MaM
Messaggio del 25 gennaio 2007:Cari figli, mettete la Sacra Scrittura in un luogo visibile nella vostra famiglia e leggetela. Così conoscerete la preghiera del cuore e i vostri pensieri saranno in Dio. Non dimenticate che siete passeggeri come un fiore in un campo che si vede da lontano, ma in un attimo sparisce. Figlioli, lasciate un segno di bontà e d’amore ovunque passiate e Dio vi benedirà con l’abbondanza della Sua benedizione. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

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Auguri di un Santo Natale a tutti voi!
Marco
Jonh henry Newman nasce a Londra il 22 febbraio 1801. Il padre è un banchiere dalla religiosità incerta, la madre discende dagli ugonotti francesi. E’ un ragazzo alto e magro, dagli occhi grigio-scuri, intelligentissimo. A 10 anni ha la certezza di essere chiamato a “servire la gloria di Dio”; a 15 incontra Dio “non come una nozione, ma come una persona che mi disse “Tu””. I suoi studi sono una carriera rapida e brillante: entrato all’ “Oriel College” dell’Università di Oxford a 21 anni, nel 1822 è promosso “fellow”, membro con borsa di studio. Nel 1824 è ordinato prete anglicano e diventa tutor, professore assistente. A 27 anni è parroco di Santa Maria di Oxford, ma conserva la docenza universitaria e pubblica opere di patrologia e di storia della Chiesa. E’ uno dei cervelli della Gran Bretagna, ma è insoddisfatto e cerca la verità attraverso una nuova strada.
La nascita del Salvatore è il suggerimento al mondo di mettere al primo posto Dio e l’uomo, non la politica o gli affari o l’ideologia. Dove questo non avviene, brillano segnali di violenze e guerre. La proposta del papa per una nuova cultura della convivenza e per il rispetto della libertà religiosa.
Tradizionale pranzo di Natale per i poveri domani a Roma organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio, nella Basilica di Santa Maria in Trastevere. 500 gli invitati tra barboni, profughi senza tetto, bambini di strada e ancora mendicanti, zingari e anziani ai quali sono destinati anche doni personalizzati in un clima di famiglia. Da quando nel 1982 la Comunità di Sant’Egidio ha offerto il primo pranzo, le mense del 25 dicembre si sono moltiplicate in tutto il mondo.
Papa Benedetto XVI ha rivolto questo venerdì un messaggio di auguri natalizi attraverso il programma “Thought of the Day”, del canale 4 della BBC, a tutti i britannici e agli ascoltatori. Il messaggio è stato trasmesso alle 7.45 ora di Londra, e in esso il Papa ha voluto ricordare “con grande tenerezza” la sua visita in Gran Bretagna del settembre scorso. “Desidero che sappiate che vi tengo tutti molto presenti nelle mie preghiere in questo tempo santo”, ha affermato. “Prego per le vostre famiglie, per i vostri figli, per i malati, per tutti coloro che soffrono per qualsiasi difficoltà in questo tempo”.
Sant’Agostino (354-430) era un vescovo vicino al suo popolo, pensatore acutissimo, scrittore, teologo, esegeta, filosofo. I suoi scritti sono un tesoro della Patrologia cristiana. La sua creazione della regola comunitaria nella Chiesa è un fondamento sul quale i secoli successivi hanno potuto elevare un’alta torre senza schiacciare la base teologica fornita dal vescovo di Ippona. Agostino è considerato uno dei padri della Chiesa d’Occidente, insieme ad Ambrogio, Gregorio Magno e Girolamo, nonché uno dei più grandi teologi e filosofi della Chiesa. A renderlo famoso è stata la sua immensa produzione letteraria, una enorme quantità di discorsi e scritti tra i quali i più celebri sono “La città di Dio”, un’apologia del cristianesimo e “Le Confessioni”, la sua autobiografia che rappresenta anche uno dei grandi capolavori di tutti i tempi. Agostino apprezzava la fede semplice di sua madre Monica che la Chiesa festeggia il 27 agosto, ma era convinto che il credente dovesse crescere nella conoscenza della fede e ripensarla criticamente per non essere travolto dagli errori e dalle critiche.
Gli ebrei più coscienti devono rendersi conto che non c'è un futuro per loro in Olanda. Così inizia una provocatoria constatazione dell'ex commissario europeo Frits Bolkestein, 77 anni, fatta nel nuovo saggio del ricercatore israeliano-olandese Manfred Gerstenfeld sul declino della comunità ebraica dei Paesi Bassi, “Het Verval”, e lanciata il 6 dicembre scorso dal quotidiano De Pers. “Con ebrei coscienti intendo ebrei che sono riconoscibili come tali, come gli ebrei ortodossi”, così ribadisce l'esponente liberale, noto per la discussa direttiva sulla libera circolazione dei servizi in seno all'UE. “Non vedo un futuro per loro a causa dell'antisemitismo soprattutto fra gli olandesi marocchini, che aumentano di numero”, ha spiegato Bolkestein. Secondo l'ex ministro, sarebbe forse meglio che gli ebrei ortodossi consigliassero ai loro figli di emigrare verso gli USA o Israele.
“Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce; su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse. Hai moltiplicato la gioia, hai aumentato la letizia. Gioiscono davanti a te come si gioisce quando si miete e come si esulta quando si divide la preda. (…) Perché un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio” (Is 9,1-6). “Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città. Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nazaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta. Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio. C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: “Non temete: ecco vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia”. E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva: “Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama” (Lc 2,1-14).
Quindici detenuti di Padova hanno confezionato artigianalmente i 232 panettoni che Benedetto XVI offre quest'anno ai suoi collaboratori, benefattori e membri della Curia romana in occasione delle feste natalizie. Un modo di reinserire nella società i detenuti di questa struttura è insegnare loro un mestiere, ha spiegato “L'Osservatore Romano”. Dei 232 panettoni, 12 sono stati posti in scatole che riproducono gli affreschi di Natale di Giotto della Cappella degli Scrovegni di Padova.