La televisione è uno strumento neutro? Proprio no! E’ bene uscire dal dubbio: non si tratta di un giudizio religioso o filosofico, ma di difendere il diritto alla privacy. Sembra un assurdo: la privacy è in pericolo quando qualcuno ti spia, come avveniva nel famoso 1984 di G Orwell o in Fahreneit 451 di R Bradbury, e la TV non ci spia di certo, tant’è che “Il grande fratello” oggi è un format inoffensivo, e non l’occhio che penetra nelle case a frugare i pensieri dei cittadini.
Ma è proprio così? In realtà la televisione ha un unico difetto: c’è. Sta lì. E’ una parte dell’arredamento del salotto e di tante altre stanze. E’ indispensabile. Non è indispensabile come strumento di informazione o di svago. E’ indispensabile come oggetto. Ognuno sa dov’è in casa propria, spesso con maggior certezza che dove si trova un certo tavolo o un certo quadro. E’ il centro dell’attività della casa, perché spesso ne è il sottofondo sonoro, è quello che i bambini guardano appena si svegliano e hanno gli occhi ancora semichiusi, o quello con cui tanti adulti si addormentano.
Il partito olandese dell'Amore Fraterno, della Libertà e della Diversità, il primo partito dichiaratamente pedofilo nato nel 2006 e che aveva tra i suoi obiettivi la liberalizzazione della pornografia infantile e i rapporti sessuali fra adulti e bambini, ha deciso di sciogliersi.
“Una bella notizia quella di oggi. Una bella vittoria civile”, ha commentato don Fortunato Di Noto, pioniere nella lotta alla pedofilia e fondatore dell'Associazione Meter onlus (www.associazionemeter.org), che fin dalla sua costituzione aveva avviato una campagna contro questo partito.
Quando nel 2005 sono arrivato nella Diocesi di Tarazona, ho trovato il Seminario quasi vuoto", ha spiegato il Vescovo Demetrio Fernández in una lettera pastorale scritta in occasione della prossima Giornata del Seminario, che si celebra nella maggior parte delle Diocesi spagnole il 19 marzo.
La prima cosa che ha fatto il presule è stata ribellarsi ed elevare molte preghiere.
"Non potevo rassegnarmi a questa realtà così schiacciante, così scoraggiante per una Diocesi, e ho iniziato a pregare il Signore insistentemente perché inviasse operai alla sua messe, perché aprisse una via per questa situazione senza uscita", ha confessato.
"Ho chiesto di pregare a molti conventi di clausura della Diocesi e di tutta la Spagna - ha continuato -. Ho constatato che molta gente ha pregato per il seminario di Tarazona".
Per raggiungere la pace è necessario un vero cambiamento, iniziando da quello del cuore.
Benedetto XVI lo ha spiegato questo sabato mattina ricevendo in udienza i Vescovi del Sudan, a Roma in occasione della loro visita quinquennale ad limina apostolorum al Papa e alla Curia romana.
"So quanto voi e i fedeli del vostro Paese desideriate la pace, e quanto pazientemente vi adoperate per il suo ripristino", ha riconosciuto il Pontefice riferendosi al conflitto che insanguina da decenni il Paese opponendo il nord prevalentemente arabo al sud cristiano e animista.
Il quotidiano Avvenire ha pubblicato un’importante intervista al Promotore di Giustizia della Congregazione per la dottrina della fede, mons. Charles J. Scicluna, che in pratica è il “pubblico ministero” dell’ex Sant’Uffizio. L’intervista è stata fatta propria dalla Santa Sede, che l’ha tradotta e fatta distribuire dalla Sala Stampa vaticana. Tra i passaggi più interessanti c’è la spiegazione delle procedure adottate e del rigore messo in campo nell’ultimo decennio di fronte ai presunti casi di pedofilia. Scicluna ha poi presentato dei dati statistici, spiegando che dei 3000 casi segnalati, solo per una minoranza del 10% si tratta di casi di vera e propria pedofilia…
Giungono via mare scortati da incrociatori militari occidentali per sfuggire agli assalti dei pirati. Ma una volta in Somalia, i container dell’aiuto alimentare internazionale vengono ingoiati per metà da corruzione e ruberie di ogni tipo, finendo anche per ingrassare gli stessi signori della guerra responsabili dell’anarchia. Come dire che la comunità internazionale finanzia indirettamente lo stato di guerra.
È uno scenario sconcertante quello messo nero su bianco in un rapporto già consegnato al Consiglio di sicurezza dell’Onu. Il report esplosivo sarà discusso ufficialmente martedì, ma i contenuti sono stati già rivelati dalla stampa anglosassone, provocando un nuovo terremoto nel mondo della cooperazione, tanto le accuse paiono gravi e la fonte in sé attendibile.
