Prossimamente installerò una nuova versione del sito, questo per festeggiare i suoi 10 anni di vita. In realtà i 10 anni li compie il primo settembre prossimo ma voglio anticipare l'aggiornamento. La grafica cambierà completamente grazie ad un nuovo layout. Purtroppo ho scoperto che è incompatibile con le vecchie versioni di Internet Explorer, in particolare la 6 e tutte quelle precedenti. Visto che il 18% circa dei visitatore utilizza ancora questi browser, ho fatto in modo che queste persone continueranno a vedere il vecchio sito. Vi invito a cambiare il browser se ne possedete uno così antico. Ce ne sono tanti e gratuiti e non è un'operazione difficile. Grazie.
L’arcivescovo di Mumbai scrive ai mezzi di comunicazione indiani: “Il pontefice non ha fatto altro che scusarsi con le vittime per gli abusi subiti. I vostri titoli sono capziosi e cercano di screditare la Chiesa”.
Favorevoli, contrari o internamente divisi, i mezzi di comunicazione di tutto il mondo hanno accolto la Lettera pastorale di Benedetto XVI ai cattolici d'Irlanda come un documento "senza precedenti", non solo perché è il primo dedicato da un Papa alla questione, ma anche per il dolore con cui è scritto.
L'interesse ha superato ampiamente le coste irlandesi, come ha dimostrato il fatto che pochi minuti dopo la pubblicazione in Vaticano, a mezzogiorno del 20 marzo, il testo si poteva già leggere sulle pagine web di quotidiani come Süddeutsche Zeitung, The New York Times, Le Monde, The Telegraph, El Mundo, Le Figaro, El Universal, Los Angeles Times, The Washington Post o El País.
Il 13 marzo scorso, nel Teatro della Società di Lecco, si è svolta un’assemblea cittadina organizzata dal Laboratorio missionario di Lecco, per commemorare il centenario della nascita di padre Cesare Colombo (1910-1980), missionario lecchese del Pime in Birmania, medico-chirurgo, fondatore e direttore del lebbrosario di Kengtung.
Vi hanno partecipato mons. Roberto Busti, vescovo di Mantova e parroco emerito di Lecco, mons. Franco Cecchin, attuale parroco, varie autorità civili e un 250-300 amici del Laboratorio missionario. Mons. Busti ha aperto l’assemblea ricordando i suoi molti incontri con padre Cesare; poi ho tenuto la commemorazione ufficiale del missionario e infine suor Maria Viganò, delle suore di Maria Bambina, ha dato una toccante testimonianza dell’influsso che padre Cesare ha avuto nella sua vita. Ecco in sintesi quanto ho detto più a lungo:
L’arcivescovo di Mumbai scrive ai mezzi di comunicazione indiani: “Il pontefice non ha fatto altro che scusarsi con le vittime per gli abusi subiti. I vostri titoli sono capziosi e cercano di screditare la Chiesa”.
Arshed Masih, 38enne cristiano pakistano, è deceduto ieri sera alle 7.45 per le gravissime ferite riportate. La famiglia chiede che venga eseguita l’autopsia prima dei funerali. Associazioni cristiane e attivisti per i diritti umani manifestano all’esterno dell’ospedale. Leader cattolico: il governo federale e provinciale non punisce i colpevoli.
Il bilancio dell’assalto è di diversi feriti, cinque dei quali in modo grave. Al centro della controversia la disputa di un terreno di proprietà della parrocchia. Sacerdote locale: non è un conflitto interconfessionale, la religione è un preteso. La polizia sulle tracce di 17 musulmani fuggiti dopo l’assalto.
Caro direttore,
come si legge nei commenti alla Lettera del Papa ai vescovi irlandesi, pubblicati in questi giorni su tutti i quotidiani italiani, il celibato è quasi universalmente considerato il prezzo da pagare per essere sacerdote di Santa Romana Chiesa. E se il Papa in quella lettera lo definisce “sacro”, sembra ad alcuni una parola buttata lì, a cui non dare un peso particolare. Invece “sacro” vuol dire che c’entra con Dio, che non è una pura questione giuridica. Vorrei allargare il discorso al di là delle ragioni storiche di questa disciplina. Il punto non è il tanto ribadito quanto inesistente nesso fra celibato e pedofilia. Uno sguardo alle statistiche rivela che tali sospetti non sono in alcun modo sostenuti dalla realtà. ..
I destini della riforma dell’health care sono rimasti in bilico fino a domenica pomeriggio. È toccato al deputato Henry Waxman annunciare ai cronisti che era stato raggiunto un accordo con il “plotoncino” di democratici pro-life contrari a votare il testo di riforma poiché non conteneva sufficienti restrizioni al finanziamento pubblico dell’aborto.
Sarà perché l’incertezza stava diventando la parola d’ordine di una campagna elettorale estenuante, o perché i sondaggi iniziavano ad affidare le sorti di questa competizione all’astensionismo e al disinteresse delle persone, ma le parole pronunciate dal Card. Bagnasco a quello che, ironia della sorte, viene chiamato il “parlamentino” dei Vescovi italiani, sembrano in grado di provocare un terremoto.