“Voi, come i dodici Apostoli, aiuterete Gesù a distribuire quel Pane nelle diverse situazioni della vita”. È uno dei pensieri del Papa sul servizio offerto dai ministranti, più comunemente conosciuti come chierichetti. Tra pochi giorni, il 3 e 4 agosto, a decine di migliaia s’incontreranno a Roma per il decimo pellegrinaggio europeo, promosso dal Coetus internationalis ministrantium. L’evento si realizza ogni quattro anni e vede la presenza di giovani provenienti da 12 nazioni europee, 44 mila solo dalla Germania. Mons. Marco Frisina, direttore dell’Ufficio liturgico del vicariato di Roma, parla della preparazione al pellegrinaggio.
Abbandonati dalla famiglie molti lebbrosi finiscono con il chiedere l’elemosina per strada, dove vengono raccolti, lavati e trattati con dignità dalle Missionarie della carità di Madre Teresa. Suor Mary, missionaria indiana del Kerala, racconta ad AsiaNews i suoi otto anni al Prem Nagar Leprosy Center di Delhi. “Lo spirito di Madre Teresa è vivo in ogni nostro lebbrosario, la malattia rende deforme questa gente, ma qui non vi è ripugnanza verso di loro”.
“Dopo la guerra del 2008, la comunità cattolica in Abkhazia è stata lasciata sola, abbandonata a se stessa”. È questa la riflessione di padre Gerzy Pilus, polacco, parroco di frontiera della chiesa San Simone cananeo, a Sukhumi, nella regione dell’Abkhazia, autoproclamatasi indipendente dopo la guerra del 1992-1993. Padre Pilus si trova nel Caucaso dal 1997 e in Abkhazia dal 2006.
“La comunità cattolica è presente in Abkhazia già da secoli. Poi durante il periodo comunista, i sovietici hanno chiuso la Chiesa cattolica e hanno distrutto le chiese e ucciso i sacerdoti. Nel 1993 con la guerra nella regione dell’Abkhazia, hanno bruciato tutto l’archivio della comunità cattolica e abbiamo perso tutto. Dal 1994 è ricominciato il cammino, con la ricostruzione della parrocchia. Sono rimasti pochi cattolici, ce ne sono circa 80 in tutta l’Abkhazia, e la maggior parte sono vecchi”.