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Messaggio del 25 maggio 2021:Cari figli! Vi guardo e vi invito: ritornate a Dio perché Lui è amore e per amore ha mandato Me a voi per guidarvi sulla via della conversione. Lasciate il peccato e il male, decidetevi per la santità e la gioia regnerà; e voi sarete le mie mani tese in questo mondo perso. Desidero che siate preghiera e speranza per coloro che non hanno conosciuto il Dio d’amore . Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Notizie dai giornali cattolici



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Ascoltate il bellissimo commento al Vangelo di domenica prossima da Radio Vaticana. Cliccate su questa news per scaricare il file mp3 con il commento audio.
Nuove violenze in Nigeria. All'alba di oggi, almeno 13 persone hanno perso la vita nell’attacco contro il villaggio di Wareng, nello Stato centrale di Plateau, vera e propria cerniera tra il nord islamico e il sud prevalentemente cristiano e seguace delle religioni tradizionali, da settimane teatro di continui e sanguinosi scontri. Il villaggio assaltato è abitato in maggioranza da cristiani. L'eccidio è stato denunciato da fonti politiche locali, citate da un portavoce della polizia di Plateau, Abdulrahman Akano. Uomini armati di fucili e machete avrevrebbero ucciso aduilti e bambini bruciando poi i corpi nelle loro case.
La Conferenza dei Vescovi Cattolici degli Stati Uniti (USCCB) ha invitato i fedeli a chiedere a Nostra Signora di Guadalupe di pregare per Haiti a un anno dal terremoto che ha devastato il Paese e distrutto la capitale, Port-au-Prince. L'Arcivescovo di Miami (Florida), monsignor Thomas Wenski, presidente del Gruppo di Consulenza Speciale per Haiti della Conferenza Episcopale USA, ha affermato che l'isola ha ancora bisogno di “preghiere e solidarietà” a un anno dal sisma, avvenuto il 12 gennaio 2010. Il presule ha sottolineato la solidarietà tra i cattolici in ogni tipo di organizzazione, ricordando “i tragici avvenimenti di quel pomeriggio fatidico” e chiedendo una risposta “piena di fede”. La USCCB invita i cattolici a iniziare una novena a Nostra Signora di Guadalupe nell'anniversario della data, questo mercoledì. La novena terminerà con una Messa il fine settimana del 22-23 gennaio, data ufficiale della colletta nazionale per l'America Latina, includendo Haiti e tutti i Caraibi.
Il cardinale Robert Sarah, presidente del Pontificio Consiglio Cor Unum, prosegue la sua missione di solidarietà ad Haiti. Domani ricorre il primo anniversario del devastante terremoto che ha causato 250 mila morti. Oltre un milione di persone, di cui la metà bambini, continua a vivere nelle tende. Il porporato, che ha incontrato il presidente René Preval, celebra oggi una Messa nel campo sfollati di Parc Acra. Ad una situazione umanitaria che resta drammatica si aggiunge l’epidemia di colera, che - secondo l’Organizzazione mondiale della sanità - non ha ancora raggiunto il suo picco: da ottobre sono oltre 3.650 i morti. In questo contesto, un segno di speranza arriva dalla periferia di Waf Jeremie, a Citè Soleil, dove una religiosa francescana, suor Marcella, che da 5 anni vive ed opera nel Paese caraibico, è riuscita a costruire sulle ceneri di una vecchia discarica, un villaggio di 122 case dove le persone possono ricominciare una nuova vita.
Ha suscitato un vasto dibattito l’intenso discorso del Papa, ieri, al Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede. Benedetto XVI ha ribadito con forza che la pace autentica passa attraverso il rispetto del diritto alla libertà religiosa in tutta la sua estensione.
Vivere ogni giorno come fosse una tappa lungo la strada che va verso la santità. Ciò che contraddistinse l’esistenza delle grandi donne e dei grandi uomini della storia cristiana è un obiettivo possibile per ogni persona di fede: Benedetto XVI lo ha ripetuto in molte occasioni e le sue parole acquistano un particolare rilievo proprio in questi giorni in cui – concluse le grandi celebrazioni del Natale – la Chiesa ma anche la società si ritrovano immersi nei ritmi della vita ordinaria.
