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Messaggio del 8 ottobre 1983:Tutto ciò che non è secondo la volontà di Dio è destinato a perire

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Nel giorno in cui si ricorda anche Santo Stefano, primo martire cristiano, la Chiesa si sente particolarmente vicina a tutte le comunità ecclesiali perseguitate nel mondo. Ieri il Papa, nel suo Messaggio natalizio, ha elevato la sua preghiera a Dio perché “doni perseveranza a tutte le comunità cristiane che soffrono discriminazione e persecuzione” ispirando “i leader politici e religiosi ad impegnarsi per il pieno rispetto della libertà religiosa di tutti”. Già nel discorso alla Curia Romana, il 20 dicembre scorso, Benedetto XVI aveva levato un accorato appello a fermare la cristianofobia nel mondo. D’altro canto, se negli ultimi mesi ha avuto una certa diffusione il caso di Asia Bibi, la madre di 5 figli condannata a morte in Pakistan per blasfemìa, molto spesso le persecuzioni anticristiane non ricevono attenzione dai media. Alessandro Gisotti ne ha parlato con padre Bernardo Cervellera, direttore dell’agenzia AsiaNews.
Sulla vicinanza della Chiesa ai fratelli perseguitati in odio alla fede e sul valore della testimonianza cristiana fino al sacrificio della vita, Alessandro Gisotti ha intervistato il presidente della sezione italiana di Aiuto alla Chiesa che Soffre, mons. Sante Babolin.
Oggi, dunque, la Chiesa celebra la Festa della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe, che il Papa oggi all’Angelus ha definito “singolare e irripetibile”, eppure da accogliere come “modello di vita”. Ma come considerare la famiglia alla luce della Rivelazione cristiana? Fausta Speranza lo ha chiesto a suor Maria Trigìla, delle Figlie di Maria Ausiliatrice, particolarmente impegnata nel suo apostolato con bambini e famiglie.
l Papa, all’Angelus di oggi in Piazza San Pietro, ha sottolineato che la santa Famiglia, che oggi la Chiesa festeggia, “è certamente singolare e irripetibile, ma al tempo stesso è ‘modello di vita’ per ogni famiglia”. Ha quindi ribadito quanto sia importante “che ogni bambino, venendo al mondo, sia accolto dal calore di una famiglia”. Poi ha lanciato un nuovo appello di pace dopo le violenze anticristiane in Nigeria e nelle Filippine. Ecco il testo dell’Angelus ...
All’Angelus Benedetto XVI esprime il suo dolore per le uccisioni nelle Filippine, in Nigeria, in Pakistan. Appello a tutti per la preghiera e la riconciliazione. Un ricordo per le famiglie vittime della guerra, profughi come la Sacra Famiglia, di fronte alla furia omicida di Erode. La Sacra Famiglia è modello per tutte le famiglie, che fanno sentire ai figli “la tenerezza e la bellezza di essere amati”.
L'agenzia di stampa Agi ha realizzato una mappa delle situazioni di rischio dei cristiani perseguitati con il pretesto delle celebrazioni natalizie. Eccone un piccolo riassunto.
CRISTIANI PERSEGUITATI IN NIGERIA - La vigilia di Natale in Nigeria è stata funestata da diversi attacchi che hanno provocato la morte di almeno 32 persone e il ferimento di altre 72. Un clima a dir poco insostenibile, quello che si sta vivendo in Nigeria, e che ha trovato una nuova esplosione di violenza proprio il 24 dicembre. Oltre alle vittime già riportate infatti si aggiungono altre sei persone sono rimaste uccise durante la messa di Natale in attacchi compiuti da presunti estremisti islamici contro due chiese a Maiduguri, nel nord-est del più popoloso Paese africano. Una delle due chiese è stata anche data alle fiamme e tra le sei vittime figura un sacerdote.
I diari scolastici a cura dell’Unione Europea hanno scatenato polemiche. In essi, infatti, non viene minimamente citato il Natale, Circa 300mila copie distribuite agli studenti inglesi per far conoscere ai giovani l’idea di Europa unita. Dentro, fra segnalazioni di avvenimenti di ogni sorta, e feste religiose induiste, islamiche ed ebree, nessun cenno al Natale: il 25 dicembre è segnalato con una frase generica sui valori dell’amicizia. Le polemiche hanno costretto adesso l’Unione Europea a fare marcia indietro. La Commissione Europea ha reso noto di voler assumere una ''azione immediata'' per mettere fine alle polemiche che hanno accompagnato la pubblicazione dei diari scolastici europei nei quali non venivano menzionate le feste religiose come il Natale.
Oggi 26 dicembre è un mese esatto dal girono della scomparsa di Yara Gambirasio, la ragazzina tredicenne di Brembate Sopra nel bergamasco. Un mistero fitto di cui non si intravvede la fine, un mese esatto dopo quel 26 novembre.