MaM
Messaggio del 25 agosto 2011:Cari figli, oggi vi invito a pregare e a digiunare per le mie intenzioni, perché satana vuole distruggere il mio piano. Ho iniziato qui con questa parrocchia e ho invitato il mondo intero. Molti hanno risposto ma è enorme il numero di coloro che non vogliono sentire ne accettare il mio invito. Perciò voi che avete pronunciato il SI, siate forti e decisi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Notizie dai giornali cattolici



GennaioFebbraioMarzoAprileMaggioGiugnoLuglioAgostoSettembreOttobreNovembreDicembre



Porsi in ascolto di Gesù e affidarsi alla Provvidenza: sono questi gli insegnamenti lasciati da Madre Teresa alle Missionarie della Carità, l'Ordine da lei fondato a Calcutta, che da sempre si spende per i malati e i diseredati negli “slum” del mondo. Ad affermarlo è suor Mary Prema, di origine tedesca, oggi Superiora Generale delle Missionarie della Carità, in una intervista rilasciata all’agenzia Fides a pochi giorni dal centenario della nascita di Madre Teresa, che ricorre il 26 agosto prossimo.
Nell'Anno internazionale dei giovani, inaugurato dall'Organizzazione delle Nazioni Unite (Onu) lo scorso 12 agosto, alcuni organismi internazionali stanno provando a promuovere l'aborto come un diritto umano, avverte il quotidiano vaticano. L'edizione italiana de “L'Osservatore Romano” ( 23-24 agosto 2010) sottolinea che fra questi organismi spicca il Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (Unfpa).
Questo lunedì, al Meeting di Rimini, è stata rappresentata con una piècè teatrale con relativo concerto, la storia di Marija Judina, una delle più grandi pianiste russe del ventesimo secolo. Le cronache raccontano che nel 1943, in pieno conflitto mondiale, il dittatore sovietico Josef Stalin ascoltò alla radio il Concerto K 488 di Mozart e ne rimase folgorato. L’esecuzione è magistrale, Stalin ne chiese la registrazione, ma l’esecuzione era stata eseguita in diretta.
Ho pubblicato nella sezione video, 40 video sul festival di Medjugorje del 2010. Guardateli, sono molto belli.
Quando, nel luglio del 2001, sono salito per la prima volta a San Valentino, il paese dell’Appennino reggiano dove Rolando ha vissuto e dove ora è sepolto e venerato nell’antica pieve, quando ho iniziato a conoscerlo, sono stato colpito da questo fatto: Rolando era un ragazzo innamorato di Gesù, che da questo amore era stato trasformato, su questo amore aveva impostato tutto il progetto della propria vita e, per l’intensità di questo amore, perché pubblicamente proclamava di essere tutto e solo di Gesù, per questo era stato sequestrato, brutalmente torturato e ucciso dai partigiani comunisti, il 13 aprile 1945, nel tentativo, vano, di cancellare la novità che lui era dalla sua terra, dalla storia del suo paese. Rolando amava Gesù e il suo grande Amico era la ragione per cui quel ragazzo si alzava la mattina, e il suo primo gesto era inginocchiarsi sui gradini della scala di casa e pregare. Il suo grande Amico era la ragione per cui mangiava, studiava, viveva l’amicizia ed era lui che aggregava gli altri ragazzi, organizzava i giochi e al termine del gioco guidava tutti in chiesa.
Uno dei più grandi critici letterari dei nostri tempi, l’americano Harold Bloom, sostiene ne “Il Canone occidentale” che «La grande scrittura è sempre una riscrittura o un revisionismo». Non è così. O almeno, non è sempre così. A volte ci sono libri che urgono di essere scritti e in qualche modo impongono di essere letti, e soprattutto possono essere grande letteratura, anche se raccontano una storia vera. Stiamo parlando del più anomalo best seller che abbia scalato le classifiche di vendita di questa estate, "Caterina", di Antonio Socci.
«È solo il “principio” dell’amore, come unità interna e inscindibile di ragione e sentimento, intelligenza e affezione, che consente di superare le contraddizioni della ragione moderna». Così Mons. Gerhard Ludwig Müller, Vescovo di Ratisbona, ieri al Meeting di Rimini per presentare, in anteprima per l’Italia, il primo volume dell’opera omnia di Benedetto XVI, dedicato alla liturgia. È l’occasione per approfondire con lui il titolo del Meeting, e per parlare di «quell’incontro del cristianesimo con la modernità che sa essere pienamente cattolico e pienamente moderno», che è il magistero di Benedetto XVI.