Monica nasce nel 331 circa nell’attuale Song-Ahras in Algeria. Giovanissima sposò Patrizio, un legionario di Tagaste e membro del consiglio della città. Il marito però a differenza di lei, non era cristiano e ciò non piaceva a Monica che sperava in una sua conversione. Dal matrimonio nacquero almeno tre figli: Agostino, il maggiore, Navigio e Perpetua. Praticamente tutte le notizie sul conto di Monica provengono dalle “Confessioni”, dai “Dialoghi” e da “ De Beata Vita” e dalle lettere di Sant’Agostino, sulla cui vita la madre ebbe una grandissima influenza, egli infatti scrisse: “ Non ho parole sufficienti per esprimere il profondo affetto che provava per me […] Aveva il corpo debole di una donna, ma la fede forte di un uomo, la dignità appropriata all’età, un amore materno per suo figlio e una cristiana devozione”.
Aveva solo 14 anni quando fu ucciso. Era buono, pacifico, caritatevole, innamorato di Cristo. Serviva messa, cantava e suonava, frequentava i sacramenti, era seminarista, si preparava per diventare sacerdote e sognava di diventare missionario.
Amava la tonaca che non smetteva mai. Già a 11 anni diceva: “Io sono di Gesù”. La Chiesa lo ha già riconosciuto come Servo di Dio e già nel 2011 potrebbe essere Beato.
E’ la storia di Rolando Rivi, martire per fede, vittima dell’odio che l’ideologia socialcomunista diffondeva contro la Chiesa cattolica ed il clero.
Questo mercoledì Benedetto XVI ha invitato i fedeli a riscoprire i santi come “compagni di viaggio” nel cammino di fede. Lo ha detto durante l'Udienza generale da Castel Gandolfo dedicata alla figura di Sant'Agostino.
“Ognuno - ha affermato il Papa - dovrebbe avere qualche santo che gli sia familiare, per sentirlo vicino con la preghiera e l’intercessione, ma anche per imitarlo. Siate certi che diventeranno buone guide per amare ancora di più il Signore e validi aiuti per la vostra crescita umana e cristiana”.
Benedetto XVI ha inviato aiuti alle vittime delle inondazioni in Pakistan, come ha confermato questo mercoledì il Cardinale Paul Josef Cordes, presidente del Pontificio Consiglio “Cor Unum”, incaricato di far giungere la donazione.
Lo ha rivelato lo stesso porporato tedesco in alcune dichiarazioni alla “Radio Vaticana”, spiegando che gli aiuti vengono incanalati attraverso la Caritas, l'organizzazione di aiuto della Chiesa, che si è mobilitata per destinare 5,5 milioni di dollari (4,3 milioni di euro) per far fronte all'emergenza e ha rivolto un appello per raccogliere il doppio delle donazioni che permetteranno di rispondere alla catastrofe nei prossimi mesi.
n un editoriale pubblicato in prima pagina questo mercoledì da “Meeting Quotidiano”, il Cardinale Angelo Scola, Patriarca di Venezia, ha affermato di aver scoperto che Dio è tornato nella società postmoderna.
“Fino a quindici anni fa circa si parlava dell’eclissi di Dio giungendo anche ad affermare che la sfera religiosa sarebbe del tutto sparita dalla società”, ma oggi - scrive il Patriarca -, “se si eccettuano taluni tentativi di elaborare un nuovo ateismo, giudicato dai critici come più stravaganti che oggettivamente pertinenti, siamo di fronte a una grossa sorpresa: Dio è tornato”.
L'udienza rivolta a chi vive come se Dio non esistesse e a chi partecipa poco alla vita della Chiesa. L’esperienza del santo di Ippona contrasta con il relativismo di oggi. Il silenzio è importante per lasciare parlare Dio, vincendo le illusioni, l’attimo fuggente, la superficialità. I santi come “compagni di viaggio”. Appello per la Somalia.
È la prima casa aperta dalla beata di Calcutta. Raccoglie malati terminali (Aids, cancro, tubercolosi) e moribondi. L’odore della morte non toglie la gioia. Oggi vi lavorano 5 suore e alcuni volontari, anche indù. Vi è pure la stanzetta usata da Madre Teresa, venerata come un santuario.
L’appello dei vescovi pakistani e l’invito alla collaborazione fra cristiani e musulmani. A Faisalabad e a Gojra (dove vi è stato un massacro di cristiani) le due comunità raccolgono insieme fondi e aiuti per gli alluvionati. Le diocesi più colpite: Hyderabad, Multan, Rawalpindi e Quetta. I giovani aiutano i fabbricanti di mattoni che hanno perso case e lavoro. Notizie di discriminazioni.