Per mons. Sako il discorso di Benedetto XVI è fonte di “incoraggiamento”. I cristiani sono cittadini “autentici”, devono godere di “tutti i diritti” e il più importante è la libertà religiosa. Il “fanatismo religioso” la più grande minaccia alla convivenza armonica fra le diverse fedi; la pace si fonda sulla libertà.
Benedetto XVI ha radunato i vescovi giapponesi e alti rappresentanti della Curia per favorire il dialogo con i membri del Cammino. Tensioni reciproche di “troppo annuncio” e “troppo dialogo”.
“Conosco la tua miseria, le lotte e le tribolazioni della tua anima, le deficienze e le infermità del tuo corpo: - so la tua viltà, i tuoi peccati, e ti dico lo stesso: “Dammi il tuo cuore, amami come sei...”. Se aspetti di essere un angelo per abbandonarti all'amore, non amerai mai. Anche se sei vile nella pratica del dovere e della virtù, se ricadi spesso in quelle colpe che vorresti non commettere più, non ti permetto di non amarmi. Amami come sei. In ogni istante e in qualunque situazione tu sia, nel fervore o nell'aridità, nella fedeltà o nella infedeltà, amami... come sei.., Voglio l'amore del tuo povero cuore; se aspetti di essere perfetto, non mi amerai mai. ...
I libanesi visitano la Kadisha, la Valle santa, ogni anno. Oggi le “valli sante” da visitare sono Baghdad e Alessandria. I cristiani orientali devono difendersi, e essere pronti ad accettare il martirio. E accettino di “abitare la storia”, luogo dell’incontro con Dio.
In vista dell’inaugurazione del suo mandato, che avverrà all’Hofburg di Vienna (Austria) il 12 gennaio, il Ministro degli Esteri della Lituania, Audronius Azubalis, presidente di turno per l’anno 2011 dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE), ha nominato l’italiano Massimo Introvigne “Rappresentante OSCE per la lotta contro il razzismo, la xenofobia e la discriminazione, con un’attenzione particolare alla discriminazione contro i cristiani e i membri di altre religioni”. L’OSCE è la maggiore organizzazione internazionale nel campo della sicurezza e della promozione dei diritti umani.
Ghana, paese a maggioranza cristiana, paese di convivenza e tolleranza religiosa. A tracciare la fotografia del paese centro-africano è fra Bartolomeo Kamara, originario della Sierra Leone, provinciale della regione St. Augustin del Fatebenefratelli, che comprende Ghana, Sierra Leone, Senegal, Camerun, Kenya, Liberia e Zambia. “I cristiani in Ghana sono la maggioranza – dice – la popolazione è molto credente, molto devota. Anche se ci sono difficoltà economiche, politiche, sociali, si affidano a Dio. La fede è molto attiva e vivace. Con i musulmani, gli animisti, le altre confessioni cristiane c’è una grande tolleranza reciproca: è buono il dialogo interreligioso ed ecumenico. Si prega insieme, c’è rispetto”.
L’Africa è stata spesso definita il continente dimenticato. Tuttavia, con le visite dei Papi Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, l’Africa si è rivelata ai fedeli come una delle popolazioni cattoliche in maggior crescita al mondo. Per la Società delle Missioni Africane, l’Africa è tutt’altro che dimenticata. Questa organizzazione ha infatti lavorato in Africa per più di 150 anni. Per conoscere questi missionari e il loro lavoro in Africa, il programma televisivo “Where God Weeps”, realizzato da Catholic Radio and Television Network (CRTN), in collaborazione con Aiuto alla Chiesa che soffre, ha parlato il vescovo Kieran O’Reilly.
A leggere i titoli di Repubblica.it e Corriere.it, ieri, pareva che l’intero discorso di Benedetto XVI al corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede riguardasse i timori della Chiesa per un’educazione sessuale fuorviante rispetto alla dottrina cattolica. In realtà in quel discorso - fa notare Sandro Magister, vaticanista de L’Espresso - c’è anche altro.