MaM
Messaggio del 2 marzo 2012:Cari figli, per mezzo dell’immenso amore di Dio io vengo tra voi e vi invito con perseveranza tra le braccia di mio Figlio. Vi prego con Cuore materno ma vi ammonisco anche, figli miei, affinché la sollecitudine per coloro che non hanno conosciuto mio Figlio sia per voi al primo posto. Non fate sì che essi, guardando voi e la vostra vita, non desiderino conoscerlo. Pregate lo Spirito Santo affinché mio Figlio sia impresso in voi. Pregate affinché possiate essere apostoli della luce di Dio in questo tempo di tenebra e di disperazione. Questo è il tempo della vostra messa alla prova. Col Rosario in mano e l’amore nel cuore venite con me. Io vi conduco alla Pasqua in mio Figlio. Pregate per coloro che mio Figlio ha scelto, affinché possano sempre vivere secondo Lui ed in Lui. Vi ringrazio.

Notizie dai giornali cattolici



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L’Africa è stata spesso definita il continente dimenticato. Tuttavia, con le visite dei Papi Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, l’Africa si è rivelata ai fedeli come una delle popolazioni cattoliche in maggior crescita al mondo. Per la Società delle Missioni Africane, l’Africa è tutt’altro che dimenticata. Questa organizzazione ha infatti lavorato in Africa per più di 150 anni. Per conoscere questi missionari e il loro lavoro in Africa, il programma televisivo “Where God Weeps”, realizzato da Catholic Radio and Television Network (CRTN), in collaborazione con Aiuto alla Chiesa che soffre, ha parlato il vescovo Kieran O’Reilly. Monsignor O’Reilly è stato ordinato Vescovo di Killaloe, in Irlanda, lo scorso Agosto. Prima è stato per quasi 10 anni il superiore generale della Società delle Missioni Africane.
Luca ha 38 anni, una moglie, due figli. E una grande fede nella Madonna, scoperta per caso. Tre anni fa, quando un amico gli ha parlato di Medjugorje. Fa il commerciante di piante da giardino, a Cosenza. Luca faceva parte della malavita, fino a poco tempo fa. Ora ha cambiato vita, completamente. «Quando stai in quel giro pensi di avere tutto - dice – invece non hai nulla. Vivevo di soldi, sesso, macchine, donne, mi sentivo immortale e invece non mi sono goduto niente».
Un appello a tutti i messicani ad abbandonare la pratica della venerazione di “Santa Muerte” è stato lanciato con preoccupazione dal portavoce dell'arcidiocesi di Città del Messico, padre Hugo Valdemar. Il sacerdote – riferisce L’Osservatore Romano - ha rilevato che la fede in “Santa Muerte”, rappresentata da uno scheletro con una falce in mano, è contraria al cristianesimo. “La sua venerazione - ha spiegato il portavoce dell'arcidiocesi - è oramai diventato un rituale preferito dagli esponenti della criminalità organizzata messicana e dai narcotrafficanti”. In merito al recente arresto di David Romo Guillén, ritenuto il leader del culto di “Santa Muerte”, padre Valdemar ha sottolineato che “il processo giudiziario determinerà se Romo è colpevole o innocente” ed ha esortato tutti i messicani “ad astenersi dal giudizio.
Il Padre generale della Congregazione dei Clarettiani, padre Josep Maria Abella, ha potuto visitare poco prima di Natale le zone missionarie di Kasal e Nason ad Haiti, e soprattutto ha incontrato la comunità locale dei Clarettiani, che dopo 12 lunghi mesi vive ancora il dramma del terremoto, aggravato dall'epidemia di colera, dai disastri della natura e dall'insicurezza e dalla violenza.
Una novena di preghiera a Nostra Signora di Guadalupe e una colletta di solidarietà per i terremotati di Haiti. La Conferenza episcopale degli Stati Uniti intende commemorare così l’anniversario del terribile sisma che ha colpito l’isola caraibica un anno fa. La novena inizierà il pomeriggio del 12 gennaio, giorno del terremoto, e terminerà il weekend tra il 22 e il 23 gennaio, che la Chiesa statunitense dedica tradizionalmente alla colletta annuale per l’America Latina.
