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Messaggio del 2 giugno 2011:Cari figli, mentre vi invito alla preghiera per coloro che non hanno conosciuto l’amore di Dio, se guardaste nei vostri cuori capireste che parlo di molti di voi. Con cuore aperto domandatevi sinceramente se desiderate il Dio Vivente o volete metterlo da parte e vivere secondo il vostro volere. Guardatevi intorno, figli miei, e osservate dove va il mondo che pensa di fare tutto senza il Padre e che vaga nella tenebra della prova. Io vi offro la luce della Verità e lo Spirito Santo. Sono con voi secondo il piano di Dio per aiutarvi affinché nei vostri cuori vinca mio Figlio, la Sua Croce e Risurrezione. Come Madre desidero e prego per la vostra unione con mio Figlio e con la sua opera. Io sono qui, decidetevi! Vi ringrazio!

Notizie dai giornali cattolici



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La questione educativa è un impegno che interpella ciascuno di noi e su cui si gioca il destino del Paese. E' quanto ha detto in sintesi il Segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), mons. Mariano Crociata, durante la conferenza stampa conclusiva del Consiglio permanente della CEI, tenutasi venerdì a Roma presso la Radio Vaticana. Nel suo intervento, mons. Crociata ha preso le mosse dal Messaggio finale diffuso dai Vescovi italiani al termine della quattro giorni di incontri che li ha visti riuniti dal 24 al 27 gennaio ad Ancona per rilanciare l’opportunità della sfida educativa in chiave evangelizzatrice, in vista della programmazione del decennio alla luce degli Orientamenti pastorali dell’episcopato italiano, “Educare alla vita buona del Vangelo”.
“Le costanti notizie di cronaca che in queste ultime settimane si susseguono con spudoratezza sui nostri giornali e nelle trasmissioni televisive e radiofoniche ci sgomentano e ci portano a pensare che siamo ancora molto lontani dal considerare la donna per ciò che è veramente e non semplicemente un oggetto o una merce da usare a piacimento per interessi personali”. Non è la voce di una femminista d’antan che si alza a condannare una visione del corpo femminile considerato alla stregua di un bene di consumo più o meno di lusso, ma quella di una donna che di femminilità ferita se ne intende perché da anni si è chinata sulle sfortunate vittime della tratta che riempiono le strade italiane. Suor Eugenia Bonetti, missionaria della Consolata, è responsabile dell’Ufficio “Tratta donne e minori” dell’Unione superiore maggiori d’Italia e quasi non avrebbe bisogno di presentazione perché per combattere, insieme a molte altre religiose in Italia, questa piaga specie per fini di sfruttamento sessuale, ha bussato a tutte le porte: dai conventi, perché si aprissero all’accoglienza delle donne che riuscivano ad uscire da questi gironi infernali, alla polizia, alle questure, ai Centri di permanenza temporanea, ai politici, ai media.
Benedetto XVI chiede “slancio missionario”, affinchè la “Nuova Evangelizzazione” porti frutti. Tradotto in termini pastorali significa una fede entusiasta nei pastori e nei fedeli e una varietà di iniziative di Vangelo che possa creare tanti stimoli e occasioni per tornare a Cristo. Mi spiego. Penso che spesso, soprattutto noi sacerdoti anziani, soffriamo di “arteriosclerosi pastorale”, accettiamo difficilmente le novità. Ma la missione e lo spirito missionario sono essenzialmente novità continua, sempre con lo stesso fine, portare le anime a Cristo. Non possiamo essere pessimisti. Visitando tante Chiese locali, in Italia e nelle missioni, ho spesso ringraziato il Signore nel vedere come la Chiesa si rinnova continuamente, ringiovanisce nello spirito e nell’annunzio del Vangelo. Io divento vecchio, la Chiesa no.
Altri due sacerdoti sono stati uccisi a Bogotà la sera di mercoledì scorso: secondo il comunicato della Conferenza episcopale della Colombia, l’omicidio dei due sacerdoti è avvenuto nel quartiere di Dindalito, che appartiene alla popolosa “Città Kennedy” alla periferia sud della grande capitale della Colombia. I sacerdoti uccisi sono don Rafael Reátiga Rojas, 35 anni, parroco della cattedrale Jesucristo Nuestra Paz, della diocesi di Soacha (suffraganea di Bogotà), e don Richard Armando Piffano Laguado, 37 anni, parroco della chiesa di San Juan de La Cruz, di Ciudad Kennedy.
Ogni anno nel mondo vengono diagnosticati circa 650 mila nuovi casi di lebbra, di cui il 70 per cento in India. In Mozambico, in Indonesia, nella Repubblica Democratica del Congo e in Brasile gli aumenti più rilevanti. La 58.ma Giornata mondiale dei malati di lebbra, che si celebra oggi sul tema “C’è un solo cielo per tutto il mondo”, richiama l’attenzione sulla gravità di questa malattia. L’Aifo, Associazione Italiana Amici di Raoul Follereau, da anni lavora per sensibilizzare l’opinione pubblica e per raccogliere fondi a favore di progetti di sostegno in quei Paesi in cui la lebbra è ancora diffusa. In molte piazze italiane saranno allestiti i banchetti della solidarietà, dove sarà possibile acquistare vasetti di miele. Fino al 10 febbraio, inoltre, è attivo il numero di Sms 45 592 al quale si può donare un euro.
La Chiesa non teme la persecuzione che contro di lei esercita una società troppo incline al benessere e poco ai valori dello spirito. Lo ha affermato questa mattina Benedetto XVI, commentando all’Angelus il Vangelo delle Beatitudini proposto oggi dalla liturgia. Al termine della preghiera mariana, il Papa ha ricordato la Giornata mondiale di lotta alla lebbra e quella di intercessione per la pace in Terra Santa, per poi concludere con il lancio delle colombe dalla finestra del suo studio, attorniato da due giovani dell’Azione Cattolica.
All’Angelus Benedetto XVI parlando delle Beatitudini, “non una nuova dieologia”, ma “un nuovo programma di vita”, dice che che “la Chiesa non teme la povertà, il disprezzo, la persecuzione in una società spesso attratta dal benessere materiale e dal potere mondano”. Auguri di “serentià e prosperità” ai popoli che celebrano il capodanno lunare.