Un contributo fondamentale alla nuova evangelizzazione può venire dai Paesi non cristiani, dove aumentano i fedeli.
Lo ha rilevato il Presidente del Rinnovamento nello Spirito Santo (RnS), Salvatore Martinez, che dal 28 dicembre al 3 gennaio ha partecipato alla Conferenza Giubilare del Movimento Internazionale Jesus Youth, svoltasi nello Stato indiano del Kerala.
Il Kerala, ricorda un comunicato stampa diffuso dal RnS, “vive da alcuni anni un risveglio di vita cristiana davvero unico al mondo”.
Per l’intelligence pakistana il gruppo Moaviya starebbe pianificando un attacco kamikaze contro la prigione di Sheihupura, dove la donna è detenuta dal 2009. A Lahore la prima udienza del processo per l’omicidio di Salman Taseer, governatore del Punjab, si apre con lanci di fiori e abbracci per il suo assassino.
Decine di migliaia di poliziotti controllano le chiese copte. I cristiani non si sono lasciati bloccare dalla paura. Nuove minacce dai siti radicali islamici. Da molte parti si punta il dito verso il governo: deve fermare l’ondata di fondamentalismo che sta distruggendo la convivenza e l’economia della società egiziana. I suggerimenti della Chiesa cattolica: uguale trattamento per cristiani e musulmani; riforma della scuola; lotta contro la discriminazione e contro media e predicatori che diffondono l’odio.
Il Cammino Neocatecumenale non sarà sospeso in Giappone nell'arco di cinque anni come aveva annunciato la Conferenza Episcopale del Paese, ma cercherà una soluzione dialogata ai possibili attriti.
E' la conclusione principale della riunione svoltasi il 13 dicembre 2010 tra Papa Benedetto XVI, una rappresentanza di vari Vescovi giapponesi - tra cui il presidente della Conferenza Episcopale, monsignor Leo Ikenaga - e alcuni responsabili di dicasteri della Curia romana, tra cui il Segretario di Stato, il Cardinale Tarcisio Bertone.
La decisione è stata comunicata di recente per iscritto dalla Segreteria di Stato agli iniziatori del Cammino Neocatecumenale, Kiko Argüello, Carmen Hernández e Mario Pezzi, secondo quanto ha riferito a ZENIT Álvaro de Juana, delegato per le comunicazioni di questa realtà ecclesiale in Spagna.
3 agenti pastorali morti durante lo scorso anno, tra cui un Vescovo, 15 sacerdoti, un religioso, una religiosa, due seminaristi e tre laici: è il bilancio reso noto il 3 gennaio dalla Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli attraverso l'agenzia Fides.
Questa cifra presuppone una riduzione importante rispetto al 2009, quando si registrarono 37 morti violente, 30 delle quali di sacerdoti. Tra il 2001 e il 2010 hanno perso la vita in tutto il mondo 253 agenti pastorali.
Celebrando le esequie di Matteo Miotto, il Caporal Maggiore ucciso in Afghanistan il 31 dicembre, l'Arcivescovo Vincenzo Pelvi, Ordinario militare per l'Italia, ha auspicato che “ogni persona sia animata dall'autentico spirito di pace”.
Nell'omelia della Messa funebre, celebrata nella Basilica romana di Santa Maria degli Angeli il 3 gennaio, l'Arcivescovo ha auspicato che “la carità portata da Cristo, venuto bambino sulla terra, infiammi sempre più, fino a diventare capace di togliere dalla nostra civiltà la miseria e la guerra”.
“Per questo difficile compito non bastano le parole, occorre l’impegno concreto e costante dei responsabili delle Nazioni, ma è necessario soprattutto che ogni persona sia animata dall’autentico spirito di pace, da implorare sempre nuovamente nella preghiera e da vivere nelle relazioni quotidiane, in ogni ambiente”, ha osservato.
Riportiamo di seguito la risposta di un sacerdote copto egiziano, don Yoannis Lahzi Gaid, redattore del sito web della Chiesa cattolica di Alessandria (www.coptcatholic.net), alla dichiarazione del Grande Imam di Al-Azhar, del 2 gennaio scorso, in merito all’attentato alla Chiesa dei Santi di Alessandria, che aveva giudicato come una interferenza negli affari interni dell’Egitto le parole del Santo Padre all’Angelus di domenica 2 gennaio.
Nello Rega, giornalista di Televideo Rai, è stato oggetto di un attentato. Il giornalista stava viaggiando sulla sua vettura in direzione di casa dopo una serata trascorsa con amici, a pochi chilometri da Potenza, sulla statale Basentana.
Un'altra vettura lo ha affiancato e lo ha speronato, poi è stato esploso un colpo di pistola che ha infranto i vetri posteriori della sua macchina. Rega ha accelerato ed è riuscito a sfuggire raggiungendo Potenza e avvertendo subir le autorità. Nello Rega è autore del libro "Diversi e divisi" che tratta del convivenza tra islamici e cristiani. I carabinieri stanno adesso esaminando la vettura.
Il papa, le stelle, e il grande mistero del Creato. L’omelia pronunciata ieri da Benedetto XVI nella solennità dell’Epifania capovolge molti degli stereotipi sul rapporto fede e scienza. La mentalità comune vuole che i credenti basino le loro convinzioni circa l’origine dell’universo esclusivamente su un a priori indimostrabile chiamato “fede” (il racconto biblico della Genesi, preso più o meno alla lettera) mentre gli scienziati poggiano le loro teorie solo sull’osservazione e lo studio dei fenomeni naturali. Posto così, sarebbe e infatti molto spesso è un dialogo fra sordi.
Che la Chiesa abbia promosso a Roma un Convegno sull’unità d’Italia è certo un fatto significativo e, indubbiamente, inusuale. Lo scopo infatti, rispetto al passato, non è certo quello di legittimarsi, di fronte allo Stato, come parte integrante del corpo nazionale. Non ne ha bisogno. Si tratta di altro. In un momento in cui Un disperato qualunquismo, per dirla con Galli della Loggia (Corriere della Sera del 30 dicembre), è il chiaro sintomo di una disaffezione dalla politica, dal Paese, dalle istituzioni pubbliche, avvertite ad una distanza siderale rispetto alla realtà, la Chiesa “sente” questo scollamento, questo processo di disaggregazione, di disunione, di paura, di mancanza di speranza.
I gruppi estremisti hanno dichiarato di essere pronti a colpire nuovamente i copti, che ieri hanno celebrato il Natale. E ovunque nel mondo, dove ci sono comunità copte, l’allerta questa volta è massima, Egitto compreso. Ma a fare più scalpore sono le dichiarazione del grande imam di Al Azhar, Ahmed Al Tayyeb, che ammonisce il Papa invitandolo ad essere più cauto.
Teme l’imam, infatti, come ha dichiarato ieri in un’intervista al Corriere, «che le parole di Benedetto XVI possano creare una reazione politica negativa nell’Oriente in generale, e in Egitto in particolare». Un’intervista che arriva a distanza di tre giorni come una precisazione alle parole ancor più severe dell’imam, pronunciate in risposta all’Angelus di Benedetto XVI del 2 gennaio.