MaM
Messaggio del 2 gennaio 2011:Cari figli, oggi vi invito alla comunione in Gesù, mio Figlio. Il mio Cuore Materno prega affinché comprendiate che siete la famiglia di Dio. Per mezzo della libertà spirituale della volontà che vi ha donato il Padre Celeste, siete chiamati a conoscere da voi stessi la verità, il bene o il male. Che la preghiera e il digiuno aprano i vostri cuori e vi aiutino nella scoperta del Padre Celeste attraverso mio Figlio. Con la scoperta del Padre, la vostra vita sarà indirizzata al compimento della volontà di Dio ed alla creazione della famiglia di Dio, così come desidera mio Figlio. Io non vi abbandonerò su questo cammino. Vi ringrazio.

Notizie dai giornali cattolici



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Ho corretto qualche piccolo errore (spero di non averne aggiunti degli altri) e ho rifatto la sezione Notiziario. Ora si possono leggere le vecchie news scegliendo l'anno, il mese e il giorno (cliccate sul link notiziario in prima pagina). Ho aggiunto anche un box con la lista degli ultimi video inseriti, spero che vi possa essere utile. Grazie e auguri di un Santo Natale.
Marco
Attualmente i testimoni di Geova considerano l’uso di festeggiare la nascita di Cristo il 25 dicembre un uso pagano per cui i membri del loro gruppo che lo fanno sono immediatamente espulsi dalla loro organizzazione. Carlo Taze Rusell (1852- 1916), il fondatore della seri studenti biblici che poi sotto il suo successore cambiarono nome autodefinendosi testimoni di Geova, celebrava tranquillamente il Natale. A informarci di tutto ciò sono proprio i testimoni di Geova sul loro annuario del 1976 a pagina 146: “Al tempo del pastore Rusell, si celebrava il Natale nella vecchia casa biblica di Allegheny, in Pennsylnania(…). A Natale il fratel Rusell dava ai componenti della famiglia della casa biblica pezzi da cinque o dieci dollari d’oro (…). Viera un albero di Natale nella sala da pranzo della Betel. Invece del solito “Buon Giorno”, il fratel Rusell augurava “Buon Natale a tutti”. Rusell dunque, il profeta degli ultimi tempi, non seppe leggere nella Bibbia l’origine pagana del Natale, e neppure capì che offrire doni deve dirsi un gesto di marcata natura pagana.
Da regione più cattolica del Nordamerica, il Québec si sta trasformando in una punta avanzata del secolarismo. Negli asili della provincia canadese non dovrà essere praticata alcuna religione. Il ministero della Famiglia ha infatti fatto sapere che la provincia bandisce ogni forma di religione negli asili statali o semi-statali che ricevono contributi pubblici, dal prossimo giugno.
Una bambina cattolica di 9 anni è stata violentata da un uomo musulmano nel distretto di Tehsil Samundari, nel territorio della Diocesi di Faisalabad, in Pakistan. Riporta la notizia l'agenzia Fides, sottolineando che la piccola, di nome Gulfam, è ora sotto shock e “in preda a un trauma fisico e psicologico”. La Chiesa locale ha espresso a Fides profonda preoccupazione per le condizioni delle famiglie cristiane più povere, vittime di discriminazioni, violenze e abusi. “L’episodio è terrificante”, ha affermato monsignor Joseph Coutts, Vescovo di Faisalabad. “Ho incontrato le vittime e ho espresso loro il mio conforto. Credo occorra studiare una strategia, pastorale e legale, per frenare il fenomeno dell’abuso sulle bambine cristiane”.
Gli occhi sgranati ad aspettare l’evento. Poi un fruscio sconosciuto e infine il miracolo e un «ooooh» di meraviglia: è l’acqua, trasparente e pulita, che per la prima volta sgorga dal pozzo e zampilla attraverso un tubo. Difficile trattenere i piccoli, i primi a lanciarsi verso la magia, quell’acqua che esce a volontà solo girando una manopola: da impazzire di eccitazione. E infatti impazziscono, quei bambini, si buttano sotto il getto, ridono e si schizzano il prezioso liquido che fino a oggi avevano visto solo stagnante sul fondo di un secchio. Questo – e molto altro – succede in Burkina Faso, tra i Paesi più poveri al mondo, grazie a una giovane donna italiana e a migliaia di altri italiani da lei trascinati in una grande sfida per la vita, lanciata due anni fa e in questo Natale vinta. «Il nostro progetto era la costruzione di un orfanotrofio e di un pozzo per l’acqua potabile che potesse servire tutti i villaggi circostanti, perché qui i bambini muoiono come mosche non per malattie incurabili ma per i parassiti che infestano l’acqua – racconta Margherita Coletta, vedova del brigadiere dei carabinieri Giuseppe, morto a 37 anni il 12 novembre 2003 nella strage di Nasiriayh assieme ad altri diciotto italiani e a nove iracheni (molti dei quali bambini) –. Sono venuta in Burkina Faso nel luglio 2009 per porre la prima pietra e consegnare al vescovo i primi 10mila euro raccolti in Italia, ora ci sono tornata per la fase più bella: l’inaugurazione dell’orfanotrofio e del pozzo finalmente realizzati. Fino a pochi mesi fa qui c’era solo un rudere senza il tetto, fatto di fango e sterco, dove i bambini si andavano a infilare la notte per dormire...». I lavori finora sono costati 52mila euro, dice Margherita, che di ciascun euro racimolato conosce l’origine e soprattutto la destinazione, conscia di come sia importante che nulla vada sprecato «perché c’è ancora tanto da fare».
