto un “peso sostanziale” nella sua decisione “è la conservazione della vita”.
La Sierra Leone è un piccolo Paese della costa occidentale dell’Africa, con una popolazione di 5 milioni di abitanti e ricco di risorse naturali, tra cui diamanti, oro, bauxite e ferro.
La nazione è recentemente emersa da un decennio di guerra civile, ma è ancora alle prese con le sfide della riconciliazione e della ricostruzione.
Il programma televisivo “Where God Weeps”, realizzato da Catholic Radio and Television Network (CRTN), in collaborazione con Aiuto alla Chiesa che soffre, ha raggiunto l’arcivescovo Edward Tamba Charles di Freetown, che gli ha concesso la seguente intervista.
Due membri della comunità cristiana di Kirkuk, nel nord dell'Iraq, sono stati assassinati a colpi di arma da fuoco questo fine settimana.
Il cattolico Bassam Isho è morto per mano di un gruppo armato questa domenica nel quartiere di Muthana, mentre sabato è stato trovato a Baghdad il corpo senza vita di Emmanuele Hanna Polos, ha reso noto l'agenzia AsiaNews.
Bassam Isho, di 30 anni, lavorava in un ristorante del quartiere di Muthana. I suoi resti mortali riposeranno a Telkef.