Stare in guardia dalle “tossine dell’ipocrisia” che potrebbero corrompere la purezza delle pratiche dell’elemosina, della preghiera e del digiuno. E’ il monito che mons. Francesco Lambiasi, vescovo di Rimini, ha scritto nel messaggio quaresimale rivolto ai fedeli della sua diocesi.
Nel secondo anniversario della scomparsa di Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari, avvenuta il 14 marzo 2008 a Rocca di Papa, molteplici sono le iniziative in corso in tutto il mondo. Per ricordare la sua figura, ma soprattutto per rimettere a fuoco la sua idea di fraternità universale a Roma, questo pomeriggio, si terrà un Convegno al Campidoglio dove 10 anni fa venne conferita alla Lubich la cittadinanza romana. Ma qual è l’attualità del pensiero e della vita di Chiara oggi? Gabriella Ceraso lo ha chiesto a Maria Voce, attuale presidente dei Focolari.
I messaggi e le immagini nei media, di natura sessuale e che incitano a comportamenti licenziosi, costituiscono una minaccia per i giovani, sostiene un rapporto pubblicato dal Ministero dell’Interno del Regno Unito.
L'Home Office britannico ha incaricato una psicologa indipendente, la dottoressa Linda Papadopoulos, di esaminare l’impatto derivante da una cultura altamente sessualizzata. L’iniziativa rientra nell’ambito della politica del Governo diretta a contenere i fenomeni di violenza contro le donne.
La rivista britannica “The Economist”, nel suo numero del 4 marzo, pubblica un articolo in cui si denuncia il massacro di bambine nel mondo, che arriva almeno a cento milioni e viene definito “genericidio”.
L'articolo è intitolato “The war on baby girls. Gendercide. Killed, aborted or neglected, at least 100m girls have disappeared - and the number is rising” (“La guerra contro le bambine. ‘Genericidio’. Assassinate, abortite o abbandonate, almeno cento milioni di bambine sono scomparse – e il numero sta aumentado”).
Il Nicaragua è stato devastato dalla guerra civile, dalle dittature e dalle catastrofi naturali. Oggi è uno dei Paesi più poveri del mondo occidentale.
Il francescano David Zywiec è il Vescovo ausiliario del Vicariato di Bluefields, e la sua giurisdizione abbraccia quasi l’intera metà orientale del Paese, compresa l’area nota come la Mosquito Coast.
Il presule di 62 anni, originario di East Chicago, nell’Indiana, ha recentemente parlato della vita della Chiesa in Nicaragua, al programma televisivo “Where God Weeps”, gestito da Catholic Radio and Television Network (CRTN), in collaborazione con Aiuto alla Chiesa che soffre.
L’antefatto della storia che vogliamo raccontare è la nascita di quella che poi divenne la confraternita di S. Maria del Gonfalone, scaturita dai devoti della città di Roma verso la fine del secolo XIII, in un momento in cui il culto della Vergine stava conquistando la sua centralità nel cuore della pietà collettiva del tardo Medioevo.
Il nuovo sodalizio raggiunse un largo seguito tra i fedeli e si consolidò anche nelle sue basi finanziarie. Alle funzioni liturgiche e alle attività educative e assistenziali tipiche delle compagnie religiose laicali, allora in via di straordinaria diffusione in tutta l’Europa cristiana, fu presto affiancato l’uso di rappresentare, nelle maggiori solennità, emozionanti drammi sacri aperti all’intera cittadinanza. Quello più grandioso era il dramma della passione e della resurrezione di Cristo che ogni Venerdì Santo la confraternita interpretava all’interno del Colosseo, di fronte al vasto pubblico del popolo romano, in quello che era stato uno dei teatri del martirio cristiano dei primi secoli.
La Gran Bretagna si sta avviando oramai verso la legalizzazione dell’eutanasia. Non si è avuto il coraggio di farlo attraverso una legge del Parlamento e si è, quindi, optato per la soluzione ipocrita della via giudiziaria. Infatti, un sostanziale contributo a questo processo di legalizzazione lo hanno dato le guideline predisposte da Keir Starmer, il Director of Public Prosecutions per l’Inghilterra ed il Galles, attraverso cui sono stati delineati i presupposti per procedere penalmente nei confronti di chi partecipa attivamente ad un suicidio assistito. Le sei esimenti previste in quelle direttive rischiano di rappresentare, infatti, un vero e proprio disco verde alle pratiche eutanasiche.