Nel discorso alla Curia romana, Benedetto XVI parla delle “grandi angustie” e delle responsabilità” per gli abusi dei preti e del Medio Oriente dove i cristiani “sono la minoranza più oppressa e tormentata”. Il relativismo negando l’esistenza di una realtà invisibile e di una verità oggettiva ha eliminato il riferimento al male e anche i valori condivisi su cui si fonda la società.
Per l’Iraq sarà un altro Natale all’insegna della massima sicurezza, dopo la raffica di attentati ai cristiani. Niente funzioni alla Vigilia, niente addobbi o cerimonie. Una comunità sofferente e decimata si prepara comunque a vivere il messaggio di speranza che arriva dalla nascita di Gesù sulla terra, perché “gioia e martirio sono sempre legati per i cristiani iracheni”. La testimonianza di mons. Louis Sako arcivescovo caldeo di Kirkuk.
Il sacerdote del Madhya Pradesh, aggredito nella notte del 16 dicembre da una dozzina di uomini armati di bastoni, è salvo per miracolo. Anni fa, nello stesso villaggio, una suora che compiva lo stesso lavoro di aiuto ai tribali illetterati, è stata pugnalata a morte. Padre Thomas: “Prego per chi mi ha aggredito, che il Natale porti luce nel suo cuore”.
Confinate a una lettera a pag. 55, il Corriere della Sera riporta le parole di Dario Caldiroli, Direttore della Neuroanestesia dell’Istituto Besta di Milano. Lettera che colpisce perché fa due cose che normalmente non è dato trovare, soprattutto non assemblate: riporta chiaramente un dato scientifico e trae conclusioni etiche. Il discorso dell’autore è semplice: lo stato di minima coscienza (un’evoluzione del coma) è ben diverso dalla morte cerebrale, e con nuovi ritrovati della tecnica possiamo entrare in contatto con ciò che passa per la mente di questi malati. Conseguentemente, lasciarli morire o mettere in atto azioni eutanasiche nell’ipotesi che “non sentano nulla” è antiscientifico. L’autore della lettera evidentemente si riferisce al clima che spinge sempre più verso il considerare la vita che non è autonoma come vita che manca degli attributi propri della persona umana.
Il 26 settembre scorso, a Roma, è stata beatificata una ragazza italiana, Chiara Luce Badano, morta nel 1990, quando non aveva ancora compiuto 19 anni. La sua giovane esistenza è stata stroncata da un tumore alle ossa che ha trasformato l’ultimo anno della sua vita in un autentico martirio. La cerimonia della beatificazione si è tenuta al Santuario del Divino Amore vicino a Roma con un grande concorso di gente: oltre 25 mila persone, in gran parte giovani. Chiara faceva parte del Movimento dei Focolari, movimento che ha una enorme diffusione in tutto il mondo ed erano giunte delegazioni di giovani da 57 Paesi, dei quattro continenti. Un vero evento. In genere, però, passata la festa, tutto torna nel silenzio. Non è così per Chiara Luce. Intorno a lei si è acceso un interesse che continua ad aumentare. Non sostenuto e facilitato dei mezzi di comunicazione, che se ne sono interessati al momento della beatificazione ma neppure con grande entusiasmo. E’ un interesse che vive soprattutto di “passa parola”, e a tre mesi dalla beatificazione è così eclatante da costituire un caso.
Nel corso del 2009, sono stati effettuati in Spagna 111.482 aborti. Si è registrato quindi un calo di 4.330 unità rispetto all'anno precedente (115.812), pari al 3,7%. Lo rivela un rapporto [1] del ministero della Sanità, Politica sociale e Uguaglianza, lanciato la scorsa settimana dal ministro competente, Leire Pajín (del Partito Socialista). Di queste 111.482 interruzioni volontarie di gravidanza (IVG), 52.483 corrispondono a donne di nazionalità spagnola e altre 45.274 a donne straniere. Mentre il numero di aborti fra straniere è sceso nel 2009 dell'1,9% rispetto al 2008 (dal 43,3% al 41,4%), fra le donne nate in Spagna è cresciuto del 3%, dal 44,9% al 47,9%.
L'Avvento “non è un periodo passeggero, ma una proposta da vivere durante tutta la vita”, ha affermato l'Arcivescovo di San Paolo (Brasile), il Cardinale Odilo Scherer. In un articolo pubblicato sulla rivista arcidiocesana “O São Paulo”, il porporato sottolinea che già nella prima domenica di Avvento San Paolo ricorda che “la notte è avanzata, il giorno è vicino. Perciò gettiamo via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce”. “Sì – spiega l'Arcivescovo –, perché Cristo è l'immagine perfetta dell''uomo nuovo' che siamo chiamati ad essere, sul suo esempio”.
All’alba Seoul ha iniziato esercitazioni militari nel mare vicino all’isola di Yeonpyeong, bombardata il 23 novembre dalla Corea del Nord. Pyongyang minaccia di reagire. Russia e Cina impediscono al Consiglio di sicurezza una condanna di Pyongyang per il bombardamento dell’isola. Gli Usa difendono il diritto di Seoul a compiere le manovre, criticate dall’opposizione sudcoreana.
«La mia conversione non nasce da una crisi della Chiesa anglicana, che resta una realtà molto viva anche se sta cambiando rapidamente, ma da una lunga storia di riavvicinamento tra fedeli inglesi e Cattolicesimo iniziata nei primi anni del ‘900». Ad affermarlo è Andrew Burnham, vescovo anglicano di Ebbsfleet, che il 31 dicembre prossimo si dimetterà dall’incarico episcopale per entrare in piena comunione nella Chiesa di Roma, insieme ad altri quattro vescovi. Intervistato da Ilsussidiario.net, Burnham ha fornito un punto di vista esclusivo su quanto sta accadendo alla fede in Inghilterra.