La Chiesa non ha mai coperto il sacerdote James Chesney nel suo presunto coinvolgimento nell'attentato di Claudy (Londonderry) negli anni Settanta, né si è opposta a che venisse arrestato e interrogato per questo fatto, anche se ciò non è accaduto.
Lo affermano il Cardinale Seán Brady, Arcivescovo di Armagh e primate d'Irlanda, e monsignor Seamus Hegarty, Vescovo di Derry, in un comunicato congiunto diffuso questo martedì, in risposta a un comunicato della polizia dell'Irlanda del Nord in cui si espongono le conclusioni delle nuove indagini sul caso Claudy.
Di fronte ad un auditorium pieno fino all’inverosimile, con le immagini che si diffondevano negli schermi giganti diffusi in tutti i padiglioni della Fiera, martedì 24 agosto, al Meeting di Rimini, don Stefano Alberto, docente di Introduzione alla Teologia all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ha spiegato in che modo il cuore spinge gli uomini a desiderare cose grandi.
“Realisticamente – ha sostenuto don Alberto - senza l’aiuto gratuito di Cristo, l’uomo non riesce a vivere a lungo senza farsi del male” e “di questa fragilità approfitta sempre il potere”.
L'impegno di suor Alfonsa Clerici nei confronti dei suoi alunni andava al di là di un'“assistenza caritatevole”. L'amore e la dedizione verso ciascuno di loro si traduceva in “proposte e iniziative di ogni genere, sul piano religioso, spirituale, culturale, per la loro autentica e il più possibile completa promozione umana e cristiana”, ha testimoniato una delle sue allieve durante l'iter della sua causa di beatificazione.
Suor Alfonsa verrà beatificata il 23 ottobre prossimo nella Diocesi di Vercelli. La cerimonia sarà presieduta da monsignor Angelo Amato, prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, in rappresentanza di Papa Benedetto XVI.
«Questi sacerdoti che si sono macchiati del gravissimo reato di pedofilia hanno reso vergogna a se stessi e alla Chiesa tutta». Non prova a giustificare, don Fortunato Di Noto, parroco in Sicilia, da vent’anni 'cacciatore' di pedofili e sostegno per le vittime con la sua associazione Meter. «Qualcuno ha provato a minimizzare, ha parlato di 'scivoloni' o di 'debolezze': no, sono fatti gravissimi. Chi ha sbagliato deve prendersi le sue responsabilità e pagare, prima di tutto davanti a Dio e alla propria coscienza, poi davanti alla giustizia, ai bambini e alle loro famiglie, ma infine anche davanti alla Chiesa, che non dimentichiamolo - è parte lesa».
Il Vangelo di domenica parlava della porta stretta. Chiediamo a Monsignor Ennio Appignanesi, Arcivescovo Emerito di Potenza, che cosa sia questa porta stretta: " la porta stretta significa che il Vangelo richiede coerenza, sacrificio e che in sostanza non é facile. Dio é infinitamente buono, ma anche esigente e geloso. Ci perdona, ci risolleva, ma alla fine ci giudicherà per quello che abbiamo fatto in vita e allora una fede solo formale non sarà bastata".
L’anima mia è inquieta finché non riposa in te, mio Dio”. Uno dei testi a cui sono più legata è questo di Sant’Agostino, con cui inizia le Confessioni perché descrive esattamente quella che è la mia esperienza e anche l’esperienza descritta in questo libro. Il cuore di ogni uomo è inquieto finché non trova riposo in Dio.
Questo grido di Agostino mi fa tornare alla mente un testo buddista, in cui un uomo normale, che rappresenta ognuno di noi, chiede a Buddha; “Come può il mio cuore trovare riposo? Come può abbandonare la sofferenza e trovare la letizia?”.
Eminenza Reverendissima, signor cardinale Peter Erdö, stimati partecipanti e organizzatori di questo forum cristiano europeo, carissimi fratelli e sorelle,
Quest’anno il Signore ci ha riuniti qui insieme a Rimini, affinché il nostro sguardo interiore possa scrutare nel profondo dei nostri cuori. Non nei cuori di quanti sono vissuti prima di noi, o di coloro che si trovano accanto a noi… No, la sacra verità l’uomo è in grado di trovarla solo nel proprio cuore.
Questa verità schiude a ciascuno il mistero futuro: che cosa avverrà del mondo, dell’Europa, della mia patria e, infine, di me in prima persona? E in questo caso non si tratta semplicemente di forme che possono assumere le sventure o, al contrario, la prosperità. Nella profondità del cuore tutti gli interrogativi sono portati fino all’estremo, e il futuro viene determinato in forma categorica: si tratta della salvezza o della rovina, della morte.
Presentiamo di seguito un estratto della lezione di don Stefano Alberto dedicata al tema del Meeting, «Quella natura che ci spinge a desiderare cose grandi è il cuore».