Dalla locale moschea è partita una manifestazione di protesta contro i cristiani di Waris Pura. Polizia e governo hanno scongiurato nuovi incidenti. Ieri sono stati distribuiti volantini di adesione, contenenti minacce contro i fedeli. Una chiesa cattolica è stata presa a sassate. All’origine degli attacchi un presunto caso di blasfemia contro due fratelli cristiani. Il ricordo delle distruzioni a Korian e Gojra.
All'alba di questo mercoledì, senza che fino a questo momento se ne conosca il movente, sono state lanciate quattro granate contro una casa per ritiri e convento della Chiesa cattolica nella zona di Las Pintas, nei municipi di el Salto e Tlaquepaque, che fanno parte della zona di Guadalajara.
Le autorità di sicurezza pubblica dello Stato di Jalisco hanno reso noto che l'attentato non ha provocato feriti, e solo una delle quattro granate lanciate è scoppiata.
Le mafie sono largamente e saldamente presenti nel mondo del calcio italiano. Dalla Lombardia al Lazio, abbracciando la Campania, la Basilicata, la Calabria, toccando la Puglia, con sospetti in Abruzzo e un radicamento profondo nell’isola siciliana, sono più di 30 i clan – di ‘ndrangheta, camorra, cosa nostra, sacra corona unita - direttamente coinvolti o contigui censiti nelle principali inchieste della magistratura sulle infiltrazioni mafiose in questo settore.
E’ questa la denuncia di Libera, associazioni, nomi e numeri contro le mafie, che venerdì 16 luglio ha presentato a Roma alla stampa il dossier “Le mafie nel pallone – Storie di criminalità e corruzione nel gioco più truccato del mondo. Potenza Calcio: il caso limite”, un’anticipazione del libro del giornalista Daniele Poto “Le mafie nel pallone”, edito dal Gruppo Abele Edizioni e in uscita a settembre nelle librerie.
A poco più di sei mesi dal sisma, che lo scorso 12 febbraio ha provocato 230.000 morti 300.000 feriti e un milione e mezzo di sfollati, Haiti fatica nella sua ricostruzione non ancora cominciata a causa dei mancati permessi da parte del governo. A denunciare questa difficile situazione, sono Anna e Davide Cotta, due operatori della Caritas italiana a Pourt-au-Prince, in un’intervista all'agenzia Sir. Anna e Davide sono andati ad Haiti come famiglia, portando con sé due figli piccoli. Tra le emergenze più gravi riscontrate c’è quella dei bambini in difficoltà.
Il caso dei cristiani espulsi dal Marocco approda al Parlamento europeo dopo l’interrogazione del parlamentare italiano Mario Mauro (Ppe) che ha chiesto un intervento incisivo da parte delle Istituzioni di Bruxelles. L’europarlamentare del gruppo dei Popolari - già vice-presidente dell'Europarlamento - nello specifico ha chiesto alla Commissione europea di intervenire sui casi degli "oltre 50 cristiani provenienti dagli Stati Uniti, dall'Olanda e dalla Corea del Sud espulsi dalle autorità marocchine perché accusati di proselitismo; sui cristiani da lungo tempo residenti in Marocco i quali non hanno potuto fare ritorno alle proprie case e - il caso piu' grave - sui 16 cristiani che gestivano l'orfanotrofio "Village of Hope", costretti dalle autorità a lasciare la struttura e il Marocco entro due ore, abbandonando i numerosi bambini di cui si occupavano quotidianamente".
Il 16 luglio di 759 anni fa, il primo priore generale dell’Ordine carmelitano, il beato Simone Stock, ebbe la visione della Vergine che, sostenendo Gesù in braccio, gli porgeva lo “scapolare”. Da allora, questa data e quel simbolo sono celebrati con intensa partecipazione da tutti i consacrati e i laici appartenenti all’antica famiglia del Carmelo. Parlando in passato del carisma carmelitano, Benedetto XVI ha riflettuto sulle virtù mariane che gli appartenenti all’Ordine hanno sempre preso a modello, a partire da colui che venerano come loro Patriarca, il profeta Elia.
Dalla locale moschea è partita una manifestazione di protesta contro i cristiani di Waris Pura. Ieri sono stati distribuiti volantini di adesione, contenenti minacce contro i fedeli. Una chiesa cattolica è stata presa a sassate. All’origine degli attacchi un presunto caso di blasfemia contro due fratelli cristiani. Il ricordo delle distruzioni a Korian e Gojra.
Le ordinazioni sono avvenute nella cattedrale per mano di mons. Louis Sako. Altre ordinazioni a Dohok, Karamless (Mosul), Bertella e Karakosh. Un segno di novità “in questo tempo di tribolazione e di buio”.