Cristiani di tutto il Pakistan hanno ricordato ieri nelle Messe domenicali il sacrificio di Salman Taseer, governatore del Punjab, assassinato martedì scorso, 4 gennaio, per aver contrastato la legge sulla blasfemia, quale pretesto per violenze e ingiustizie. Ad Islamabad – riferisce l’agenzia AsiaNews - i fedeli si sono riuniti nella chiesa di Nostra Signora di Fatima, dove p. Anwar Patras Gill, durante l’omelia, ha chiesto di pregare per questo leader politico morto mentre “si stava battendo per la giustizia dei cristiani in Pakistan e la pace per tutto il mondo”.
Ricercare la via di una pace autentica attraverso il rispetto della libertà religiosa: è l’accorato appello rivolto da Benedetto XVI ai membri del Corpo Diplomatico presso la Santa Sede, ricevuti stamani in Vaticano in occasione dei tradizionali auguri di inizio anno. Parlando agli ambasciatori, il Papa ha compiuto un giro d’orizzonte sulla condizione della libertà religiosa nel mondo ed è tornato a condannare con forza le violenze anticristiane, in particolare in Iraq ed Egitto. Quindi, ha chiesto l’abolizione della legge sulla blasfemia in Pakistan. Il Pontefice ha inoltre messo in guardia dai tentativi, soprattutto in Occidente, di marginalizzare la dimensione della fede. L’indirizzo d’omaggio al Santo Padre è stato rivolto dall’ambasciatore decano Alejandro Valladares Lanza. Attualmente, sono 178 gli Stati che intrattengono relazioni diplomatiche piene con la Santa Sede.
Marzo 1861: 150 anni fa Vittorio Emanuele II veniva proclamato re d'Italia. Sulla pelle di un popolo cattolico. Perseguitato e oppresso. La storia che non si vuole ricordare.
La marcia organizzata da leader fondamentalisti, che celebrano l’assassino di Salman Taseer come “eroe dell’islam”. Appello del papa al governo pakistano per la cancellazione della norma, perché “pretesto” per violenze e ingiustizie. Cristiani pakistani pregano per il governatore del Punjab, definito “un martire” dal quotidiano saudita Arab News.
La nuova legge, promulgata in silenzio il 29 dicembre, aumenta fino a 20 volte le multe per chi prega insieme senza autorizzazione, fa catechismo ai bambini, usa un testo religioso “non approvato”. Condannati a multe e deportati sei Testimoni di Geova.
Nella diocesi di Ketapang la maggior parte dei cattolici vivono in zone remote, difficili da raggiungere. Ma l’attività pastorale non si ferma, come testimoniano i racconti di mons. Blasius Pujaraharja, vescovo della diocesi, e p. Alexander Joko Purwanto Pr. E sottolineano che per portare la parola di Dio “bisogna essere allenati nel corpo e nella mente”.
Benedetto XVI offre una specie di Abc di come attuare la libertà religiosa in Oriente ed occidente. Precise richieste ai governi del Medio oriente, della Cina, dell’Europa e dell’America latina. Nessuna società dovrebbe privarsi del contributo di persone e comunità religiose. L’esempio di Madre Teresa.
Nel discorso al corpo diplomatico, Benedetto XVI denuncia violenze e ingiustizie contro i cristiani in Iraq, Egitto, Cina, Pakistan, Nigeria, India e Medio Oriente. In Occidente c’è un processo che tende a trattare la fede come un fatto personale e irrilevante. “Non si può creare una sorta di scala nella gravità dell’intolleranza verso le religioni” e “libertà religiosa non è solo libertà di culto”.
Ci voleva la crisi per sbarazzarsi di una cultura che sognava il paradiso in terra ma ha prodotto solo orrori e rovine sociali. Per Pippo Corigliano ora finalmente è chiaro che «chi non santifica il lavoro e la vita quotidiana, neppure mangia».