Smantellare il mondo non è una novità, è il progetto che da sempre persegue “Codalunga”: ricordate quella mela? Ha detto bene il Papa, “i cristiani sono sempre stati perseguitati dal Potere, sempre tentati dal male come tutti, sempre sbeffeggiati e scherniti, accusati di falsità e senza tregua puniti per le loro colpe”.
A questo “sempre” che viene dall’esterno, giustamente papa Benedetto, non si ferma, ma ci spinge oltre con la sua denuncia sui mali interni della Chiesa e dei suoi uomini. Tutto ciò avviene in un contesto particolarmente chiaro di attacchi concentrici alla tradizione cristiana, all’idea di persona, famiglia, comunità, solidarietà, responsabilità, ecc.
Vedi la villetta gialla, sede de “L’Imprevisto”, lungo il sonnolento lungomare di Pesaro e non sospetteresti mai che quella tranquillità nasconde vent’anni vissuti con passione, spendendosi senza riserve per ragazzi e ragazze tossicodipendenti, cercando di recuperarli alla vita. Le case della comunità terapeutica di Silvio Cattarina hanno appena compiuto venti anni.
Vent’anni spesi per aiutare gli altri? Neanche per idea. «Credo che qualcosa sia veramente cambiato nella mia vita - dice Cattarina in questa lunga intervista - quando ho capito che dovevo cominciare a sentire di più il bisogno del mio cuore, il desiderio del mio cuore. Per capire bene i ragazzi dovevo capire bene me stesso». È quello il punto nascosto, invisibile ma potente, da sollecitare, da risvegliare nel tentativo di provocare quel «continuo, grande struggimento» che costituisce il lavoro più profondo, il solo in grado di far amare se stessi e rinunciare a buttarsi via. Una storia che Cattarina racconta in Torniamo a casa. L’Imprevisto: storia di un pericolante e dei suoi ragazzi, appena uscito per i tipi di Itaca.
In India non accenna a placarsi l’attività dei fondamentalisti indù e musulmani contro i missionari cristiani. La denuncia, lanciata attraverso le pagine dell’Osservatore Romano, arriva dal vescovo di Indore, Chacko Thottumarickal. Il presule punta il dito, in particolare, contro lo stato di impunità di cui godono gli estremisti: “Nell'India centrale, in Stati come l'Orissa, il Madhya Pradesh e il Chhattisgarh, le minoranze cristiane soffrono per l'azione dei gruppi estremisti indù, anche perché, a livello politico, questi hanno la copertura dei partiti nazionalisti, che li proteggono e ne garantiscono l'impunità”. L'evangelizzazione, ha sottolineato monsignor Thottumarickal, “è davvero una grande sfida, per tali evidenti ostacoli e difficoltà”.
“Un corteo di protesta di centinaia di militanti islamici ha chiesto la morte di due cristiani accusati di blasfemia. Una chiesa cattolica è stata colpita da una sassaiola. Siamo in stato di massima all’erta anche se ora è tornata la calma e la situazione è sotto controllo”: è la testimonianza resa all’agenzia Fides dal padre domenicano Pascal Paulus, parroco della chiesa del Santo Rosario a Waris Pura, uno dei più grandi sobborghi di Faisalabad.
Con cinque intense giornate di lettura, analisi e meditazione sui testi della Bibbia, si è svolta dal 5 al 9 luglio la Settimana Biblica presso il Monastero di San Pietro di Sorres, in Sardegna, sul tema “Sacerdozio e culto nella Bibbia”, a coronamento dell’Anno Sacerdotale conclusosi a giugno.
Gli interventi dell'evento, al quale hanno partecipato 110 persone, sono stati affidati a monsignor Gianantonio Borgonovo e a monsignor Rinaldo Fabris, che hanno affrontato rispettivamente l'Antico e il Nuovo Testamento.
Una specifica formazione per garantire una adeguata informazione che offra una visione il più possibile corretta della realtà dell’immigrazione: si è parlato di questo nella giornata di studi “Media e immigrazione: informazione, rappresentazione e linguaggio” proposta dalla Comunità di Sant’Egidio insieme alla Associazione stampa romana e all’Unione cattolica stampa italiana (Ucsi) del Lazio e tenutasi a Roma lo scorso 6 luglio.
Al centro dell’incontro la ricerca “Media e immigrazione”, uno studio svolto dalla Carta di Roma – il protocollo deontologico concernente richiedenti asilo, rifugiati, vittime della tratta e migranti varato dalla Federazione nazionale della stampa italiana nel 2008 – che evidenzia come, nell’ultimo anno, su 5684 servizi sugli immigrati solo 26 non risultano legati al problema della sicurezza.